Sindrome di meniere o altro?
Ciao sono un ragazzo di roma che ha 34 anni sono da 3 mesi che viaggio per ospedali alla ricerca di una risposta...nel mentre ho fatto TAC alla testa risonanza magnetica a collo e testa lastra al collo e molte molte visite per non parlare di impeziometria e audiologia perché non sento bene ad un orecchio ho un fischio continuo e la cosa più brutta delle vertigini che quando si manifestano durano dalle 3 alle 4 ore o più...dopo tutto questo mi hanno detto che ho la sindrome di MENIERE che da quanto ho capito si può alleviare solo con delle medicine tipo cortisoidi ma che io prendo da un mese e non mi fa nulla...oltre all'orecchio ho la cervicale almeno i dottori così dicono e mi fa male sempre il collo tutti i giorni sto andando dal fisiatra gia da 2 mesi ma non vedo miglioramenti....chiedo a chiunque possa darmi una mano un grande aiuto perché mi sembra di essere diventato un disabile rinchiuso a casa e paura di uscire avendo perso anche il lavoro...
PROBLEMI;
CERVICALGIA ACUTA
SINDROME DI MENIERE
SINUSITE PARTE SINISTRA
Aiuto...
PROBLEMI;
CERVICALGIA ACUTA
SINDROME DI MENIERE
SINUSITE PARTE SINISTRA
Aiuto...
[#1]
Comprenda che , da lontano, non mi è possibile confermarle o meno la diagnosi che le è stata formulata. Certo, la triade sintomatologica c'è: ipoacusia, acufene, vertigine. Comunque sia, la sola cura cortisonica non è sufficiente per vedere un miglioramento del quadro clinico. Deve, quindi, rivolgersi ad uno Specialista esperto in questo tipo di patologia. Per quanto riguarda invero la rinosinusite diagnosticata, deve ovviamente trattarla farmacologicamente, pena una sua cronicizzazione , oltre che puo' comportare un aggravamento della sindrome vertiginosa.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
La SINUSITE può creare vertigine o aiutare a crearle?si può curare facilmente?potrei mostrarle tutto il mio quadro clinico in qualche modo?posso credere che ho davvero quella sindrome?cosa potrei fare se davvero ho la sindrome di MENIERE?grazie di avermi risposto in così poco tempo gentilissimo
[#3]
No, la sinusite puo' solo essere un aggravamento dell'altra patologia.
Purtroppo, ripeto, a distanza non sono in grado di aiutarla, in assenza di un riscontro clinico. Non posso basarmi solamente sui pareri di altri Colleghi. Certo, la rinosinusite, in base al suo stadio, si puo' curare. Nel caso di conferma della diagnosi di Meniere si improntano delle cure di protocollo che non è quella che lei sino ad ora ha fatto.
Buona serata
Purtroppo, ripeto, a distanza non sono in grado di aiutarla, in assenza di un riscontro clinico. Non posso basarmi solamente sui pareri di altri Colleghi. Certo, la rinosinusite, in base al suo stadio, si puo' curare. Nel caso di conferma della diagnosi di Meniere si improntano delle cure di protocollo che non è quella che lei sino ad ora ha fatto.
Buona serata
[#4]
Utente
Attualmente non sto facendo nessuna cura mi hanno solo detto che se vengono forti e frequenti da fare di nuovo le visite per poi iniziare con le medicine cortisoniche e diuretiche queste sono le ultime parole che mi hanno detto all'ospedale...lei pensa cosa dovrei fare non vorrei perdere altro tempo dato che io tutti i giorni mi sento molto strano...mi dia una mano almeno a capire la strada giusta da prendere se può..la ringrazio tantissimo non può capire il mio morale sceso sotto zero vorrei eliminare almeno le vertigini che mi devastano
[#5]
Come le ho detto, deve rivolgersi ad uno Specialista esperto in questo tipo di sintomatologia. Puo', per esempio, rivolgersi presso un Ospedale in cui ci sia un reparto di Otorinolaringoiatria e sottoporsi ad una visita presso un ambulatorio di vestibologia.
[#7]
Gentile Paziente, sentire un altro specialista oltre a quelli che ha già consultato, in particolare se specializzato nella Malattia di Menière di certo può esser utile.
Desidero però anche informarla che da qualche tempo si sta facendo strada nella letteratura scientifica una corrente di pensiero che ipotizza un legame della Malattia di Meniere con i disturbi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Interazioni fisiopatologiche fra il l’organo della masticazione (e quindi in particolare con l’ATM) e l’orecchio sono state ipotizzate e descritte da vari autori, sulla base di alcuni rilievi clinici:
1) Alcuni pazienti presentano sintomi auricolari senza patologia dell’Orecchio.
2) L’incidenza dei sintomi dai quali la MdM è caratterizzata risulta essere maggiore nei casi di disfunzione dell’ATM rispetto al resto della popolazione.
3) Tali sintomi vengono riferiti in miglioramento o in risoluzione dopo trattamento odontoiatrico, e in ricaduta alla sospensione del trattamento stesso.
4) Per contro, in molti pazienti menierici sono presenti sintomi caratteristici della disfunzione dell’ATM , e un adeguato trattamento della disfunzione articolare è spesso in grado di risolvere o migliorare anche tali sintomi.
