Contrazione interna orecchio rumore
Salve, a settembre sono stato operato in turninosettoplastica, andò bene. Poi iniziai ad avere problemi di catarro nelle tube di Eustachio e costanti crepitii e compressioni per quasi due mesi e anche cefalea muscolo tensiva, mi dissero. Passò tutto col tempo e un po' di aerosol, soluzioni saline e un antistaminico per allergia all'alternaria, scoperta successivamente. Però è da un mese che nell'orecchio sinistro all'emissione di certi suoni, ad esempio lo sbattere delle posate su un piatto, sento una contrazione, il mio medico pensò ancora a del muco, ma con l'aereosol non cambio nulla, l'otorino da cui andai mi disse che era il muscolo stapedio che si contraeva in presenza di rumori anche lievi. Se questo fosse può essere dovuto a stress mio o può essere il cosìdetto riflesso on off del muscolo stapedio? Un mese fa, ma poco prima che iniziassi ad avvertire questo fastidio feci anche impedenziometria, risultata normale ed anche audiometria, normale ma con lievi perdite ai toni gravi e acuti di 10 decibel.
Grazie
Grazie
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Gentile Paziente, è possibile che la sintomatologia riferita possa dipendere dalla mandibola, in particolare per una conseguente disfunzione tubarica.
La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamentava (“costanti crepitii e compressioni”).
Può trovare qualche informazione utile sui rapporti fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
L'ipotesi diagnostica di Cefalea Tensiva, tipologia appartenente alle Cefalee Primarie, quelle cioé di cui non si conosce la causa, dovrebbe preliminarmente aver escluso la possibilità che si tratti di una cefalea secondaria, quale é appunto la Cefalea derivante da problemi alla masticazione e all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro.
Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Dal suo racconto non si evince che questa possibilità sia stata esclusa, anzi la presenza di concomitanti problemi cervicali , la rinforzerebbe.
Da notare che la Cefalea di Tipo Tensiva tempo fa era denominata "muscolo tensiva", ma questa denominazione è stata eliminata già nella precedente riformulazione della classificazione internazionale delle cefalee ('98). Eliminando il prefisso "muscolo" si eliminano però tutti i "muscolisti", e quindi anche i dentisti, e si inserisce anche questa cefalea, come anche l’emicrania, fra le cefalee primarie, cioè di causa sconosciuta.
Si blinda il 40 % delle cefalee in casa neurologica e in un trattamento sostanzialmente farmacologico. Il fatto che a quasi 20 anni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usarla, come anche nel suo caso, significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente vera.
La diagnosi differenziale fra Cefalea tensiva e Cefalea da malocclusione dentaria e disfunzione dell'ATM rimane piuttosto difficile.
Pertanto , specie se una Cefalea di tipo tensivo non risponde alla terapia specifica, anche per questo sarebbe bene rivolgersi anche ad un dentista-gnatologo esperto in malocclusioni con problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), quantomeno per escludere questa possibile componente patogenetica.
Le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che ritengo simile al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
e a questi articoli, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamentava (“costanti crepitii e compressioni”).
Può trovare qualche informazione utile sui rapporti fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
L'ipotesi diagnostica di Cefalea Tensiva, tipologia appartenente alle Cefalee Primarie, quelle cioé di cui non si conosce la causa, dovrebbe preliminarmente aver escluso la possibilità che si tratti di una cefalea secondaria, quale é appunto la Cefalea derivante da problemi alla masticazione e all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro.
Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Dal suo racconto non si evince che questa possibilità sia stata esclusa, anzi la presenza di concomitanti problemi cervicali , la rinforzerebbe.
Da notare che la Cefalea di Tipo Tensiva tempo fa era denominata "muscolo tensiva", ma questa denominazione è stata eliminata già nella precedente riformulazione della classificazione internazionale delle cefalee ('98). Eliminando il prefisso "muscolo" si eliminano però tutti i "muscolisti", e quindi anche i dentisti, e si inserisce anche questa cefalea, come anche l’emicrania, fra le cefalee primarie, cioè di causa sconosciuta.
Si blinda il 40 % delle cefalee in casa neurologica e in un trattamento sostanzialmente farmacologico. Il fatto che a quasi 20 anni molti operatori, anche neurologi, continuino ad usarla, come anche nel suo caso, significa che era semanticamente efficace, e sostanzialmente vera.
La diagnosi differenziale fra Cefalea tensiva e Cefalea da malocclusione dentaria e disfunzione dell'ATM rimane piuttosto difficile.
Pertanto , specie se una Cefalea di tipo tensivo non risponde alla terapia specifica, anche per questo sarebbe bene rivolgersi anche ad un dentista-gnatologo esperto in malocclusioni con problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), quantomeno per escludere questa possibile componente patogenetica.
Le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che ritengo simile al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
e a questi articoli, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 11/01/2017.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.