Idrope endolinfatico
Sono una donna di 37 anni, mi hanno diagnosticato una vestibolopatia bilaterale cronica per causa degenerativa precoce. Alle prove caloriche, il tracciato è piatto bilateralmente, da cui la diagnosi, mentre un terzo otorino mi ha diagnosticato un idrope endolinfatico all’orecchio destro, in quanto questo lato risulta deficitario alle basse frequenze e per i vemps, è iperattivo ed irritato rispetto all’orecchio sinistro. Da aprile faccio terapia vestibolare solo domiciliare, senza miglioramenti, anzi all’instabilità si sono aggiunti oscillopsia e frequenti episodi di vertigine oggettive che prima non avevo. Con la dieta e la cura per l’idrope ho avuto risultati minimi. Dovrò ripetere la cura a settembre, quando sarà meno caldo, mentre proseguo con la dieta. Anch’io credo alla diagnosi di idrope, perchè avverto pressione interna e un lieve acufene. L’idrope pare non risolto e mi chiedo per quali motivi la dieta e farmaci (mannitolo, cortisone, antistaminici ) hanno fallito, sarebbe utile fare ulteriori esami? Fino a 2 mesi fa, la mia dieta era scarsa di apporto idrico e prediligeva prodotti da forno, ed i miei problemi sono iniziati dopo aver intrapreso un intensa attività sportiva, che ora ho dovuto interrompere. Grazie.
[#1]
Gentile utente, sicuramente il suo è un caso complesso.
Dunque, le prove termiche evidenziano un deficit vestibolare bilaterale (anche con acqua ghiacciata?) mentre i VEMPs documenterebbero una "iperattività ed irritazione" dell'orecchio destro che deporrebbero per idrope endolinfatico. Mi permetto di dissentire con questa conclusione poiché i VEMPs esplorano solo la funzione del sacculo e possono dare una risposta "esagerata" perchè ad esempio esiste una fistola labirintica o una deiscenza del canale semicircolare superiore.
In realtà lei descrive precisamente i disturbi legati ad un deficit bilaterale, in particolare l'oscillopsia.
Un dato importante è conoscere la durata della vertigine oggettiva e la situazione uditiva.
Un esame senz'altro utile è uno studio immunologico alla ricerca di un eventuale patologia autoimmune, che potrebbe spiegare il deficit labirintico bilaterale, ed una TC ad alta risoluzione in proiezione parasagittale per lo studio dei canali semicircolari superiori, in particolare a destra.
Non interrompa l'attività fisica.
Saluti
Dunque, le prove termiche evidenziano un deficit vestibolare bilaterale (anche con acqua ghiacciata?) mentre i VEMPs documenterebbero una "iperattività ed irritazione" dell'orecchio destro che deporrebbero per idrope endolinfatico. Mi permetto di dissentire con questa conclusione poiché i VEMPs esplorano solo la funzione del sacculo e possono dare una risposta "esagerata" perchè ad esempio esiste una fistola labirintica o una deiscenza del canale semicircolare superiore.
In realtà lei descrive precisamente i disturbi legati ad un deficit bilaterale, in particolare l'oscillopsia.
Un dato importante è conoscere la durata della vertigine oggettiva e la situazione uditiva.
Un esame senz'altro utile è uno studio immunologico alla ricerca di un eventuale patologia autoimmune, che potrebbe spiegare il deficit labirintico bilaterale, ed una TC ad alta risoluzione in proiezione parasagittale per lo studio dei canali semicircolari superiori, in particolare a destra.
Non interrompa l'attività fisica.
Saluti
Vincenzo Marcelli
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott.Marcelli,
ho dovuto sospendere l’attività sportiva, trattandosi di ciclismo, essendo caduta 2 volte in una settimana, a causa di vertigine oggettiva. Intrapresa nella primavera 2006, in autunno sono iniziati i miei problemi. Non vertigini, ma piuttosto direi “testa leggera”, sbandamento a fare movimenti importanti, difficoltà di equilibrio al buio, nelle fasi più critiche della durata di 4/5 giorni, max 2 settimane, fatica a mantenere un’ andatura rettilinea, con tendenza a sbandare verso sinistra, continuo lieve giramento soggettivo e tensione alla testa, vista affaticata e difficoltà a focalizzare. Faticando, ho mantenuto una vita normale, attribuendo i sintomi ad una presunta artrite cervicale, avendo percorso in un anno 22.000 km con la bicicletta da corsa. A fine 2007 alla prima visita dall’otorino, alle prove caloriche, fredda e calda, riscontro una minima risposta bilaterale, 7/9 nigstagmi, risonanza magnetica con mezzo di contrasto negativa, audiometria nella norma.
