Parotite batterica acuta
Buongiorno,
una settimana fa ho iniziato ad avvertire dolore sotto l'orecchio dx, in corrispondenza della parotide, ed un leggero gonfiore. Il giorno dopo gonfiore e dolore erano aumentati così mi sono recata dal mio medico di famiglia che mi ha diagnosticato otite e mi ha prescritto Augmentin per 6 gg , 2 volte al di., e Bentelan 1 mg per 2 gg. Al terzo gg di cura però il gonfiore non si era ridotto, anzi era aumentato, così venerdi mi sono recata da un otorinolaringoiatra, il quale dopo avermi visitata mi ha suggerito di cambiare antibiotico (Ciproxin per 10 gg 2 volte al di) e cortisone piu forte (flantadin 30 mg, 1 al gg per 3 gg poi 1/2 per 2 gg) e mi ha prescritto un'ecografia al collo per accertarsi che non fossero presenti noduli o calcoli. L'ecografia ha confermato che si tratta di una forte infezione, una parotite acuta di origine batterica secondo il dottore che ha eseguito l'ecografia, e che non sono visibili noduli o altro, i linfonodi non presentano alterazioni rilevanti e la tiroide è nella norma. Sto quindi continuando la mia cura con Ciproxin ma oggi al terzo giorno (da venerdi sera ) non riscontro ancora miglioramenti, la parotide è ancora visibilmente gonfia e dolorante.. Sono un po' preoccupata, per quale motivo gli antibiotici non mi danno sollievo se si tratta di un'infezione?
grazie in anticipo
una settimana fa ho iniziato ad avvertire dolore sotto l'orecchio dx, in corrispondenza della parotide, ed un leggero gonfiore. Il giorno dopo gonfiore e dolore erano aumentati così mi sono recata dal mio medico di famiglia che mi ha diagnosticato otite e mi ha prescritto Augmentin per 6 gg , 2 volte al di., e Bentelan 1 mg per 2 gg. Al terzo gg di cura però il gonfiore non si era ridotto, anzi era aumentato, così venerdi mi sono recata da un otorinolaringoiatra, il quale dopo avermi visitata mi ha suggerito di cambiare antibiotico (Ciproxin per 10 gg 2 volte al di) e cortisone piu forte (flantadin 30 mg, 1 al gg per 3 gg poi 1/2 per 2 gg) e mi ha prescritto un'ecografia al collo per accertarsi che non fossero presenti noduli o calcoli. L'ecografia ha confermato che si tratta di una forte infezione, una parotite acuta di origine batterica secondo il dottore che ha eseguito l'ecografia, e che non sono visibili noduli o altro, i linfonodi non presentano alterazioni rilevanti e la tiroide è nella norma. Sto quindi continuando la mia cura con Ciproxin ma oggi al terzo giorno (da venerdi sera ) non riscontro ancora miglioramenti, la parotide è ancora visibilmente gonfia e dolorante.. Sono un po' preoccupata, per quale motivo gli antibiotici non mi danno sollievo se si tratta di un'infezione?
grazie in anticipo
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Gentile Paziente, Ovviamente è possibile che sia necessario un po' più di tempo per dar modo alla terapia di agire.
Se tutto si risolverà, il problema , si spera, è chiuso.
Se invece la Parotite cronicizza o tende a ricorrere, può essere opportuno prendere in considerazione quanto segue. Personalmente ritengo che la parotite cronica trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel terreno piuttosto che nell'agente eziologico. Per terreno intendo una struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall'ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria. Il massetere comprime il dotto di Stenone, cioé quel tubicino che che porta la saliva dalla ghiandole Parotide al vestibolo della bocca, all'altezza del primo molare superiore. La compressione causa ristagno salivare e quindi il gonfiore a molte dell'ostruzione. Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la formazione di calcoli. Queste, però, sono entrambe complicanze e non la vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se il problema si limita al gonfiore senza infezione, e se i calcoli non vengono riscontrati (come probabilmente nel suo caso) dalla ecografia , il caso clinico rimane incompreso, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
Qualche ragguaglio in più sull’argomento può trovarlo aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-delle-ghiandole-salivari/
Per questo le suggerisco di consultare anche un dentista-gnatologo , esperto in disfunzioni cranio mandibolari., cioé di quella problematica che ruota attorno all'articolazione temporo mandibolare (ATM).
La terapia consiste nell'applicazione di un dispositivo intraorale che, riposizionando la mandibola, comporti la detensione del muscolo massetere prima contratto: la cessazione delle crisi costituisce chiara conferma diagnostica.
Le suggerirei di dare un'occhiata, in questo stesso sito all'articolo linkato qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html
Cordiali saluti ed auguri
Se tutto si risolverà, il problema , si spera, è chiuso.
Se invece la Parotite cronicizza o tende a ricorrere, può essere opportuno prendere in considerazione quanto segue. Personalmente ritengo che la parotite cronica trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel terreno piuttosto che nell'agente eziologico. Per terreno intendo una struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall'ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria. Il massetere comprime il dotto di Stenone, cioé quel tubicino che che porta la saliva dalla ghiandole Parotide al vestibolo della bocca, all'altezza del primo molare superiore. La compressione causa ristagno salivare e quindi il gonfiore a molte dell'ostruzione. Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la formazione di calcoli. Queste, però, sono entrambe complicanze e non la vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se il problema si limita al gonfiore senza infezione, e se i calcoli non vengono riscontrati (come probabilmente nel suo caso) dalla ecografia , il caso clinico rimane incompreso, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
Qualche ragguaglio in più sull’argomento può trovarlo aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-delle-ghiandole-salivari/
Per questo le suggerisco di consultare anche un dentista-gnatologo , esperto in disfunzioni cranio mandibolari., cioé di quella problematica che ruota attorno all'articolazione temporo mandibolare (ATM).
La terapia consiste nell'applicazione di un dispositivo intraorale che, riposizionando la mandibola, comporti la detensione del muscolo massetere prima contratto: la cessazione delle crisi costituisce chiara conferma diagnostica.
Le suggerirei di dare un'occhiata, in questo stesso sito all'articolo linkato qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 33k visite dal 18/07/2016.
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