Un paio settimane, ma noi siamo preoccupatissimi perche' ogni qual volta viene il momento
Salve, io e mia moglie abbiamo un problema che ci sta ' torturando psicologicamente,il problema riguarda la nostra unica figlia di 7 anni , la quale ha deciso di non mangiare piu' . Il motivo che lei adduce e che il mangiare gli puzza quindi ha nausea e conseguentemente il terrore di vomitare, quest'ultimo credo sia la causa scatenante del suo malessere .Abbiamo provato in tutti modi a spiegarli che bisogna nutrirsi altrimenti ci si ammala , il suo pediatra dice di aspettare ancora un paio settimane, ma noi siamo preoccupatissimi perche' ogni qual volta viene il momento di mangiare la sua espressione si stravolge il suo sguardo diventa assente come se fosse presa dal terrore, con annessi mal di pancia dovuti probabilmente all'ansia di dover mangiare, in un paio di occasioni ha iniziato a tremare fortemente credo per paura di vomitare. Io e' mia moglie siamo destabilizzati e spaventati da un possibile peggioramento della situazione ed in oltre ' non abbiamo la minima idea di come comportarci in questa situazione .
Saremmo molto gratí se qualche gentile medico ci desse qualche consiglio.
Vi ringraziamo anticipatamente .
Cordiali saluti
Saremmo molto gratí se qualche gentile medico ci desse qualche consiglio.
Vi ringraziamo anticipatamente .
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
la paura sua e di sua moglie legata al comportamento da lei descritto da parte di sua figlia è più che comprensibile: come potrebbero due genitori rimanere impassibili di fronte a un atteggiamento simile di rifiuto del cibo da parte della propria bimba?
Se insieme al vostro pediatra avete potuto escludere l'eventuale presenza di cause organiche legate al disturbo della bambina, penso sia proprio il caso di rivolgersi a uno specialista dell'età evolutiva.
Spesso determinati comportamenti dei bambini hanno una valenza comunicativa molto forte: è il loro modo di esprimere un disagio o un'angoscia che altrimenti non saprebbero come esternare.
Non forzatela, ma fatele invece sentire la vostra vicinanza emotiva... e dimostratele invece la vostra preoccupazione rivolgendovi a qualcuno che possa darvi un aiuto concreto.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
la paura sua e di sua moglie legata al comportamento da lei descritto da parte di sua figlia è più che comprensibile: come potrebbero due genitori rimanere impassibili di fronte a un atteggiamento simile di rifiuto del cibo da parte della propria bimba?
Se insieme al vostro pediatra avete potuto escludere l'eventuale presenza di cause organiche legate al disturbo della bambina, penso sia proprio il caso di rivolgersi a uno specialista dell'età evolutiva.
Spesso determinati comportamenti dei bambini hanno una valenza comunicativa molto forte: è il loro modo di esprimere un disagio o un'angoscia che altrimenti non saprebbero come esternare.
Non forzatela, ma fatele invece sentire la vostra vicinanza emotiva... e dimostratele invece la vostra preoccupazione rivolgendovi a qualcuno che possa darvi un aiuto concreto.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Gentile utente,
seguirei il consiglio del pediatra aggiungendo anche di evitare di costringere vostra figlia a mangiare per un certo tempo.
Sicuramente potra' indebolirsi, l'importante e' che beva acqua durante la giornata e che venga tenuta sotto controllo clinico durante il digiuno.
Dopodiche' se la situazione non dovesse sbloccarsi, innanzitutto valutare possibili motivi di patologia organica e successivamente una valutazione neuropsichiatrica potranno esservi d'aiuto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
seguirei il consiglio del pediatra aggiungendo anche di evitare di costringere vostra figlia a mangiare per un certo tempo.
Sicuramente potra' indebolirsi, l'importante e' che beva acqua durante la giornata e che venga tenuta sotto controllo clinico durante il digiuno.
Dopodiche' se la situazione non dovesse sbloccarsi, innanzitutto valutare possibili motivi di patologia organica e successivamente una valutazione neuropsichiatrica potranno esservi d'aiuto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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