Decongestione dei turbinati + russamento
Buongiorno, circa 1 anno e mezzo fa, mi sono sottoposto ad un intervento di raddrizzamento del setto nasale, con annessa la decongestione dei turbinati (eseguita con radiofrequenza)
Recentemente sono tornato dal chirurgo che mi ha operato, perché pensavo che i turbinati fossero nuovamente gonfi ma, dopo la visita, lo specialista mi ha riferito che non c'era alcun rigonfiamento dei suddetti e che la mia fosse, tutto sommato, solo una fissazione...
Io, lamentavo e lamento, un particolare fastidio quando sono in posizione distesa e quindi quando vado a dormire ma, a detta dello Specialista, è fisiologico che i turbinati si gonfino un po' in posizione distesa per il conseguente maggior afflusso di sangue...
Tuttavia, lo stesso specialista, mi ha anche detto che se proprio volessi, potrebbe eseguire nuovamente l'intervento di decongestione che però, a suo dire, di norma, se viene ripetuto, viene riproposto in media dopo 10 anni...
Dunque, se non serve a nulla, per quale motivo ripeterlo?
Ovvero se sono già sgonfi... Cosa sgonfierebbe l'intervento?
Non sarebbe un po' come dare una coltellata ad una ruota già bucata?
Da soggiungere che il cortisone mi aiuta relativamente...
In ultimo, una domanda di concetto: questo intervento di decongestione che lascia intatta la struttura del turbinato, sgonfiandolo con una sorta di punzonatura, eseguita con lo strumento a radiofrequenza, ogni quanto va ripetuta?
Perché ammetto che, prima dello Specialista che mi ha operato, ne avevo sentito un altro, il quale invece mi aveva riferito che si trattava di un intervento che di norma veniva ripetuto ogni anno...
Successivamente un altro quesito: per non russare più, bisogna intervenire solo su setto e turbinati o anche sulla gola?
Perché anche qui ho ricevuto pareri discordanti... La mia attuale situazione è che, rispetto a prima dell'intervento, russo molto meno ma comunque russo e, secondo lo specialista che mi ha operato, la questione è chiusa...
Secondo invece altri specialisti, la questione sarebbe tutt'altro che chiusa, ma bisognerebbe fare una serie di esami ed eventualmente intervenire chirurgicamente anche sulla gola...
Mi aiutate a fare un po' di chiarezza su entrambi i punti?
Grazie
Recentemente sono tornato dal chirurgo che mi ha operato, perché pensavo che i turbinati fossero nuovamente gonfi ma, dopo la visita, lo specialista mi ha riferito che non c'era alcun rigonfiamento dei suddetti e che la mia fosse, tutto sommato, solo una fissazione...
Io, lamentavo e lamento, un particolare fastidio quando sono in posizione distesa e quindi quando vado a dormire ma, a detta dello Specialista, è fisiologico che i turbinati si gonfino un po' in posizione distesa per il conseguente maggior afflusso di sangue...
Tuttavia, lo stesso specialista, mi ha anche detto che se proprio volessi, potrebbe eseguire nuovamente l'intervento di decongestione che però, a suo dire, di norma, se viene ripetuto, viene riproposto in media dopo 10 anni...
Dunque, se non serve a nulla, per quale motivo ripeterlo?
Ovvero se sono già sgonfi... Cosa sgonfierebbe l'intervento?
Non sarebbe un po' come dare una coltellata ad una ruota già bucata?
Da soggiungere che il cortisone mi aiuta relativamente...
In ultimo, una domanda di concetto: questo intervento di decongestione che lascia intatta la struttura del turbinato, sgonfiandolo con una sorta di punzonatura, eseguita con lo strumento a radiofrequenza, ogni quanto va ripetuta?
Perché ammetto che, prima dello Specialista che mi ha operato, ne avevo sentito un altro, il quale invece mi aveva riferito che si trattava di un intervento che di norma veniva ripetuto ogni anno...
Successivamente un altro quesito: per non russare più, bisogna intervenire solo su setto e turbinati o anche sulla gola?
