PAROTIDI E PSICOFARMACI

Egregi dottori, correi chiedervi un parere rispetto ad un problema che è sorto alcuni mesi fa ossia l'ingrossamento delle parotidi. Inizialmente non ho dato peso alla cosa ed è per questo che mi sono rivolta al medico di base solo ad aprile che rilevata la tumefazione mi ha inviata urgentemente dallo specialista. Esito della visita: ipertrofia delle ghiandole parotidi non dolenti alla palpazione manuale, non sembrano apprezzarsi noduli nel contesto, dotti di sbocco pervi, fibrolaringoscopia negativa, consiglio ecografia parotidea. Premetto che soffro di disturbo bipolare I, sono da poco uscita da una fase depressiva resistente e che la mia attuale terapia è costituita da 1500 mg carbolithium, 200 mg seroquel, 15 mg cypralex, 112,5 anafranil. L'esito dell'ecografia parotidea è stato: tumefazione parotidea bilaterale. Le ghiandole parotidi si presentano bilateralmente di dimensioni nettamente superiori alla norma, con alcune formazioni linfonodali, la maggiore del diametro di 8 mm nel loro contesto comunque senza evidenti alterazioni ecostrutturali. Non alterazioni ecostrutturali a carico delle sottomandibolari. In laterocervicale d'ambo i lati multipli linfonodi ipoecogeni con ilo conservato, il maggiore in sottoangolomandibolare sn del massimo diametro di 14 mm,di verosimile natura reattiva. Tiroide di dimensioni nella norma senza apprezzabili alterazioni ecostrutrutturali.
Mi reco nuovamente dallo specialista che imputa l'intera situazone all'assunzione dei farmaci ed in particolare all'anafranil ultimo inserito. Esito visita: ipertrofia delle parotidi, probabile effetto legato a xerostomia iatrogena. Consigli: modificare se possibile terapia in atto, massaggio ghiandolare, sciacqui con limone, esclusione di patologie autoimmuni (ANA; ANCA).
Ho effettuato le ultime analisi del sangue complete a marzo ed erano normali. Faccio presente che alcune volte ma sporadicamente mi provoco il vomito(ho sofferto anni fa di bulimia). Ora non so se sto somatizzando la situazione ma mi sento stanca e come se avessi l'influenza. Il medico di base non ha voluto prescrivermi le analisi ANA ed ANCA. Mi accingo a diminuire di 37,5 mg l'anafranil.
Le parotidi continuano ad essere molto gonfie e soprattutto a sn, mi consigliate di approfondire tramite qualche esame o effettuare altre visite?A cosa posso andare incontro se la situazione non si sblocca? Grazie in anticipo.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, potrebbe trattarsi di quel quadro clinico che va sotto diverse denominazioni a seconda della sua diversa manifestazione clinica: Ipertrofia Parotidea, scialoadenite ricorrente o cronica, Ipertrofia Mssetero- Parotidea, Parotite non epidemica (se associata a infiammazione e o infezione) Scialolitiasi se si riscontrano calcoli, Ipertrofia Essenziale del Massetere se questo muscolo assume dimensioni anche esteticamente sgradevoli. Si tratta di quadri definiti abbastanza enigmatici nella letteratura scientifica, con qualche indicazione terapeutica per l''episodio acuto o per l''approccio chirurgico, ma senza spiegazioni per le recidive e le cronicizzazioni. Se il problema si cronicizza , credo si debba attentamente considerare le condizioni di "terreno". .Per terreno , in questo caso, intendo una struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall''ipertono del massetere e dei muscoli sopraioidei legato alla sfavorevole occlusione. Il massetere contratto, ad esempio, aumenta la dimensione del ventre muscolare e comprime così il dotto escretore della parotide (dotto di Stenone), che decorre in intimo contatto con il muscolo. Ciò causa ristagno salivare e gonfiore: di qui le aree ipoecogene riscontrate abitualmente nell’ecografia, che altro non sono che saliva, con qualche eventuale infiltrazione infiammatoria.
Se il mio sospetto è giusto, la terapia è rivolta ad allentare la tensione dei muscoli interessati, grazie all''applicazione di un bite conformato ad hoc.
Ovviamente va sottolineato che una consulenza via internet può solo rappresentare un''ipotesi, che va sempre rivalutata in sede clinica sotto diretto controllo del medico.

Le suggerirei di dare un''occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html
http://www.studiober.com/pdf/Parotite%20ricorrente%20con%20abstract%20ACTA.pdf

Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Dottore la ringrazio infinitamente e mi scusi il ritardo. In effetti il suo consulto è stato illuminante in quanto il problema che descrive è presente fin dall'infanzia infatti mi era stato fatto un bite. La ringrazio di nuovo vivamente
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Mi scusi, è presente fin dall'infanzia? E perché non lo cura?
E' importante che il bite sia progettato espressamente per affrontare il problema: dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Si sinceri che il dentista al quale si rivolge sia esperto in questo specifico problema: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Cordiali saluti ed auguri
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