Faringotonsillite da 12 giorni

Buonasera,

sono una studentessa di medicina, con un quadro di faringotonsillite che si protrae ormai da 12 giorni.
Esordio il 16 agosto con faringodinia, linfadenopatia laterocervicale e sottomandibolare ed essudato tonsillare (non parlerei proprio di placche, erano più che altro strie di essudato e placchette molto piccole). Sudorazione notturna ma alla misurazione della temperatura risulto apiretica (36,8°).
Il 18 agosto, a due giorni dall'esordio della sintomatologia, eseguo il test rapido per lo Streptococco, che risulta negativo. Non assumo quindi terapia antibiotica ma resto in attesa di una risoluzione spontanea pensando a una forma virale. Nel frattempo assumo un FANS (Ibuprofene), utilizzo collutori e spray per la gola (Bornilene) ed effettuo sciacqui con acqua e bicarbonato o limone, che danno un sollievo temporaneo alla sintomatologia algica.
Il faringe resta comunque iperemico e la sintomatologia algica si protrae per i giorni successivi, con fasi altalenanti (il dolore passa da una tonsilla all'altra e alcuni giorni sembra alleviarsi per poi però tornare). Ripeto il test per lo Streptococco che risulta ancora negativo. Temperatura variabile ma sempre compresa tra 36 e 37°. Persiste la linfadenopatia cervicale (no linfadenopatia ascellare nè inguinale) e si aggiunge uno scolo retronasale muco-catarrale che persiste tuttora. Le tonsille hanno un aspetto mammellonato ed edematoso e il dolore, quando presente, è intenso e si accompagna ad otalgia riflessa. Nessun altro sintomo degno di nota, se non una generale xerostomia che mi trascino da inizio estate (la percezione è proprio quella di un rinofaringe poco idratato).
Mi reco dal medico di base che brancola nel buio e non mi fornisce alcuna indicazione specifica e dirimente.
Io personalmente sospetterei una mononucleosi (data la durata della sintomatologia) o una sovrainfezione batterica, ma sono anche spaventata dalla corrispondenza con una possibile sintomatologia da infezione acuta da HIV. Dopo quale intervallo di tempo dall'ultimo evento a rischio potrebbe manifestarsi questa sintomatologia? (io ho sempre saputo 2-4 settimane, ma chiedo a voi conferma).

Quale è la vostra opinione per un quadro clinico di questo tipo?
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti
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Dr. Salvatore Martellucci Otorinolaringoiatra 64 2
Carissima,
da quello che scrivi traspare molta ansia che, permettimi, non mi sembra motivata. Hai avuto un'infezione acuta e il povero Streptococco (ricercato per ben due volte!) è risultato innocente. Il reperto di due tamponi negativi non mi stupisce affatto, considerata la sostanziale assenza di febbre. L'infezione, sicuramente verificatasi, è stata probabilmente causata da un virus e l' EBV è il principale indiziato. La mononucleosi infettiva potrebbe spiegare la maggior parte, se non tutti, i sintomi da te lamentati. Onestamente, avrei consigliato l'esecuzione di esami ematochimici (banalmente: emocromo con formula, transaminasi, sierologia per EBV) piuttosto che un secondo tampone e credo valga la pena eseguirli anche adesso che la fase acuta è appena trascorsa.
Riguardo all'infezione acuta da HIV, è vero che questa può essere caratterizzata da sintomi simil-influenzali in parte sovrapponibili a quelli descritti ma onestamente non è la prima cosa che mi verrebbe in mente. In letteratura i sintomi da infezione acuta da HIV si possono verificare in un arco di tempo compreso tra le 2 e le 8 settimane (comunemente 2-4 settimane). Se ritieni di aver avuto un evento a rischio, ti consiglio di sottoporti comunque al test, che come saprai è gratuito nelle strutture pubbliche e totalmente anonimo. I test di ultima generazione (test COMBO) sono ormai diffusissimi e più sensibili dell'ELISA, riuscendo ad identificare la presenza del virus anche a distanza di sole 2-3 settimane dall'infezione. Ti consiglio, anche per tua tranquillità, di recarti presso centro di riferimento più vicino per sottoporti al test.

Dr. Salvatore Martellucci
Specialista in Otorinolaringoiatria

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Martellucci,

la ringrazio molto per la sua pronta ed esaustiva risposta e per il suo parere da esperto, che ha di fatto confermato quanto io nel mio piccolo avevo sospettato... e sì, povero Streptococco, sempre ingiustamente accusato ;-)
Anche io avevo subito pensato all'opportunità di esami ematici che potessero meglio chiarire il quadro e sono infatti rimasta perplessa quando non mi sono stati prescritti dalla mia dottoressa (la quale, per inciso, nemmeno mi ha palpato il collo per apprezzare la linfadenopatia). Provvederò a eseguirli nei prossimi giorni.
Oltretutto, ad oggi, il quadro è notevolmente migliorato, il faringe è tornato roseo, la linfadenopatia si è risolta così come la sintomatologia algica. Residuano soltanto piccole petecchie puntiformi su ugola e confine tra palato molle e duro, il che credo avvalori la tesi di infezione da EBV.
La mia "preoccupazione" era dovuta alla mia non tendenza a tonsilliti (nonostante le tonsille criptiche, maledette!) e, soprattutto, all'anomala durata del quadro.
Ora sono molto più tranquilla!

In realtà non ho avuto nessun contatto realmente a rischio per un contagio da HIV, se non la normale routine di prelievi ematici a pazienti sieropositivi durante il normale svolgimento del tirocinio in reparto, senza però che sia avvenuta alcuna puntura accidentale con ago infetto.

La ringrazio molto per il suo tempo e la sua disponibilità!
Le auguro una buona giornata e le porgo i miei più cari saluti
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