Acufene, prima ronzio continuo ora "suono del silenzio" che rimbomba
da circa due mesi ho iniziato a soffrire di acufene all'orecchio destro.
Inizialmente era un suono come quello delle navi, un "tuuuu" continuo a volte più lieve altre molto forte ma sempre costante che per fortuna riuscivo ad attutire con i tappi per le orecchie (spesso mi trovavo costretta ad usarli solo la sera in casa e la notte).
Sono stata dall'otorino che ha effettuato tutti i controlli del caso e ha concluso dicendo che nel suo campo non c'era nulla e che poteva essere un problema legato alla mandibola e di rivolgermi ad un osteopata e uno gnatologo.
Il mio medico non è molto d'accrodo con le manipolazioni dell'osteopata quindi per ora sto attendendo il byte dal mio dentista di fiducia ed un evntuale visita da uno specialista gnatologo.
Il problema è che il mio acufene è cambiato. Per un breve periodo il "tuuuuu" continuo si è iniziato ad alternare al "rumore del silenzio" che mi sembra rimbombi in tutta la testa (lo avevo già riferito all'otornino) e adesso il "tuuuu" è praticamente sparito e mi è rimasto questo strano rumore costante.
L'otorino mi aveva detto di verificare quando ero in casa in silenzio se il ronzio passasse facendo una leggera pressione nel'orecchio ed effettivamente un pochino si attenuava ma ero già nella fase di transizione dei due suoni e questo nuovo non si attenua per niente e questa cosa mi ha gettato un pò nello sconforto e nel timore che ci possa essere qualcos'altro.
La sensazione è simile a quella che si prova dopo essere stati ad un concerto quando ci si ritrova in una stanza in silenzio. La cosa peggiore è che non riesco più ad aiutarmi con i tappi per le orecchie, continuo a sentire questo "suono" che rimbomba e il tappo rimane pressochè inutile. E lo sento anche durante la giornata. Non so cosa fare e sopratutto a quale specialista rivolgermi.
Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che “passi da solo”.
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l'Orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Infatti l'acufene non proviene da fuori ma viene prodotto dall'orecchio e quindi la sua percezione aumenta nel silenzio, e peggiorato in caso di presenza di tappi come per esempio del cerume.
Ora la cosa primaria è valutare bene lo stato uditivo con gli esami audiometrico e impedenzometrico ben eseguiti per escludere patologie del nervo acustico, infiammatorie o un otosclerosi.
una volta ottenuta o escluse queste diagnosi andrà fatta una valutazione personalizzata per fornire i dovuti consigli per l'autogestione del problema.
Dr. francesco liverani
concordo pienamente con la risposta formita dal Collega ORL Liverani.
L'acufene è un sintomo di cui deve occuparsi in primo luogo l'otorino: tutte le altre figure possono intervenire ma su richiesta dell'ORL laddove questo ne ravvisi la necessità.
Al di là di tombe e sarcofagi, un acufene è una allucinazione uditiva, da un punto di vista neurosensoriale, e prima che considerare la causa di tale evento qualunque conflitto tra strutture della ATM, va escluso che non vi siano lesioni di QUALUNQUE NATURA a carico delle strutture dove si genera l'acufene.
E' alquanto strano che lei riferisca un miglioramento del sintoma usando i tappi che invece aumentano la percezione del disturbo sia se di origine Otoneurologica sia se di altra origine.
L'invito è dunque, ed è molto pressante nel suo interesse, a sentire un secondo parere ORL qualificato: infiammazioni con demielinizzazioni, piccole masse tumorali benigne presenti lungo il decorso della branca acustica dell' VIII Nervo Cranico, DEVONO ESSERE escluse con opportuni esami che l'ORL qualificato conosce, e che possono andare da una banale audiometria del tronco encefalico (ABR Auditory Brainstem Response), fino se necessario alla esecuzione di una RM encefalica per lo studio delle strutture uditive interne (studio multiplanare delle rocche petrose e dei condotti acustici interni, studio delle strutture clivali e della base cranica...).
Solo quando si siano escluse cause di interesse oto - neurologico si passa dal dentista che le fa il bite, e verifica se è tanto magico da toglierle l'acufene.
Altrimenti, come milioni di persone, all'acufene ci farà l'abitudine e se lo terrà per la tutta la lunga vita che continuerà a vivere.
Bacchette magiche non esistono in Medicina. Almeno non ancora.
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
Sottolineo peraltro che il contestuale consulto ANCHE con uno gnatologo, cosa che , dal suo racconto è stata effettivamente prospettata, non confligge con altre indagini in campo ORL.
