Acufene che si ripresenta
Salve,mi chiamo Luca.Posi in febbraio alla C.A. dello staff medico il mio problema. Da circa 20 giorni soffro di un fastidioso acufene bilaterale. Si presenta sia di giorno nei momenti di maggior silenzio ma soprattutto di notte provocandomi disagi non indifferenti per addormentarsi,poi il nervosismo e l'agitazione prendono campo e ci si addormenta per sfinimento piu che per sonno. Si manifesta come un ronzio ,un brusio,come dire...dei piccoli boati intermittenti.All'insorgere dei sintomi,per 3 gg ho effettuato 2 sedute di aerosol (fluibron,mezza fiala per seduta),in quanto nel deglutire avverto nelle orecchie un effetto tipo accartocciamento della carta...un ciaf...Il 24 Gennaio mi reco al P.S. ed inviato al reparto di Audiologia mi effettuano un audiometria tonale ed un mpedenzometria che evidenziano "solamente" una leggera ipoacusia.Il medico mi prescive ACUVAL 200 ,2 bustine al giorno (per 10 gg) e 1 bustina al giorno (per 20 gg).Dopo una settimana di terapia non trovando alcun giovamento,un po agitato, richiamo lo specialista che mi liquida dicendo di interrompere la terapia,senza indicare alternative ed affermando che prima del 26 febbraio non può rivedermi.Mi rivolgo al medico di famiglia.Il problema,secondo il suo parere,è causato da delle sacche di catarro croniche nelle orecchie che non spurgano,dato che ho il setto nasale deviato.Mi prescrive una seduta giornaliera di fluibron + clenil (mezza fiala + mezza fiala) per areosol prima di coricarmi,per dieci giorni e di continuare a prendere lo stesso ACUVAL come lo specialista aveva inizialmente detto.Cominciata la nuova terapia ,inizialmente sembrava fare effetto, ma nei giorni successivi il disturbo si è ripresentato con insistenza,tanto che una sera si è fatto sentire pochi minuti dopo la seduta areosolica.
Mi ripresento al reparto di audiologia il 26 febbraio. Vengono ripetuti audiometria ed impedenzometria ma non vengo registrate anomalie.Lo specialista mi sentenzia l'impossibilità di alcuna terapia risolutiva fuorchè eseguire a periodi dei "puff" di NASONEX spray nasale. Gli episodi di rumori continuano purtroppo. Mi reco il 24 di maggio presso uno specialista ORL che da un esame obiettivo,non rileva anomalie o particolari patologie all'orecchio ipotizzando che il problema nasca "in zone limitrofe" l'orecchio. Con la stagione calda il problema sembra scemare.. A fine settembre il mio problema si ripresenta assai piu insistente e tutt'ora persiste. La cosa mi genera agitazione e condiziona la quotidianità.Nn esco di casa da 10 gg per paura di colpi d'aria e raffreddamenti..TUTTI SEMBRANO SOTTOVALUTARE IL MIO PROBLEMA. Qual'è il Vs parere in merito? So che è una tematica assai diffusa,ma faccio appello alla Vs professionalità pregando di ottenere un Vs riscontro in merito... Questa situazione mi tiene piuttosto preoccupato ed in ansia. Ringrazio sin d'ora
Mi ripresento al reparto di audiologia il 26 febbraio. Vengono ripetuti audiometria ed impedenzometria ma non vengo registrate anomalie.Lo specialista mi sentenzia l'impossibilità di alcuna terapia risolutiva fuorchè eseguire a periodi dei "puff" di NASONEX spray nasale. Gli episodi di rumori continuano purtroppo. Mi reco il 24 di maggio presso uno specialista ORL che da un esame obiettivo,non rileva anomalie o particolari patologie all'orecchio ipotizzando che il problema nasca "in zone limitrofe" l'orecchio. Con la stagione calda il problema sembra scemare.. A fine settembre il mio problema si ripresenta assai piu insistente e tutt'ora persiste. La cosa mi genera agitazione e condiziona la quotidianità.Nn esco di casa da 10 gg per paura di colpi d'aria e raffreddamenti..TUTTI SEMBRANO SOTTOVALUTARE IL MIO PROBLEMA. Qual'è il Vs parere in merito? So che è una tematica assai diffusa,ma faccio appello alla Vs professionalità pregando di ottenere un Vs riscontro in merito... Questa situazione mi tiene piuttosto preoccupato ed in ansia. Ringrazio sin d'ora
[#1]
Caro Luca,
capisco le sue preoccupazioni ma credo che vada fatta chiarezza sul problema acufeni, anche se un dato importante sarebbe capire meglio che cosa intendono i colleghi con "leggera ipoacusia" (di che tipo?, bilaterale?, su quali frequenze?).
