Sindrome di meniére: che cosa si può fare?

Mi è stata diagnosticata una sindrome di Meniére, accuso un acufene all'orecchio sinistro con importante riduzione dell'udito, e artrosi cervicale.
Al cambio di pressione atmosferica, prima dell'arrivo di perturbazioni, soffro di forti vertigini, nausea con vomito, fotofobia molto invalidanti che risolvo assumendo Arlevertan.

E' vero, come dicono tutti, che non c'è nulla che si può fare?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, la Malattia di Menière è una patologia ancora in gran parte oscura, definita dalla presenza di 4 sintomi: ipoacusia inizialmente fluttuante, senso di pienezza auricolare, acufeni, crisi vertiginose gravi. La diagnosi di Meniere è puramente convenzionale: si può parlare di Meniere se sono presenti tutti e 4 questi sintomi : se ne manca uno non si può parlare di Sindrome di Manière, ma lo riterrei un problema secondario: al paziente non interessa molto conoscere il nome della propria malattia, ma uscire dallo stato di invalidità che anche un quadro incompleto può configurare, in particolare per le gravi crisi vertiginose. L’eziopatogenesi rimane peraltro in gran parte oscura. Anche se la spiegazione più accreditata attribuisce la sintomatologia all’idrope dell’endolinfa, va detto che anche questa è una teoria: la più seguita, ma comunque una teoria. Non sempre, infatti l’idrope si accompagna a vertigine, e non in tutti i pazienti menierici è stata riscontrata l'idrope, tanto che alcuni Autori ritengono che l’idrope possa essere considerata una caratteristica marker della MdM, ma non necessariamente l’elemento direttamente responsabile dal punto di vista patogenetico. Purtroppo , a livello scientifico, sulla Malattia di Menière si sa poco: a mio parere serve a poco anche cercare lo specialista più bravo, perchè il poco che si può fare lo conosce qualunque ORL, anzi, qualunque semplice medico. Chi si è rivolto a vari specialisti avrà notato che in fondo, dopo molta diagnostica, si prescrivono un po’ le stesse cose, con marginali varianti. Va anche sottolineato che la Revisione Cochrane, una istituzione scientifica internazionale di altissimo livello, che gli specialisti conoscono bene (e temono), ha sentenziato la mancanza di supporto scientifico circa l'efficacia di tutte le terapie proposte (betaistina-Vertiserc, diuretico, cortisone intratimpanico ecc.). L’unica terapia alla quale viene riconosciuta una qualche efficacia è la Gentamicina Intratimpanica, trattamento di tipo demolitivo, efficace (non sempre) solo sulle crisi vertiginose, ma con rischi di effetti secondari, in particolare perdita dell’udito.
Penso che per una terapia adeguata sul piano scientifico bisognerà aspettare. Nel frattempo ognuno cerca di fare del proprio meglio.
Nella letteratura scientifica c’è però qualche accenno alla possibilità che esista un legame dei sintomi della MdM con i disturbi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), per il conflitto che si può instaurare fra il condilo mandibolare e l’orecchio. Seguo questo indirizzo, e la invito in proposito a leggere l’articolo che si apre con il link qui sotto e a visitare il mio sito internet alla pagina Patologie trattate-Patologie dell’Orecchio .
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-di-meniere-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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