Rinite perenne

Gentile Dottor Valieri
soffro ormai da anni di una rinite allergica perenne molto fastidiosa, con la quale ho imparato a convivere, controllandola periodicamente attraverso cure antistaminiche. Il mio problema si è però acutizzato di recente impedendomi una corretta respirazione dal naso, completamente ostruito, soprattutto la notte.
E' possibile risolvere o almeno attenuare questa problematica? Ho già sperimantato senza successo spray nasali cortisonici consigliati dallo specialista otorino cui mi rivolgo.
In attesa di un suo gentile riscontro le porgo affettuosi saluti.
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Dr. Luigi Califano Otorinolaringoiatra, Foniatra 82 1
Come approccio medico, dopo aver individuato l'allergene (o gli allergeni) responsabili potrebbe essere instaurata una terapia desensibilizzante specifica (vaccino).
Se anche ciò non dovesse essee sufficiente, deve iniziare a pensare alla possibilità di una terapia chirurgica (es. turbinotomia a radiofrequenze): ma questi passi li faccia sempre con il consulto del suo otorino di fiducia.
Cordiali saluti
Dottor Luigi Califano

Luigi Califano

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Dr. Alessandro Valieri Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico, Medico estetico 1.1k 9
Cara Paziente,
la rinite allergica perenne riconosce come causa di sensibilizzazione più frequente gli acari della polvere. In tal senso è indispensabile accertamento diagnostico mediante Prick Test (prove cutanee) e RAST Test (esami del sangue) per individuare le sostanze cui Lei sia eventualmente sensibilizzata. Ad ulteriore chiarimento e/o conferma diagnostica di rinite perenne vanno effettuate nasofaringoscopia a fibre ottiche, citologia nasale (dirimente in caso di NARES, rinite non allergica con forte presenza di eosinofili) e, a discrezione dello specialista, TC del massiccio facciale (è importante escludere poliposi rinosinusale e la presenza di concha bullosa, frequente causa di ostruzione nasale).
La giusta terapia discende sempre da una giusta diagnosi, sicchè prima di farLe assumere farmaci inefficaci (come Le è già successo), mi riaggiornerei con nuovi elementi diagnostici.
Fermo restando che la decongestione dei turbinati inferiori con tecnologia a radiofrequenze fornsice risultati clinici lusinghieri nel miglioramento dell'ostruzione nasale.

Dr. ALESSANDRO VALIERI
*Centro Laser Chirurgia Emilia e Romagna*
www.alessandrovalieri.it

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Dr. Domenico Cifarelli Otorinolaringoiatra, Allergologo 63
Gentile signore, quello che è giusto fare a questo punto è una rivalutazione allergologica (nuovi allergeni?) ed una endoscopia nasale (notevole ipertrofia dei turbinati? poliposi nasale associata?): successivamente va impostata la terapia, tenedo presente sempre che la rinite allergica non è una patologia localizzata DEL naso, ma è una patologia sistemica localizzata AL naso, ed è cronica.
Auguri
Domenico Cifarelli

Domenico Cifarelli
Otorinolaringoiatra
Allergologo

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Come ben descritto in letteratura internazionale, che indica la causa originaria dell’allergia, nel cambiamento di risposta dei linfociti, da Th1 (infiammatori) a Th2 (allergici), per la presenza di una infiammazione cronica attiva persistente, per cui la costante produzione di Interleuchina 4, sposta questa risposta da Th1 a Th2, cercare gli allergeni, ha scarso significato, poiché cercare di fare qualsiasi azione su di loro, ottiene scarsi risultati, come da lei constatato. Gli antistaminici, cortisonici, agiscono solamente sulle fasi terminali della risposta allergica, quindi solamente sintomatici e non causali. I vaccini hanno sempre ottenuto scarsi risultati, anzi, producono effetti negativi, introducendo sostanze non ritenute idonee dall’organismo.
Infatti con questo atteggiamento l’allergia diventa una patologia cronica, che una persona si deve portare avanti per tutta la vita, anzi, ottiene continui aggravamenti.
La reazione all’allergene è solamente la punta dell’iceberg, quella visibile, ma non ci si deve fermare al visibile,si devono sempre cercare le cause effettive che provocano la patologia.
La ricerca dell’agente che sta provocando l’infiammazione attiva, persistente, non è facile, molto più facile è soffermarsi sugli allergeni, per cui la persona continua ad eseguire ricerche fini a se stesse, che non portano a conclusione. Esami specifici per individuare l’agente patogeno scatenante, mi vengono offerti dalla integrazione della medicina convenzionale, immunologia, ormesi e medicina biologica. Con questi, in tempo reale, è possibile rilevare l’agente patogeno responsabile, che poi ha permesso anche l’ingresso agli altri agenti patogeni, seguire il ragionamento diagnostico e terapeutico, aiutare il sistema immunitario a portarli via, stabilire una terapia personalizzata, indirizzata non soltanto alla eliminazione degli agenti patogeni, ma anche al ripristino delle condizioni fisiologiche di risposta dei linfociti interessati.
Oltre a questo, ha la sua importanza il MALT, cioè di Tessuto Linfatico Associato alle Mucose; il sistema MALT è formato da circa 150-200 stazioni linfatiche disseminate soprattutto nell'intestino, denominate placche di Peyer, che formano 1'80% delle cellule del sistema immunitario. La presenza della candida o di altri funghi, ma, come dicevo precedentemente rivestono solamente un carattere importante ma superficiale.
Anche l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, e la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, hanno la loro importanza.
Come vede, la ricerca è ampia e va eseguita in maniera accurata, per risolvere la patologia allergica, ma anche molte altre patologie croniche.
Lo studio della ricerca scientifica, conduce a trovare soluzioni risolutive, se ben integrato con tutta la medicina.
Saluti

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