Esami per acufene

Salve, sono una ragazza di 20 anni.
Purtroppo, da circa otto mesi soffro di un fastidioso ronzio all'orecchio destro. Il ronzio è continuo e piuttosto costante, anche se a volte aumenta di volume. Lo sento anche quando chiudo l'orecchio con le dita.
Cominciò con l'otturazione dell'orecchio in seguito ad un tappo di cerume e pensavo che, una volta effettuata la rimozione del tappo dall'otorino, il tutto si sarebbe risolto. Il ronzio, invece, non è andato via. Va precisato che l'otturazione dell'orecchio e l'inizio del ronzio coincisero con il giorno successivo a un forte colpo che diedi con la testa sul muro (fortunatamente senza conseguenze, come confermato dalla TAC che mi fecero in ospedale qualche tempo dopo). Non so se questo episodio possa aver influito sul ronzio. L'orecchio mi da anche altri fastidi, poichè nonostante l'udito dal lato destro non mi sembri diminuito rispetto al solito, sento sempre una sensazione di pienezza, soprattutto quando "stuzzico" l'orecchio ad esempio facendo pressione con le dita nel tentativo di diminuire il fastidio. Il medico di base mi aveva prescritto una pillola per migliorare la microcircolazione, da prendere tutte le sere, ma non ho avuto grandi giovamenti. Recentemente sono stata da un'otorino che mi ha guardato l'orecchio con l'otoscopio e nient altro. Mi ha detto che, dal momento che non si conosce molto sugli acufeni, non avevo possibilità di risolvere il problema. Mi ha prescritto degli integratori dicendomi che aveva molti dubbi sulla loro efficacia, così non li ho acquistati. So che il problema dell'acufene non è facilmente risolvibile, ma mi chiedo se sia sufficiente un esame con l'otoscopio per rassegnarsi o se sia possibile effettuare esami più specifici per tentare di trovare la causa del ronzio ed eventualmente cercare di curarlo. Vi ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Se poi ci fosse di mezzo un trauma , il discorso si complicherebbe , ed in peggio per quanto riguarda la prognosi: il danno che il trauma ha prodotto, la sua materiale consistenza e sopratutto la reversibilità del fenomeno non possono essere diagnosticate e pronosticate con chiarezza.
Tuttavia il trauma può aver agito su una predisposizione del tipo sopra descritto, e quindi può trovare una soluzione, anche solo parziale, con il trattamento della disfunzione ATM. In alcuni casi, cioè, la disfunzione ATM può aver reso l’orecchio più suscettibile al trauma, ma può anche costituire un elemento che impedisce la remissione che, in sua assenza, forse potrebbe avvenire.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:

http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento,
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html

www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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