Perché anche qui ho ricevuto pareri discordanti... La mia attuale situazione è che, rispetto a prima dell'intervento, russo molto meno ma comunque russo e, secondo lo specialista che mi ha operato, la questione è chiusa...
Secondo invece altri specialisti, la questione sarebbe tutt'altro che chiusa, ma bisognerebbe fare una serie di esami ed eventualmente intervenire chirurgicamente anche sulla gola...
Mi aiutate a fare un po' di chiarezza su entrambi i punti?
Grazie
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Gentile Paziente, nel suo quesito descrive quanto le hanno detto e fatto nel naso, ma non la cosa più importante? qual era ed è il problema da lei lamentato? una difficoltà respiratoria? un'ostruzione nasale?
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno, che spesso gli si accompagna, rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni? al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? E’ indispensabile coinvolgere i famigliari in questi quesiti, perché chi russa spesso non ne è consapevole. In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato), un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento, attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai, privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile, attorno ai 160 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno).
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e che deve essere considerata l'ultima opzione, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico o ad un bite che, riposizionando correttamente la mandibola, sulla quale si inserisce per gran parte la lingua, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema, senza dare a chi lo porta alcun disagio, e rispettando il riposo del partner.
Potrebbe infatti trattarsi di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto ingranamento dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Dal russare e dall’Apnea si guarisce quando si risolve il conflitto sopra descritto.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina Patologie Trattate-Russare notturno e Apnea nel Sonno o leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche illustrate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-naso-volte-causa-sta-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2244-incidenti-stradali-causati-da-colpi-di-sonno.html
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno, che spesso gli si accompagna, rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni? al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? E’ indispensabile coinvolgere i famigliari in questi quesiti, perché chi russa spesso non ne è consapevole. In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato), un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento, attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai, privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile, attorno ai 160 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno).
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e che deve essere considerata l'ultima opzione, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico o ad un bite che, riposizionando correttamente la mandibola, sulla quale si inserisce per gran parte la lingua, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema, senza dare a chi lo porta alcun disagio, e rispettando il riposo del partner.
Potrebbe infatti trattarsi di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto ingranamento dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Dal russare e dall’Apnea si guarisce quando si risolve il conflitto sopra descritto.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina Patologie Trattate-Russare notturno e Apnea nel Sonno o leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche illustrate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-naso-volte-causa-sta-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2244-incidenti-stradali-causati-da-colpi-di-sonno.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Buongiorno ed innanzitutto grazie per la risposta...
Il mio problema era ed in parte ancora è di ostruzione nasale... Problema che in effetti con l'intervento di raddrizzamento del setto e sgonfiamento dei turbinati ho quasi risolto...
La problematica si presenta solo quando mi metto in posizione orizzontale ma anche lì in misura minore... Prima ad esempio, a rotazione, mi si tappava una narice, mentre adesso questo non succede più...
Tuttavia, quando appunto mi metto a dormire, prima di addormentarmi mi sento costretto a soffiare ripetutamente il naso, perché lo sento parzialmente ostruito...
Detto ciò, quello che non capisco è perché l'otorino mi abbia proposto, seppur con scarso convincimento, un secondo Intervento di sgonfiamento dei turbinati, visto che a quanto pare, i suddetti sarebbero già sgonfi... e poi altra cosa che non mi è chiara è quando di prassi vada ripetuto....
La confusione su quest'ultimo punto mi nasce proprio perché ho ricevuto opinioni discordanti...
Da soggiungere che finora ho sentito diversi specialisti ma tutti otorinolaringoiatri...
Relativamente invece all'aspetto di sua competenza, posso dirle che ho già curato una terza classe, senza intervento chirurgico, che ha risolto la malocclusione... Ovviamente non ha risolto il problema della terza classe inteso come mascella, ma inteso come posizione dei denti...
Dunque resterebbe solo il palato...
Posso asserire che anche il russare sia diminuito considerevolmente dopo l'intervento al naso e posso dire di non soffrire di nessuno dei disturbi elencati nei suoi articoli...