Chiarito il tipo di ipoacusia, sarebbe il caso di sottoporsi ai Potenziali Uditivi Evocati al Tronco (ABR) per studiare anche la via uditiva centrale.
Supponendo la normalità del test, veniamo al trattamento.
Caro Luca, a tutt'oggi NON esiste una terapia farmacologica che controlli o elimini il "rumore"; l'unico trattamento efficace va sotto il nome di TRT, un trattamento che tende a ridurre la reazione del soggetto al rumore ma che non ha nessun effetto sul rumore stesso. In attesa di tale trattamento, lei dovrebbe evitare ambienti silenziosi e, di notte, provare ad "organizzare" quanto segue: televisore o radio accesi senza segnale, in modo da ascoltare il fruscio che emettono; regolazione precisa del volume in modo da ascoltare distintamente entrambi i rumori, il suo e quello del televisore/radio. Questa competizione aiuta ad adattarsi al proprio acufene ed è alla base delle protesi che utilizza la TRT, erroneamente definite mascheratori (in realtà non devono mascherare, ma competere).
Allora, si sottoponga alle ABR e, se crede, ci informi dei risultati.
Saluti e ricordi: ansia e fatica riducono i suoi "filtri" ed avrà la sensazione che l'acufene sia più intenso. Per cui, nei limiti del possibile, tranquillità.
capisco le sue preoccupazioni ma credo che vada fatta chiarezza sul problema acufeni, anche se un dato importante sarebbe capire meglio che cosa intendono i colleghi con "leggera ipoacusia" (di che tipo?, bilaterale?, su quali frequenze?).
Chiarito il tipo di ipoacusia, sarebbe il caso di sottoporsi ai Potenziali Uditivi Evocati al Tronco (ABR) per studiare anche la via uditiva centrale.
Supponendo la normalità del test, veniamo al trattamento.
Caro Luca, a tutt'oggi NON esiste una terapia farmacologica che controlli o elimini il "rumore"; l'unico trattamento efficace va sotto il nome di TRT, un trattamento che tende a ridurre la reazione del soggetto al rumore ma che non ha nessun effetto sul rumore stesso. In attesa di tale trattamento, lei dovrebbe evitare ambienti silenziosi e, di notte, provare ad "organizzare" quanto segue: televisore o radio accesi senza segnale, in modo da ascoltare il fruscio che emettono; regolazione precisa del volume in modo da ascoltare distintamente entrambi i rumori, il suo e quello del televisore/radio. Questa competizione aiuta ad adattarsi al proprio acufene ed è alla base delle protesi che utilizza la TRT, erroneamente definite mascheratori (in realtà non devono mascherare, ma competere).
Allora, si sottoponga alle ABR e, se crede, ci informi dei risultati.
Saluti e ricordi: ansia e fatica riducono i suoi "filtri" ed avrà la sensazione che l'acufene sia più intenso. Per cui, nei limiti del possibile, tranquillità.
