Neuronite viii nervo cranico
Buongiorno,
comincio con il porgervi la mia stima per il lavoro che state conducendo. Espongo brevemente il mio problema. Sono una ragazza di 23 anni, non ho mai avuto seri problemi di salute, per fortuna suppongo, ma circa tre mesi fa ho avuto due episodi, a distanza di due giorni, di crisi vertiginose oggettive, durate in media 2-3 ore con conseguenti disturbi dell'equilibrio, della vista, acufene e nausea. Presa dal panico mi sono rivolta immediatamente ad uno otorino specializzato in questo campo il quale ha riscontrato: nystagmo di terzo grado battente a destra sensibile alla posizione, senza perdita uditiva. otoscopia regolare, lieve calo uditivo dx su una frequenza (al limite della normalità), variazioni segmentarie armoniche e ne ha dedotto una verosimile neuronite dell'VIII nervo cranico. Nei giorni seguenti ho eseguito prove audiometriche, prove vestibolari caloriche, visita neurologica e risonanza magnetica cerebrale, tronco-encefalo. Nonchè esami biumorali di routine al fine di identificare fattori di rischio per cocleo-labirintopatia. Ho eseguito una terapia con glicerolo e cortisone che ha ottenuto la completa remissione della sintomatologia vertiginosa. Esami tutti nella norma ad esclusione della prova calorica dell'orecchio sinistro che ha evidenziato una risposta minore rispetto al destro.
Ora, soffro di instabilità costante, ovattamento all'orecchio sinistro, lieve acufene in condizioni normali, forte in caso di esposizione a rumori. Tutto questo non mi permette di vivere in maniera "normale". Il medico dice che in tre mesi tutto torna alla normalità ma nulla sembra migliorare. Sto sensibilmente meglio dopo l'attività fisica che pratico con frequenza per il mio impegno agonistico. Mi chiedo se ci sia qualcosa di inosservato e che possa determinare questo stato. Vorrei sottolinearvi la tendenza nella mia famiglia per le patologie cervicali: mia mamma operata di ernia e mio padre sofferente di cefalea muscolo tensiva. Anch'io ho dei problemi al collo, dolori e tensioni durante periodi di stress. Sono del parere che sia necessario affidarsi al proprio medico e dare fiducia alla diagnosi da lui espressa ma questo stato limita davvero la mia vita e pertanto vi chiedo un parere.
Ringraziandovi sentitamente, vi rinnovo i miei complimenti per questo servizio che dà speranza alle persone e permette di capire e ascoltare il proprio corpo. Da poco, per il mio corso di studi in filosofia, ho studiato filosofia della medicina, scoprendomi concorde sulla necessità di ridefinire la figura del medico in virtù di una nuova situazione "ontologica" del paziente. Sono convinta che questo servizio porti in questa direzione. Complimenti.
comincio con il porgervi la mia stima per il lavoro che state conducendo. Espongo brevemente il mio problema. Sono una ragazza di 23 anni, non ho mai avuto seri problemi di salute, per fortuna suppongo, ma circa tre mesi fa ho avuto due episodi, a distanza di due giorni, di crisi vertiginose oggettive, durate in media 2-3 ore con conseguenti disturbi dell'equilibrio, della vista, acufene e nausea. Presa dal panico mi sono rivolta immediatamente ad uno otorino specializzato in questo campo il quale ha riscontrato: nystagmo di terzo grado battente a destra sensibile alla posizione, senza perdita uditiva. otoscopia regolare, lieve calo uditivo dx su una frequenza (al limite della normalità), variazioni segmentarie armoniche e ne ha dedotto una verosimile neuronite dell'VIII nervo cranico. Nei giorni seguenti ho eseguito prove audiometriche, prove vestibolari caloriche, visita neurologica e risonanza magnetica cerebrale, tronco-encefalo. Nonchè esami biumorali di routine al fine di identificare fattori di rischio per cocleo-labirintopatia. Ho eseguito una terapia con glicerolo e cortisone che ha ottenuto la completa remissione della sintomatologia vertiginosa. Esami tutti nella norma ad esclusione della prova calorica dell'orecchio sinistro che ha evidenziato una risposta minore rispetto al destro.
