Anosmia, ageusia, tosse da oltre 1 anno

Gentilissimi,
nel giugno 2014 ho avuto un forte raffreddore che mi ha lasciato con muco e anosmia e ageusia intermittenti. Al primo controllo ORL, mi è stato consigliato di assumere Nasonex spray e di effettuare test allergologici, risultati poi negativi. Ad un successivo controllo mi sono stati prescritti Gaviscon Advance per probabile reflusso + TC del massiccio facciale, che ha evidenziato aree iperdense nella parte basale del seno frontale sinistro, celle etmoidali e parte posteriore del seno sfenoidale sinistro, mucosa dei seni mascellari ispessita e setto nasale scoliolitico (è così dalla nascita ma non mi ha mai creato alcun problema).
Mi viene consigliata asportazione delle neoformazioni e vengo indirizzata da un nuovo specialista, che mi prescrive Deltacortene Forte e rinoscopia. La diagnosi è ipertrofia dei turbinati inferiori e medi senza degenerazioni polipoidi, terapia consigliata Sterimar CU+MN giornalmente + Aircort Spray in primavera e autunno. La situazione non migliora, anosmia e ageusia salvo pochi giorni sono praticamente totali (fatti salvi i gusti base, salato, aspro, ecc) e soprattutto di notte sono scossa da tosse persistente e stizzosa con muco, quest'ultimo in decisivo aumento la mattina al risveglio. Mi visita un altro specialista che mi consiglia anche cure termali, ripeto un ciclo di 5 giorni con Deltacortene e mi sottopongo a nuova rinoscopia, che evidenzia discreti miglioramenti; controllo previsto dopo 1 anno, intervento ai turbinati e setto per il momento sconsigliato (il Dottore preferisce provare la terapia per altro tempo prima di procedere).
Nel frattempo ho diversi episodi di tosse intensa con muco, respiro difficoltoso, narici ostruite e conati, vengo quindi portata in pronto soccorso dove rilevano sdr asmatiforme, mi trattano con Urbason, atem + broncovaleas e mi reindirizzano da uno pneumologo, che diagnostica scolo retronasale e prescrive terapia con aircort da aerosol 1mg/2ml per 20 gg al mese per 3 mesi + spray con soluzione fisiologica 10 volte al giorno, 10 puff per narice, tutti i giorni + spirometria globale e controllo al termine della terapia. Ad oggi, salvo rarissimi momenti, anosmia e ageusia non hanno fatto che peggiorare, eccetto nel periodo di terapia con Deltacortene; gli attacchi di tosse sono moderatamente diminuiti ma ho ancora molto muco e la voce nasale, non riesco a respirare a pieni polmoni e ho il fiato corto anche facendo le scale (sebbene normalmente il mio naso sia libero). A questo punto, il mio più grande desiderio è di capire come mettere un punto a tutto questo e tornare ad una vita normale e svolgere il mio lavoro -mi occupo anche di enogastronomia, con evidenti impedimenti.