Vincenzo Marcelli
[#2]
Utente
Gentilissimo Dr Marcelli, La ringrazio per la sua risposta cosi' celere.Volevo aggiungere che in data 26 FEBBRAIO 2008 mi ero nuovamente sottoposto ad audiometria ed impedenzometria.Nell'impossibilita'di comprendere cn percisione i grafici annessi,riporto il giudizio dello specialista che trascrive semplicemente "Audiogrammi nella norma,Timpanogrammi nei limiti".Riesco a notare che nella prova tonale, a quasi tutte le frequenze viene segnata una perdita di 10 db fuorchè alla frequenza di 1000 e 2000 Hz alle quali viene rilevata una perdita di 20 db. Da quel momento in poi vuoi per le rassicurazioni vuoi (forse) la assunzione di Nasonex anke in modo discontinuo,ho trascorso una estate veramente tranquilla senza disturbo alcuno.Visto che il disturbo se ne era andato senza una vera e propria terapia,ora pur seguendo la falsa riga della volta scorsa,mi ritrovo peggio dell'altra volta.E' questo che mi spiazza. Ho già provato,cn radio e televisione,ma il disturbo di presenta come dei piccoli boati,intermittenti,quasi cm un alfabeto morse,delle PULSAZIONI che si sprigionano dentro la testa... non si tratta di un ronzio o di un fischio vero e proprio ed il rumore viene parzialmente mascherato.
Quindi in caso di ABR nella norma, secondo il suo parere, si possono escludere altri "danni" di tipo ORL? Mi devo sottoporre ad altri test nella sfera dell'audiologia od altro? Un ECG? una TAC?
Mi viene anke da pensare che tale rumore provenga non direttamente da un problema delle orecchie. Ho gia appuntamento con un odontoiatra per un eventuale malocclusione ed un osteopata per sistemare bene la zona cervicale.Facendo appello alla sua gentilezza,le chiedo per ultimo se può dipendere da un fatto circolatorio, visto che tali PULSAZIONI sembrano quasi ricalcare il battito cardiaco. La ringrazio sin d'ora per l'attenzione che presta al mio caso, nei limiti di un rapporto epistolare.In attesa di una sua risposta e nel prodigarmi in nuovi accertamenti i cui esiti ,le farò sapere... Gentilmente la saluto.
Luca Brunelli ,Agugliano (An)
Quindi in caso di ABR nella norma, secondo il suo parere, si possono escludere altri "danni" di tipo ORL? Mi devo sottoporre ad altri test nella sfera dell'audiologia od altro? Un ECG? una TAC?
Mi viene anke da pensare che tale rumore provenga non direttamente da un problema delle orecchie. Ho gia appuntamento con un odontoiatra per un eventuale malocclusione ed un osteopata per sistemare bene la zona cervicale.Facendo appello alla sua gentilezza,le chiedo per ultimo se può dipendere da un fatto circolatorio, visto che tali PULSAZIONI sembrano quasi ricalcare il battito cardiaco. La ringrazio sin d'ora per l'attenzione che presta al mio caso, nei limiti di un rapporto epistolare.In attesa di una sua risposta e nel prodigarmi in nuovi accertamenti i cui esiti ,le farò sapere... Gentilmente la saluto.
Luca Brunelli ,Agugliano (An)
[#3]
Caro Luca,
Lei è sulla strada giusta perché affronta con serenità e serietà il problema.
Dunque, la normailtà delle ABR generalmente rende superflue le indagini neuroradiologiche (RMN, TC).
La possibilità di una acufene non otologico (secondario ad un problema a carico dell'articolazione temporomandibilare, ad esempio) è reale e bene fa a consultare un odontoiatra.
Un acufene pulsante può essere ricercato chiedendo anche al suo medico curante di "auscultare" la regione subito sotto il collo da entrambi i lati per evidenziare eventuali differenze. In tal caso, ma anche in assenza di rilievi auscultatori, potrebbe essere utile una TC ad alta risoluzione dell'orecchio medio.
Mi faccia sapere
Lei è sulla strada giusta perché affronta con serenità e serietà il problema.
Dunque, la normailtà delle ABR generalmente rende superflue le indagini neuroradiologiche (RMN, TC).
La possibilità di una acufene non otologico (secondario ad un problema a carico dell'articolazione temporomandibilare, ad esempio) è reale e bene fa a consultare un odontoiatra.
Un acufene pulsante può essere ricercato chiedendo anche al suo medico curante di "auscultare" la regione subito sotto il collo da entrambi i lati per evidenziare eventuali differenze. In tal caso, ma anche in assenza di rilievi auscultatori, potrebbe essere utile una TC ad alta risoluzione dell'orecchio medio.
Mi faccia sapere
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.1k visite dal 15/10/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.