Ora, soffro di instabilità costante, ovattamento all'orecchio sinistro, lieve acufene in condizioni normali, forte in caso di esposizione a rumori. Tutto questo non mi permette di vivere in maniera "normale". Il medico dice che in tre mesi tutto torna alla normalità ma nulla sembra migliorare. Sto sensibilmente meglio dopo l'attività fisica che pratico con frequenza per il mio impegno agonistico. Mi chiedo se ci sia qualcosa di inosservato e che possa determinare questo stato. Vorrei sottolinearvi la tendenza nella mia famiglia per le patologie cervicali: mia mamma operata di ernia e mio padre sofferente di cefalea muscolo tensiva. Anch'io ho dei problemi al collo, dolori e tensioni durante periodi di stress. Sono del parere che sia necessario affidarsi al proprio medico e dare fiducia alla diagnosi da lui espressa ma questo stato limita davvero la mia vita e pertanto vi chiedo un parere.
Ringraziandovi sentitamente, vi rinnovo i miei complimenti per questo servizio che dà speranza alle persone e permette di capire e ascoltare il proprio corpo. Da poco, per il mio corso di studi in filosofia, ho studiato filosofia della medicina, scoprendomi concorde sulla necessità di ridefinire la figura del medico in virtù di una nuova situazione "ontologica" del paziente. Sono convinta che questo servizio porti in questa direzione. Complimenti.
[#1]
Prima di tutto, voglio ringraziarla per la stima rivoltaci. Per quanto riguarda, invero, la sintomatologia e le conclusioni diagnostiche da lei qui riferite, concordo con quanto asserito dal Collega cui si è rivolta. Se di neuronite si tratta, a breve dovrà risolvere la sintomatologia. Magari avrei continuato la terapia farmacologia prescritta integrandola con un complesso di vitamina B e citicolina. Comunque, le consiglio di seguire le indicazioni dello Specialista. Alla sua età, sicuramente non è possibile che una patologia cervicale possa causare la sintomatologia in oggetto. Voglia gradire i miei piu' cordiali saluti
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Ex utente
gentile Dott.Brunori,
la ringrazio per la sua risposta. Ormai sono passati 3 mesi dal primo episodio e la situazione è sensibilmente migliorata: i momenti di straniamento, di instabilità sono sempre più rari e meno intensi pur continuando ad esserci. Nel frattempo però ho notato altri cambiamenti nel mio corpo: a riposo, in piedi o sedita, la mia testa oscilla lateralmente, appena mi concentro riesco a fermarla ma non governata riprende ad oscillare inoltre ho dei disturbi all'occhio destro (la parte lesionata era lan sinistra), vedo quasi sempre delle macchie e dei filamenti neri che mi portano ad avere una stanchezza oculare dopo letture oppure lavoro al pc. Ovviamente ho manifestato disturbi di tipo psicologico come ansia, attacchi di panico, tremori delle mani,ma spero di risolverli autonomamente se questa malattia mi dimostrasse che lentamente si sta risolvendo. Cosa ne pensa di questo quadro? Mi consiglia di recarmi nuovamente dal neurologo?Oppure dal suo collega?
grazie davvero
la ringrazio per la sua risposta. Ormai sono passati 3 mesi dal primo episodio e la situazione è sensibilmente migliorata: i momenti di straniamento, di instabilità sono sempre più rari e meno intensi pur continuando ad esserci. Nel frattempo però ho notato altri cambiamenti nel mio corpo: a riposo, in piedi o sedita, la mia testa oscilla lateralmente, appena mi concentro riesco a fermarla ma non governata riprende ad oscillare inoltre ho dei disturbi all'occhio destro (la parte lesionata era lan sinistra), vedo quasi sempre delle macchie e dei filamenti neri che mi portano ad avere una stanchezza oculare dopo letture oppure lavoro al pc. Ovviamente ho manifestato disturbi di tipo psicologico come ansia, attacchi di panico, tremori delle mani,ma spero di risolverli autonomamente se questa malattia mi dimostrasse che lentamente si sta risolvendo. Cosa ne pensa di questo quadro? Mi consiglia di recarmi nuovamente dal neurologo?Oppure dal suo collega?
grazie davvero
[#3]
Come vede, pian pianno le cose si tanno risolvendo! Tutto cio' che riferisce fà parte del quadro clinico. Certamente è bene un nuovo controllo neurologico per fare il punto della situazioine e, magari, per riformulare la terapia. In bocca al lupo!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 02/04/2009.
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