L’esatto meccanismo fisiopatologico attraverso il quale una disfunzione dell’ATM può causare sintomi all’Orecchio fino a poter costituire importante elemento patogenetico della MdM non sono chiari: sono stati chiamati in causa riflessi neurogeni, sinergie muscolari, comuni rapporti con altre patologie oscure, come l’Emicrania.
Poco considerata risulta invece la possibile componente meccanica.
In una ATM normale, i condili di entrambi i lati sono in rapporto con la parete antero-superiore della cavità che li ospita (Cavità Glenoide).
Per vari motivi, in parte legati all’ATM stessa, ma più spesso al non corretto allineamento dei denti e alla cattiva postura della mandibola , accade però che i condili possano dislocarsi in una zona più arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità glenoidi.
Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato con la palpazione endo auricolare (infilando i mignoli nell’orecchio e muovendo la mandibola).
L’interessamento dell’orecchio potrebbe in questi casi essere mediato anche dalla Tuba di Eustachio , sommando la disfunzione tubarica ai meccanismi muscolari e ai riflessi nervosi da vari autori ipotizzati.
Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare.
Per quel che riguarda la sua colonna cervicale, è necessario considerare che le sue problematiche non sono sempre isolate e fini a se stesse, ma inserite nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea . Può essere considerata , in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori ( bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto), chiamate “Discendenti”.
La postura del cranio rispetto alla colonna cervicale non è determinata solo dai muscoli del collo che connettono direttamente questi due sistemi, ma anche da un altro sistema muscolare indiretto formato dai sottoioidei, dai sopraioidei e dagli elevatori della mandibola
La postura della mandibola è dunque pienamente coinvolta (anche se spesso trascurata) nella postura del sistema cranio-vertebrale.
Se per varie ragioni (scheletriche, dentarie, iatrogene) la mandibola è costretta ad assumere a bocca chiusa una posizione spaziale scorretta (protrusa, retrusa o deviata) ciò causerà necessariamente degli atteggiamenti compensatori a livello del rachide.
Per tutto ciò, oltre a richiedere altre opinioni in campo audiovestibologico, le consiglio di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), di postura, e dei rapporti fra questa e l’orecchio.
Le suggerisco anche di leggere gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-di-meniere-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
Desidero però anche informarla che da qualche tempo si sta facendo strada nella letteratura scientifica una corrente di pensiero che ipotizza un legame della Malattia di Meniere con i disturbi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Interazioni fisiopatologiche fra il l’organo della masticazione (e quindi in particolare con l’ATM) e l’orecchio sono state ipotizzate e descritte da vari autori, sulla base di alcuni rilievi clinici:
1) Alcuni pazienti presentano sintomi auricolari senza patologia dell’Orecchio.
2) L’incidenza dei sintomi dai quali la MdM è caratterizzata risulta essere maggiore nei casi di disfunzione dell’ATM rispetto al resto della popolazione.
3) Tali sintomi vengono riferiti in miglioramento o in risoluzione dopo trattamento odontoiatrico, e in ricaduta alla sospensione del trattamento stesso.
4) Per contro, in molti pazienti menierici sono presenti sintomi caratteristici della disfunzione dell’ATM , e un adeguato trattamento della disfunzione articolare è spesso in grado di risolvere o migliorare anche tali sintomi.
L’esatto meccanismo fisiopatologico attraverso il quale una disfunzione dell’ATM può causare sintomi all’Orecchio fino a poter costituire importante elemento patogenetico della MdM non sono chiari: sono stati chiamati in causa riflessi neurogeni, sinergie muscolari, comuni rapporti con altre patologie oscure, come l’Emicrania.
Poco considerata risulta invece la possibile componente meccanica.
In una ATM normale, i condili di entrambi i lati sono in rapporto con la parete antero-superiore della cavità che li ospita (Cavità Glenoide).
Per vari motivi, in parte legati all’ATM stessa, ma più spesso al non corretto allineamento dei denti e alla cattiva postura della mandibola , accade però che i condili possano dislocarsi in una zona più arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità glenoidi.
Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato con la palpazione endo auricolare (infilando i mignoli nell’orecchio e muovendo la mandibola).
L’interessamento dell’orecchio potrebbe in questi casi essere mediato anche dalla Tuba di Eustachio , sommando la disfunzione tubarica ai meccanismi muscolari e ai riflessi nervosi da vari autori ipotizzati.
Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare.
Per quel che riguarda la sua colonna cervicale, è necessario considerare che le sue problematiche non sono sempre isolate e fini a se stesse, ma inserite nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea . Può essere considerata , in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori ( bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto), chiamate “Discendenti”.
La postura del cranio rispetto alla colonna cervicale non è determinata solo dai muscoli del collo che connettono direttamente questi due sistemi, ma anche da un altro sistema muscolare indiretto formato dai sottoioidei, dai sopraioidei e dagli elevatori della mandibola
La postura della mandibola è dunque pienamente coinvolta (anche se spesso trascurata) nella postura del sistema cranio-vertebrale.
Se per varie ragioni (scheletriche, dentarie, iatrogene) la mandibola è costretta ad assumere a bocca chiusa una posizione spaziale scorretta (protrusa, retrusa o deviata) ciò causerà necessariamente degli atteggiamenti compensatori a livello del rachide.
Per tutto ciò, oltre a richiedere altre opinioni in campo audiovestibologico, le consiglio di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), di postura, e dei rapporti fra questa e l’orecchio.
Le suggerisco anche di leggere gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-di-meniere-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.9k visite dal 26/11/2018.
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