Disturbo d'ansia o problema respiratorio?
Buongiorno, scrivo perché dopo varie visite specialistiche, tra cui quella con l'otorinolaringoiatra, non riesco ancora a trovare una soluzione al mio problema.
I miei sintomi allo stato attuale sono: senso di costrizione allo stomaco e costole, bruciore allo stomaco, tachicardia, catarro molto secco in gola, produce una vibrazione al petto, ma con serie difficoltà di espulsione, naso chiuso solo quando sono sdraiaita.
È iniziato tutto a metà febbraio con tosse secca, forte mal di gola, linfonodi ingrossati, raffreddore e febbre al 39, 5.
Inizio subito la terapia prescritta dal medico: tachipirina al bisogno, oki pure e aerosol con clenil e fluimucil.
Nessun miglioramento a parte la febbre che dopo 10 giorni scende significativamente.
Vengo ricoverata ed eseguo analisi del sangue, rx toracica ed ecografia ai linfonodi (due del diametro di 2 e 2.6 cm).
Nel mentre la febbre passa.
Tutto sembra nella norma a parte i linfonodi e mi viene diagnosticata una faringotonsillite acuta per cui vengo dimessa e inizio a prendere antibiotico cefixoral per 5 gg.
Il mio stato di salute non migliora allora decido autonomamente di eseguire un tampone faringeo che rileva la presenza dello stafilococco aureo.
Sulla base dell antibiogramma inizio ad assumere claritromicina per 7 gg (oggi è l ultimo giorno) ma continuo ad avere i sintomi esposti all inizio del testo: linfonodi ingrossati, senso di costrizione allo stomaco e costole, catarro secco in gola impossibile da espellere e sensazione di respirare a fatica.
Per eliminare il catarro sto prendendo acqua bollente con miele e limone ogni giorno, faccio suffumigi con acqua bollente ma non vedo miglioramento.
A volte durante la giornata misuro la temperatura e oscilla tra i 37 e 37, 5.
Ora mi chiedo, potrebbe essere ansia procurata da questo fastidio alla gola che mi fa pensare di non respirare?
Una settimana fa ho fatto una visita di controllo in cui mi è stato auscultato il torace che il medico ha ritenuto normale, pressione nella norma e saturazione al 100 %.
I miei sintomi allo stato attuale sono: senso di costrizione allo stomaco e costole, bruciore allo stomaco, tachicardia, catarro molto secco in gola, produce una vibrazione al petto, ma con serie difficoltà di espulsione, naso chiuso solo quando sono sdraiaita.
È iniziato tutto a metà febbraio con tosse secca, forte mal di gola, linfonodi ingrossati, raffreddore e febbre al 39, 5.
Inizio subito la terapia prescritta dal medico: tachipirina al bisogno, oki pure e aerosol con clenil e fluimucil.
Nessun miglioramento a parte la febbre che dopo 10 giorni scende significativamente.
Vengo ricoverata ed eseguo analisi del sangue, rx toracica ed ecografia ai linfonodi (due del diametro di 2 e 2.6 cm).
Nel mentre la febbre passa.
Tutto sembra nella norma a parte i linfonodi e mi viene diagnosticata una faringotonsillite acuta per cui vengo dimessa e inizio a prendere antibiotico cefixoral per 5 gg.
Il mio stato di salute non migliora allora decido autonomamente di eseguire un tampone faringeo che rileva la presenza dello stafilococco aureo.
Sulla base dell antibiogramma inizio ad assumere claritromicina per 7 gg (oggi è l ultimo giorno) ma continuo ad avere i sintomi esposti all inizio del testo: linfonodi ingrossati, senso di costrizione allo stomaco e costole, catarro secco in gola impossibile da espellere e sensazione di respirare a fatica.
Per eliminare il catarro sto prendendo acqua bollente con miele e limone ogni giorno, faccio suffumigi con acqua bollente ma non vedo miglioramento.
A volte durante la giornata misuro la temperatura e oscilla tra i 37 e 37, 5.
Ora mi chiedo, potrebbe essere ansia procurata da questo fastidio alla gola che mi fa pensare di non respirare?
Una settimana fa ho fatto una visita di controllo in cui mi è stato auscultato il torace che il medico ha ritenuto normale, pressione nella norma e saturazione al 100 %.
[#1]
Vorrei sapere se è stata presa in considerazione una mononucleosi, oltre la presenza dello stafilococco emerso dal tampone e la cui cura deve essere fatta per 10 giorni in tutto, essendo un batterio piuttosto resistente alla terapia
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dottore, io ho avuto la mononucleosi all'età di 13 anni. Per quanto riguarda l'antibiotico ho preso claritromicina zentiva 500 mg (so che si può fare la cura anche con dosaggio da 250 mg) ogni 12 ore per 7 giorni, il medico non mi ha detto della possibilità di prolungare il trattamento a 10 giorni e, tra l altro, con la somministrazione di oggi ho terminato le due confezioni.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 12/03/2020.
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