Catarro in orecchio post immersione vecchio di anni
Salve
ho preso il brevetto di Open Water Diving nel 2007, ma e' come se avessi preso i soldi e buttati dalla finestra. Mi sono lasciata convincere a prenderlo in una settimana e ho solo combinato dei guai, primo fra tutti non ho assolutamente imparato ad eseguire correttamente la manovra di compensazione delle orecchie, pasticciando grandemente. Il risultato e' che mi sono ritrovata, dopo le primissime immersioni, a sentirmi del muco+aria intrappolato nelle orecchie e ogni volta che deglutivo sentivo degli strani crepitii. Coi giorni il problema si e' attenuato ed e' rimasto solo alla tuba sinistra, ma senza mai risolversi; ho rifatto due o tre immersioni, dopodiche' non riuscendo piu' ad avvertire la compensazione avvenuta (anzi magari temevo di non aver compensato e continuavo a soffiare...e magari ho anche cosi' provocato delle estroflessioni alla membrana timpanica), mi sono spaventata e ho deciso di mollare tutto finche' non avessi risolto il problema alla radice. Per lo meno ci ho provato, ma non coi risultati aspettati. Ho fatto di tutto: dalle cure antinfiammatorie, agli aerosol, agli antibiotici, alle insufflazioni endotubariche, girando 3 o 4 medici, visite approfonditissime con tanto di fibroscopie - esami impedenziometrici - analisi delle tube e chi piu' ne ha piu' ne metta 9forse manca la TAC), prima e dopo l'operazione di settoplastica + DTC dei turbinati inferiori (si', sono arrivata anche li'), perche' nel frattempo avevo iniziato anche a non respirare piu' bene sotto sforzo aerobico spinto (faccio karate). Fatto l'intervento, l'otorino mi rifa' tutti i controlli del caso, compresa la prova di compensazione visto che lamentavo sempre sti maledetti crepitii nell'orecchio. E mi dice che obiettivamente io compenso, e bene. Anzi, la tuba destra compensa lievemente in ritardo rispetto alla sinistra. Peccato che, se provo (anche adesso) a fare un Valsalva a secco...sento che compenso a destra, mentre a sinistra...compensero' anche, ma non me ne rendo conto. E' come se sentissi la tuba perennemente infiammata e "sporca" di questo muco che non viene adeguatamente "drenato" e mi impedisce, quando provo a fare la manovra di Valsalva, di percepire se la compensazione e' avvenuta davvero o no. Ho inoltre colamento continuo di muco dalla tuba in gola, anche adesso che sto scrivendo per esempio. Non e' niente di macroscopico, ormai mi sono quasi abituata...ma vorrei risolvere questo problema, anche per provare a pensare di reimmergermi, cosa che ora mi fa solo paura. Non so veramente piu' cosa fare ormai...e' possibile che ci sia davvero ancora questo ristagno, dopo tanti anni?? E che non ci sia nulla da fare??
Grazie a chi mi rispondera' e spero di essermi spiegata abbastanza chiaramente...
