Un ingrossamento dei linfonodi del collo che dura
Buongiorno,
Il mio problema riguarda principalmente un ingrossamento dei linfonodi del collo che dura da almeno un anno, in particolare del linfonodo sinistro.
Mi sono accorta del loro ingrossamento lo scorso ottobre in concomitanza con un un gonfiore generale della gola che è durato qualche giorno (senza però alcun bruciore, tosse, febbre). Le analisi fatte in quel momento davano un aumento dei globuli bianchi, che però nelle successive analisi (sempre ad ottobre, poi altre ad aprile e a giugno) è tornato normale (lasciando però, salvo le ultime analisi, il valore dei linfociti un po' alto e quello dei neutrofili un po' basso). Dalle analisi è risultato che ho avuto sia mononucleosi che citomegalovirus in passato (asintomatici), ma che al momento non ce li ho (per caso mi sono imbattuta in un virologo che sosteneva che le reinfezioni da mononucleosi risultano dagli anticorpi che indicano "la memoria" del virus e non da quelli che indicano la fase acuta: mi ha fatto prendere per 14 giorni il Talavir, ma non è cambiato nulla).
L'otorino mi ha fatto fare un tampone faringeo ed è risultato: "raro stafilococco aureo, mannite e coagulasi positivo", ma ha detto che non è sicuramente una situazione tale da portare un ingrossamento dei linfonodi come il mio. Dice inoltre che ho le tonsille molto grandi ma sane.
Ho fatto un ecografia al collo da cui risulta che i linfonodi, pur di grandi dimensioni, sono di normale morfologia, ed una all'addome da cui non risultano altri linfonodi ingrossati in quella zona.
Sono stata visitata anche da un ematologo, il quale mi ha detto che dai valori delle analisi non risulta niente di troppo preoccupante anche se i valori dei linfociti erano un po' più alti del normale (le ultime analisi che ho fatto, in cui sono tornati a posto, sono successive).
L'unica cosa certa è che ho una disfunzione all'articolazione temporo-mandibolare abbastanza importante e mentre alcuni medici mi hanno detto che secondo loro l'ingrossamento linfonodale potrebbe essere collegato ad un stato di infiammazione dei muscoli mandibolari, altri lo hanno categoricamente escluso.
I denti sono sani, l'unico problema che ho avuto è stata un infezione a cui è seguita cura canalare, che però risale a prima dell'ingrossamento dei linfonodi. Inoltre ho tolto i denti del giudizio e fatto un ciclo di antibiotico in un momento, stavolta, successivo all' ingrossamento.
Ho fatto anche un controllo dermatologico dei nei, da cui risultava un neo da tenere sotto controllo e che ho ricontrollato con la dermatologa pochi giorni fa (e per il momento non c'è bisogno di toglierlo).
Durante quest'anno è capitato diverse volte che mi si gonfiasse nuovamente la gola, sempre senza dolore, bruciore o febbre. Il linfonodo sinistro, quello più ingrossato, a volte non lo sento a meno che io non lo tocchi, mentre altre è parecchio dolorante.
E' una situazione che mi crea non poche preoccupazioni e fastidi perché non riesco in alcun modo ad uscirne e non so a chi rivolgermi
Il mio problema riguarda principalmente un ingrossamento dei linfonodi del collo che dura da almeno un anno, in particolare del linfonodo sinistro.
Mi sono accorta del loro ingrossamento lo scorso ottobre in concomitanza con un un gonfiore generale della gola che è durato qualche giorno (senza però alcun bruciore, tosse, febbre). Le analisi fatte in quel momento davano un aumento dei globuli bianchi, che però nelle successive analisi (sempre ad ottobre, poi altre ad aprile e a giugno) è tornato normale (lasciando però, salvo le ultime analisi, il valore dei linfociti un po' alto e quello dei neutrofili un po' basso). Dalle analisi è risultato che ho avuto sia mononucleosi che citomegalovirus in passato (asintomatici), ma che al momento non ce li ho (per caso mi sono imbattuta in un virologo che sosteneva che le reinfezioni da mononucleosi risultano dagli anticorpi che indicano "la memoria" del virus e non da quelli che indicano la fase acuta: mi ha fatto prendere per 14 giorni il Talavir, ma non è cambiato nulla).
L'otorino mi ha fatto fare un tampone faringeo ed è risultato: "raro stafilococco aureo, mannite e coagulasi positivo", ma ha detto che non è sicuramente una situazione tale da portare un ingrossamento dei linfonodi come il mio. Dice inoltre che ho le tonsille molto grandi ma sane.
Ho fatto un ecografia al collo da cui risulta che i linfonodi, pur di grandi dimensioni, sono di normale morfologia, ed una all'addome da cui non risultano altri linfonodi ingrossati in quella zona.
Sono stata visitata anche da un ematologo, il quale mi ha detto che dai valori delle analisi non risulta niente di troppo preoccupante anche se i valori dei linfociti erano un po' più alti del normale (le ultime analisi che ho fatto, in cui sono tornati a posto, sono successive).
L'unica cosa certa è che ho una disfunzione all'articolazione temporo-mandibolare abbastanza importante e mentre alcuni medici mi hanno detto che secondo loro l'ingrossamento linfonodale potrebbe essere collegato ad un stato di infiammazione dei muscoli mandibolari, altri lo hanno categoricamente escluso.
I denti sono sani, l'unico problema che ho avuto è stata un infezione a cui è seguita cura canalare, che però risale a prima dell'ingrossamento dei linfonodi. Inoltre ho tolto i denti del giudizio e fatto un ciclo di antibiotico in un momento, stavolta, successivo all' ingrossamento.
Ho fatto anche un controllo dermatologico dei nei, da cui risultava un neo da tenere sotto controllo e che ho ricontrollato con la dermatologa pochi giorni fa (e per il momento non c'è bisogno di toglierlo).
Durante quest'anno è capitato diverse volte che mi si gonfiasse nuovamente la gola, sempre senza dolore, bruciore o febbre. Il linfonodo sinistro, quello più ingrossato, a volte non lo sento a meno che io non lo tocchi, mentre altre è parecchio dolorante.
E' una situazione che mi crea non poche preoccupazioni e fastidi perché non riesco in alcun modo ad uscirne e non so a chi rivolgermi
[#1]
Mi sembra che si sia sottoposta a visite ed ad accertamenti diagnostici sufficienti e che l'unica patologia che possa giustificare la linfoadenopatia dovrebbe essere la mononucleosi contratta a suo tempo. Purtroppo, tale situazione puo' permanere per molti anni. Comunque sia, penso che sia sempre utile una cura antinfiammatoria per ottenere la riduzione delle dimensione di questi linfonodi.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#3]
Certo, è possibile che la linfoadenopatia sia esito di una mononucleosi. Per la terapia, si deve rivolgere al suo Medico curante, non essendo questa la Sede piu' idonea per prescrivere dei farmaci e, cosa piu' importante, in mancanza di una diagnosi precisa.
Buona domenica
Buona domenica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 28/10/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.