La diagnosi è stata di vestibolopatia da invecchiamento precoce da risolversi con riabilitazione FIVE. A marzo ho avuto 2 settimane splendide, sono andata da un professore di Forlì, ma sono stata visitata dal suo assistente, lo stesso medico che mi aveva vista in precedenza, ed ha confermato la stessa diagnosi, prescrivendomi una serie di esami che desidererei inviarle come file allegato se mi comunica un indirizzo e-mail abilitato a tale scopo. Dopo pochi giorni è ritornata la mia patologia, con i 2 episodi di vertigini oggettive che mi hanno fatto cadere. La durata è di 15/20 secondi, dal 2006 fino ad allora, mi era successo solo due volte. Gli episodi si sono intensificati, alternati a forte capogiro soggettivo di 1/2 sec. o la sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi, sia da ferma in piedi , che seduta o a letto. Camminando, riscontro instabilità con deviazione a sinistra, sensazione di avere una palla dentro la testa che rimbalza violentemente o di agitare il capo fortemente. Terapia: BCT domiciliare. Non migliorando sono andata al Policlinico di Modena, mi hanno fatto assumere Nootropil e Microser per un mese. Al controllo avevo mediamente 3 episodi a settimana di vertigini dei 3 tipi sopra descritti e oscillopsia continua da 3 settimane. Al controllo, il medico mi ha fatto solo uno scuotimento del capo di rotazione (no) da seduta, non riscontrando nigstgmo ed ha ritenuto non più presente il deficit vestibolare, dichiarando i miei sintomi frutto di stress, non reali. Terapia: punto di mira domiciliare.
Il terzo otorino, come le ho già scritto, mi ha diagnosticato l’idrope. Attualmente non ho più episodi vertiginosi, la tensione che avevo a tutta la testa e agli occhi è notevolmente diminuita, avvertendola solo muovendo il capo. Ma l’oscillopsia però è ancora presente; alla luce, il mio passo è deciso, non ho sbandamenti, ma ho difficoltà se, da seduta per terra, mi alzo in piedi. Da entrambi gli orecchi ho acufeni, fortunatamente non fastidiosi. Quello di sinistra è fluttuante però più intenso, l’orecchio destro è deficitario alle basse frequenze.
Con una notevole dispersione di liquidi, non sufficientemente integrata, potrebbe l’ormone ADH avere innescato un idrope, sviluppato in entrambi i lati, sia nella parte cocleare che vestibolare, nell’orecchio sinistro nei canali, in quello destro anche al sacculo, una pressione non tale da rottura di membrana, non ho mai avuto nausea e vomito, ma solo in grado di schiacciare le cellule cigliate, da crearmi così uno stato cronico di “testa leggera” e acufeni, con episodi di distacco di otoliti?
Al primo tentativo con le flebo, non ho avuto successo. Ora faccio solo la dieta ma, molto lentamente, un piccolo miglioramento lo sto avendo. Non ho mai avuto otiti, non ricordo a quando risale l’ultima influenza e da quando vado in bicicletta, mai un raffreddore. A breve ripeterò le flebo. Quali sono gli esami da farsi per ricercare una patologia autoimmune?
La ringrazio per la Sua cortese disponibilità. Saluti
ho dovuto sospendere l’attività sportiva, trattandosi di ciclismo, essendo caduta 2 volte in una settimana, a causa di vertigine oggettiva. Intrapresa nella primavera 2006, in autunno sono iniziati i miei problemi. Non vertigini, ma piuttosto direi “testa leggera”, sbandamento a fare movimenti importanti, difficoltà di equilibrio al buio, nelle fasi più critiche della durata di 4/5 giorni, max 2 settimane, fatica a mantenere un’ andatura rettilinea, con tendenza a sbandare verso sinistra, continuo lieve giramento soggettivo e tensione alla testa, vista affaticata e difficoltà a focalizzare. Faticando, ho mantenuto una vita normale, attribuendo i sintomi ad una presunta artrite cervicale, avendo percorso in un anno 22.000 km con la bicicletta da corsa. A fine 2007 alla prima visita dall’otorino, alle prove caloriche, fredda e calda, riscontro una minima risposta bilaterale, 7/9 nigstagmi, risonanza magnetica con mezzo di contrasto negativa, audiometria nella norma.