Vi ringrazio moltissimo per qualsiasi consiglio vorrete darmi. Cordialmente
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, La tosse cronica è un sintomo comune a molte patologie, alcune banali ma alcune anche gravi: per questo mi preme anzitutto sottolineare i limiti di un consulto via rete.
Poiché però si é già sottoposta alle indagini e alle cure del caso, le suggerirei di considerare anche un aspetto che spesso può sfuggire, cioé la presenza di uno schema respiratorio abituale di tipo orale. Lo schema respiratorio che abitualmente si impiega può essere di tipo orale o nasale. Il più corretto a riposo prevede l’impiego della via nasale. La presenza di uno schema respiratorio orale può avere riflessi significativi anche sull’ insorgenza della Tosse Cronica, specie se il paziente presenta una particolare sensibilità e iperreattività dei recettori della tosse.
Sottolineerei però che in presenza di uno schema di Respirazione Orale Primaria (ROP) invece, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nei seni, la mucosa faringea. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo anche solo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro costituito da interferon, macrofagi e trasporto muco ciliare , presente nelle mucose rinosinusali. Il mancato transito dell’aria inspirata attraverso il naso e soprattutto attraverso i meati medi e superiori, dove sboccano gli osti delle cavità sinusali, da un lato impedisce di fatto l’aspirazione assieme all’aria sinusale dell’abbondante quantità di Ossido Nitrico (potente antibatterico, antivirale e antiasmatico) che nei seni viene prodotto, dall’altro impedisce il ricambio aereo all’interno dei seni: anche la mancanza di ventilazione é una delle cause di rinosinusite.
Abitualmente il concetto di Disturbo Ventilatorio viene associato a conformazioni anatomiche sfavorevoli, in particolare a livello di setto e turbinati, correggibili tradizionalmente per via chirurgica. Può peraltro esistere anche un Disturbo Ventilatorio di tipo essenzialmente funzionale, legato allo schema respiratorio orale, che per vari motivi il paziente può aver assunto talvolta fin dall’infanzia, che non é necessariamente legato alla presenza di problemi anatomici. Quando il paziente, per qualunque motivo (specie quando si riduce l’autocontrollo o durante il sonno) apre la bocca, l’aria inspirata può scegliere di fatto due vie di passaggio, il naso o la bocca. Fra le due, è portata a preferire il transito con minori resistenze, che porta necessariamente alla scelta della via orale. Questo comporta di conseguenza l’esclusione della via nasale, pur in assenza di ostacoli meccanici di tipo anatomico, congeniti o dovuti a patologie acquisite quali l’ipertrofia adenotonsillare (che anzi, dalla respirazione orale può anche essere favorita). Si configura in questo modo un Disturbo Ventilatorio delle cavità nasali e paranasali, che favorisce l’insorgenza di rinosinusite.
In questi casi il paziente durante il giorno sta abitualmente con la bocca semiaperta (anche di poco) , e di notte tende più facilmente a russare o ad avere comunque un respiro rumoroso. Inoltre lo scolo retronasale del muco verso le basse vie è una delle più comuni cause di tosse cronica.
La malocclusione dentale e la malposizione mandibolare sono spesso alla base dell’instaurarsi di uno schema respiratorio orale. Lo schema respiratorio non costituisce una caratteristica fissa di un soggetto, ma può variare anche spontaneamente nell’arco della giornata e delle sue condizioni psicofisiche, e, sopratutto, costituisce un parametro fisiopatologico modificabile con adeguato trattamento.
Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile con l’applicazione di dispositivi endoorali di tipo ortodontico, comporta una ricaduta respiratoria positiva a vari livelli, compresa la Tosse Cronica. Inoltre la profilassi attuata con il ripristino delle difese respiratorie che le vie aeree nasali assicurano non può che riverberare positivamente sulla salute respiratoria generale. Per tutto ciò le consiglierei di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori.
Se ha tempo , dia un’occhiata agli articoli qui linkati.
Cordiali saluti ed auguri

www.studiober.com/pdf/Tosse_Medico_Pediatra.pdf
(è scritto in chiave pediatrica , ma il razionale nell’adulto è molto simile) N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Buongiorno Dr. Bernkopf, e grazie molte per il Suo nuovo punto di vista.
Normalmente la mia respirazione credo sia corretta, o almeno negli anni di attività sportiva (pallavolo, pattinaggio, corsa, pilates) erano costanti gli esercizi di respirazione nasale che confido mi abbiano educata a respirare nella maniera giusta. Mi sono comunque resa conto nelle ultime settimane che spesso, quando sono a letto, non riesco a veicolare aria nel naso e pur respirando con la bocca chiusa è come se l'aria arrivasse a "metà" del naso e poi deviasse in gola - non so purtroppo spiegarlo meglio, ma è una situazione che vivo spesso da quando ho cominciato ad avere questi problemi.
Valuterò sicuramente una visita come da Sua indicazione per avere un quadro completo della situazione che mi sta sconfortando non poco e capire quindi come procedere, e questa sera leggerò senz'altro la documentazione che mi ha linkato.

Grazie ancora. Cordialità
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