Prima di curare la terza classe digrignavo tanto ... dunque le mascelle si stancavano ed a volte mi facevano male ma adesso questo non succede più...
È rimasto solo un problema lieve di russamento che mi piacerebbe risolvere più che per me, per chi mi sta vicino ed un problema (che non so neanche se possa definirsi tale visto che per l'otorino che mi ha operato sarebbe solo fissazione) di parziale ostruzione nasale che si verifica solo ma puntualmente quando vado a dormire...
Il mio problema era ed in parte ancora è di ostruzione nasale... Problema che in effetti con l'intervento di raddrizzamento del setto e sgonfiamento dei turbinati ho quasi risolto...
La problematica si presenta solo quando mi metto in posizione orizzontale ma anche lì in misura minore... Prima ad esempio, a rotazione, mi si tappava una narice, mentre adesso questo non succede più...
Tuttavia, quando appunto mi metto a dormire, prima di addormentarmi mi sento costretto a soffiare ripetutamente il naso, perché lo sento parzialmente ostruito...
Detto ciò, quello che non capisco è perché l'otorino mi abbia proposto, seppur con scarso convincimento, un secondo Intervento di sgonfiamento dei turbinati, visto che a quanto pare, i suddetti sarebbero già sgonfi... e poi altra cosa che non mi è chiara è quando di prassi vada ripetuto....
La confusione su quest'ultimo punto mi nasce proprio perché ho ricevuto opinioni discordanti...
Da soggiungere che finora ho sentito diversi specialisti ma tutti otorinolaringoiatri...
Relativamente invece all'aspetto di sua competenza, posso dirle che ho già curato una terza classe, senza intervento chirurgico, che ha risolto la malocclusione... Ovviamente non ha risolto il problema della terza classe inteso come mascella, ma inteso come posizione dei denti...
Dunque resterebbe solo il palato...
Posso asserire che anche il russare sia diminuito considerevolmente dopo l'intervento al naso e posso dire di non soffrire di nessuno dei disturbi elencati nei suoi articoli...
Prima di curare la terza classe digrignavo tanto ... dunque le mascelle si stancavano ed a volte mi facevano male ma adesso questo non succede più...
È rimasto solo un problema lieve di russamento che mi piacerebbe risolvere più che per me, per chi mi sta vicino ed un problema (che non so neanche se possa definirsi tale visto che per l'otorino che mi ha operato sarebbe solo fissazione) di parziale ostruzione nasale che si verifica solo ma puntualmente quando vado a dormire...
[#3]
L'equivoco può nascere dalla convinìzione che il russamento dipenda dall'ostruzione nasale, il che può essere, ma può dipendere anche dalla respirazione orale primaria , che by passando il naso, crea un suo disturbo di ventilazione che può favorire il ristagno di secrezioni, e , per questa via , l'ostruzione nasale.
In un caso come il suo predisporrei comunque una polisonnografia o , meglio, un monitoraggio cardiorespiratorio notturno, per capire il reale grado di gravità del russamento. Se poi si rivelasse solo un problema "acustico" sgradevole per il partner, l'indicazione all'allestimento di un dispositivo intraorale da portarsi di notte a questo fine sarebbe primaria.
Quanto alla recidiva di ipertrofia dei turbinati, da operarsi addirittura annualmente (!), ritengo che ogni volta che una patologia recidiva o addirittura ricorre periodicamente, è molto probabile che non ne sia stata capita la causa.
Cordiali saluti ed auguri.
In un caso come il suo predisporrei comunque una polisonnografia o , meglio, un monitoraggio cardiorespiratorio notturno, per capire il reale grado di gravità del russamento. Se poi si rivelasse solo un problema "acustico" sgradevole per il partner, l'indicazione all'allestimento di un dispositivo intraorale da portarsi di notte a questo fine sarebbe primaria.
Quanto alla recidiva di ipertrofia dei turbinati, da operarsi addirittura annualmente (!), ritengo che ogni volta che una patologia recidiva o addirittura ricorre periodicamente, è molto probabile che non ne sia stata capita la causa.
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 27/08/2021.
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