Premetto che soffro di acufeni da circa 6 anni

Salve, sono qui per chiedere un consulto.
Premetto che soffro di acufeni da circa 6 anni, a cui non riesco a dare una causa specifica. Soffro di disturbi ATM, spesso ho la sensazione di "pendere" a destra, l'acufene è più forte a destra, e aumenta e diminuisce a seconda della pressione che esercito sul muscolo sternocleidomastoideo, anche a seconda di quanto serro la mandibola e a quando alzo il mento "stirando" i muscoli del collo. Non so se attribuire la causa dell'acufene alla tensione causata dall'asimmetria della mandibola o a patologie riguardanti l'orecchio, come sinusite cronica di cui soffro da molti anni. Non mi espongo mai a rumori forti, non fumo, seguo una dieta sana e faccio palestra. Sono stato sempre seguito da un odontoiatra gnatologo posturologo il quale ha appunto, rilevando questa asimmetria mandibolare, fatto un tentativo con bite in resina da tenere di notte e qualche ora durante il giorno. I primi periodi dava sollievo, ora non più. Trovo sollievo solamente facendo una doccia bollente, o spalmando della pomata antifiammatoria a base di arnica sulla zona del collo, spalle e mandibola. L'acufene è molto ridotto al mattino, ed in pochi minuti dal risveglio aumenta una volta in piedi. Ho fatto un paio di sedute da un osteopata il quale ha trovato un blocco a caviglia, ginocchio, bacino destri e spalla sinistra. "Sbloccando" il tutto ad ogni seduta trovo sollievo per pochi minuti, per poi tornare alla situazione di partenza. Io teorizzo una asimmetria mandibolare, la quale influisce sulla postura, causando un super lavoro della muscolatura di tutto il corpo, creando un eccessiva tensione che porta alla comparsa dell acufene. In attesa di consigli, ringrazio in anticipo
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215

Gentile Paziente, trattandosi di problema all''orecchio, é evidente che lei debba farsi visitare da uno specialista ORL. Tuttavia, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento: infatti ne soffre da 6 anni.
Come lei stesso sospetta, l''acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Sul funzionanento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellatm-gnatologia-classic
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Probabilmente, infatti, lei presenta una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quei tubicini (la tromba o tuba di Eustachio) che mettono in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e servono ad aerarlo e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco . Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso e senso di tappamento. Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare.

La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.

Se però dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l''una: o i suoi problemi non dipendono dall''occlusione e dall''ATM (ma ne dubito), oppure il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi.
Ovviamente quanto sopra ha valore del tutto relativo, non potendosi avere via rete gli indispensabili riscontri di una visita diretta: è importante che il dentista al quale si rivolge sia esperto in problemi dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra questa el'orecchio ( che non si verificano solo di notte): non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le suggerirei di dare un''occhiata agli articoli linkati qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri.


Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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