Come dice il Collega "Bacchette magiche non esistono in Medicina", in quanto non le possiede nessuno, ma proprio nessuno: il dentista /gnatologo non usa magie , come scherzosamente dice il Collega, ma applica clinicamente sul paziente i riscontri abbondanti che esistono nella letteratura scientifica sui rapporti fra i disturbi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e l'orecchio, anche relativamente all'insorgenza di acufeni.
Purtroppo , milioni di persone e i loro Curanti non prendono in considerazione questa possibilità, e se, nel loro caso, il problema sta qui, è inevitabile che debbano sopportarlo a vita.
Aggiungo il consiglio di non perdere tempo in entrambe le direzioni (un bite generico, non specificamente conformato allo scopo "acufene" e realizzato da un dentista esperto in questa materia, non ha molto senso): il tempo lavora contro la possibilità di recupero.
Cordiali saluti ed auguri
al di là della abitudine di alcuni colleghi di tirare l'acqua al proprio mulino, e con la consapevolezza che acqua al mio mulino io non ne tiro affatto, le ribadisco che un acufene è un problema in primo luogo di pertinenza neuro - otologica, quale che ne sia la causa.
Che può essere banale, come nella maggior parte dei casi, o molto più seria come in una minoranza dei casi.
In questa ottica spetta prima all'ORL, chiaramente preparato e competente, ( ci sono del resto dentisti preparati e competenti e ciarlatani e così in tutte le branche della Medicina) formulare una valutazione diagnostica ad excludendum quella piccola quota di patologie SERIE di cui l'uso del bite, nella speranza che questo funzionerà perchè così è stato garantito dal dentista, può dilazionare la diagnosi.
C'è sempre tempo per sedersi su un riunito di uno "gnatologo": c'è meno tempo, e prima si interviene e meglio è, se l'acufene e di origine vascolare o di origine neoplastica, seppure sostenuto da uno Schwannoma dell'VIII Nervo cranico.
O da patologie espansive o demielinizzanti encefaliche.
Tanto ho il dovere di dirle in scienza e coscienza .
Laciando a Lei, che è "padroma" del suo acufene, la scelta finale.
Cari saluti e buona domenica.
Dott. Caldarola.
Se un dentista le garantisce la guarigione, in particolare in un argomento come l'acufene, le raccomando di cambiare dentista.
Ovviamente, se gliela garantisce l'ORL, cambi anche lui.
"C'è sempre tempo per sedersi su un riunito di uno "gnatologo"
Su questo non concordo: anche se la causa dovesse essere di pertinenza gnatologica, come già le scrissi, il tempo lavora contro, e tende a rendere l'acufene autonomo e irreversibile.
Le rinnovo il consiglio di non perdere tempo in entrambe le direzioni.
Cordiali saluti ed auguri.
vi ringrazio davvero molto per le risposte e l'interessamento!
L'otorino da cui sono stata mi ha detto di aver fatto tutte le verifiche di sua competenza tra cui anche l'esame audiometrico e la fibroscopia.
Alla fine delle due visite mi ha detto che più di quello non poteva fare e mi ha indirizzato verso un osteopata ed un eventuale gnatologo.
Circa un anno fa mi sono ritrovata a fare una risonanza encefalica per poter effettuare una visita presso un centro cefalee (tutto nella norma a parte la sinusite e una cisti da ritenzione).
Ma sinceramente esami specifici per il condotto uditivo e gli altri che leggo in una delle risposte nessuno li ha mai nominati.
Il mio medico mi aveva giustamente indirizzato verso l'otorino e mi ha poi detto che in questi casi si procede per tentativi, ho provato a cercare qualcosa online senza trovare soluzioni.
Dovrei quindi cambiare otorino? (che poi mi rifarebbe gli stessi esam?i) andare da un neurologo? e contemporaneamente sentire il parere dello gnatologo
E' la prima volta chefaccio tutte queste vsite per qualcosa e ho timore di non venirne a capo nel modo giusto.
"Tutto nella norma" era riferito alla risonanza.
Per i mal di testa avevano attribuito la causa alla sinusite, la cattiva postura e le molte ore passate davanti al computer.
Soffrivo e soffro anche/ancora di cervicale e scarico tutto lì, almeno così mi è stato detto.
Un'altra curiosità: al Centro Cefalee hanno in qualche modo preso in considerazione la sua occlusione dentaria, visto che la malocclusione e i disturbi dell'ATM , che possono sostenere sia la cefalea che gli acufeni, sono spesso legati anche alla "cattiva postura" che le hanno "diagnosticata"?
Inoltre la sinusite (ma l'ORL non l'ha vista?) è stato un episodio o ha caratteristiche di ricorrenza o cronicità?
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.