La diagnosi è stata di vestibolopatia da invecchiamento precoce da risolversi con riabilitazione FIVE. A marzo ho avuto 2 settimane splendide, sono andata da un professore di Forlì, ma sono stata visitata dal suo assistente, lo stesso medico che mi aveva vista in precedenza, ed ha confermato la stessa diagnosi, prescrivendomi una serie di esami che desidererei inviarle come file allegato se mi comunica un indirizzo e-mail abilitato a tale scopo. Dopo pochi giorni è ritornata la mia patologia, con i 2 episodi di vertigini oggettive che mi hanno fatto cadere. La durata è di 15/20 secondi, dal 2006 fino ad allora, mi era successo solo due volte. Gli episodi si sono intensificati, alternati a forte capogiro soggettivo di 1/2 sec. o la sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi, sia da ferma in piedi , che seduta o a letto. Camminando, riscontro instabilità con deviazione a sinistra, sensazione di avere una palla dentro la testa che rimbalza violentemente o di agitare il capo fortemente. Terapia: BCT domiciliare. Non migliorando sono andata al Policlinico di Modena, mi hanno fatto assumere Nootropil e Microser per un mese. Al controllo avevo mediamente 3 episodi a settimana di vertigini dei 3 tipi sopra descritti e oscillopsia continua da 3 settimane. Al controllo, il medico mi ha fatto solo uno scuotimento del capo di rotazione (no) da seduta, non riscontrando nigstgmo ed ha ritenuto non più presente il deficit vestibolare, dichiarando i miei sintomi frutto di stress, non reali. Terapia: punto di mira domiciliare.
Il terzo otorino, come le ho già scritto, mi ha diagnosticato l’idrope. Attualmente non ho più episodi vertiginosi, la tensione che avevo a tutta la testa e agli occhi è notevolmente diminuita, avvertendola solo muovendo il capo. Ma l’oscillopsia però è ancora presente; alla luce, il mio passo è deciso, non ho sbandamenti, ma ho difficoltà se, da seduta per terra, mi alzo in piedi. Da entrambi gli orecchi ho acufeni, fortunatamente non fastidiosi. Quello di sinistra è fluttuante però più intenso, l’orecchio destro è deficitario alle basse frequenze.
Con una notevole dispersione di liquidi, non sufficientemente integrata, potrebbe l’ormone ADH avere innescato un idrope, sviluppato in entrambi i lati, sia nella parte cocleare che vestibolare, nell’orecchio sinistro nei canali, in quello destro anche al sacculo, una pressione non tale da rottura di membrana, non ho mai avuto nausea e vomito, ma solo in grado di schiacciare le cellule cigliate, da crearmi così uno stato cronico di “testa leggera” e acufeni, con episodi di distacco di otoliti?
Al primo tentativo con le flebo, non ho avuto successo. Ora faccio solo la dieta ma, molto lentamente, un piccolo miglioramento lo sto avendo. Non ho mai avuto otiti, non ricordo a quando risale l’ultima influenza e da quando vado in bicicletta, mai un raffreddore. A breve ripeterò le flebo. Quali sono gli esami da farsi per ricercare una patologia autoimmune?
La ringrazio per la Sua cortese disponibilità. Saluti
[#3]
Gentilissima utente, complimenti per la pregressa attività sportiva (lo dico da ex praticante) e complimenti soprattutto per la competenza e conoscenza della materia. Dunque, l'ipotesi di una disidratazione cronica con successivo incremento di ADH e quindi idrope è plausibile ma poco probabile.
Vedrei con piacere gli esami da lei praticati, che può inviarmi all'indirizzo: vimar@oneonline.it
Valutando le terapie cui si è sottoposta non faccio fatica a capire da chi è stata visitata. Vorrei però sapere che dieta sta seguendo e quali flebo sta utilizzando.
Dopo aver visionato gli esami potremo discutere degli esami da eseguire.
Un saluto affettuoso.
PS: La invito nuovamente a riprendere un minimo di attività fisica.
Vedrei con piacere gli esami da lei praticati, che può inviarmi all'indirizzo: vimar@oneonline.it
Valutando le terapie cui si è sottoposta non faccio fatica a capire da chi è stata visitata. Vorrei però sapere che dieta sta seguendo e quali flebo sta utilizzando.
Dopo aver visionato gli esami potremo discutere degli esami da eseguire.
Un saluto affettuoso.
PS: La invito nuovamente a riprendere un minimo di attività fisica.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 20.2k visite dal 16/09/2008.
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