ho preso il brevetto di Open Water Diving nel 2007, ma e' come se avessi preso i soldi e buttati dalla finestra. Mi sono lasciata convincere a prenderlo in una settimana e ho solo combinato dei guai, primo fra tutti non ho assolutamente imparato ad eseguire correttamente la manovra di compensazione delle orecchie, pasticciando grandemente. Il risultato e' che mi sono ritrovata, dopo le primissime immersioni, a sentirmi del muco+aria intrappolato nelle orecchie e ogni volta che deglutivo sentivo degli strani crepitii. Coi giorni il problema si e' attenuato ed e' rimasto solo alla tuba sinistra, ma senza mai risolversi; ho rifatto due o tre immersioni, dopodiche' non riuscendo piu' ad avvertire la compensazione avvenuta (anzi magari temevo di non aver compensato e continuavo a soffiare...e magari ho anche cosi' provocato delle estroflessioni alla membrana timpanica), mi sono spaventata e ho deciso di mollare tutto finche' non avessi risolto il problema alla radice. Per lo meno ci ho provato, ma non coi risultati aspettati. Ho fatto di tutto: dalle cure antinfiammatorie, agli aerosol, agli antibiotici, alle insufflazioni endotubariche, girando 3 o 4 medici, visite approfonditissime con tanto di fibroscopie - esami impedenziometrici - analisi delle tube e chi piu' ne ha piu' ne metta 9forse manca la TAC), prima e dopo l'operazione di settoplastica + DTC dei turbinati inferiori (si', sono arrivata anche li'), perche' nel frattempo avevo iniziato anche a non respirare piu' bene sotto sforzo aerobico spinto (faccio karate). Fatto l'intervento, l'otorino mi rifa' tutti i controlli del caso, compresa la prova di compensazione visto che lamentavo sempre sti maledetti crepitii nell'orecchio. E mi dice che obiettivamente io compenso, e bene. Anzi, la tuba destra compensa lievemente in ritardo rispetto alla sinistra. Peccato che, se provo (anche adesso) a fare un Valsalva a secco...sento che compenso a destra, mentre a sinistra...compensero' anche, ma non me ne rendo conto. E' come se sentissi la tuba perennemente infiammata e "sporca" di questo muco che non viene adeguatamente "drenato" e mi impedisce, quando provo a fare la manovra di Valsalva, di percepire se la compensazione e' avvenuta davvero o no. Ho inoltre colamento continuo di muco dalla tuba in gola, anche adesso che sto scrivendo per esempio. Non e' niente di macroscopico, ormai mi sono quasi abituata...ma vorrei risolvere questo problema, anche per provare a pensare di reimmergermi, cosa che ora mi fa solo paura. Non so veramente piu' cosa fare ormai...e' possibile che ci sia davvero ancora questo ristagno, dopo tanti anni?? E che non ci sia nulla da fare??
Grazie a chi mi rispondera' e spero di essermi spiegata abbastanza chiaramente...
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Gentile Paziente, poiché il disturbo permane nonostante i consulti specialistici ORL, forse sarebbe il caso di pensare che il problema si nasconda anche altrove.
Potrebbe trattarsi di una disfunzione tubarica, cioè di un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano, come accade nell'atività subacquea. All’interno della tuba può ristagnare del muco. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso(come quelli da lei descritti), o una sensazione di "ovattamento" o di "pienezza" dell'orecchio.
Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare, giacché il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come può essersi scatenato nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Anche la prevalente monolateralità che lei riferisce rinforzerebbe questa ipotesi
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l’Orecchio.
Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che ritengo , anche se parzialmente, simile al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
e a questi articoli su questo stesso sito, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, si deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Potrebbe trattarsi di una disfunzione tubarica, cioè di un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano, come accade nell'atività subacquea. All’interno della tuba può ristagnare del muco. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso(come quelli da lei descritti), o una sensazione di "ovattamento" o di "pienezza" dell'orecchio.
Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare, giacché il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come può essersi scatenato nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Anche la prevalente monolateralità che lei riferisce rinforzerebbe questa ipotesi
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l’Orecchio.
Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che ritengo , anche se parzialmente, simile al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
e a questi articoli su questo stesso sito, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, si deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Grazie mille
ora che ci penso...avevo tentato di percorrere anche quella strada li', non ricordo piu' come ci ero arrivata francamente. Ma mi ero effettivamente rivolta all'ortodonzista che mi aveva sistemato, quando ero adolescente, il "morso coperto" (era peraltro stato il primo ad accorgersi del mio click mandibolare).
Quindi dicevo, ci sono tornata a distanza di tanti anni e gli avevo spiegato tutto quello che ho spiegato sopra...devo dire che l'avevo visto abbastanza scettico sul fatto di poter fare qualcosa per me, comunque morale mi costrui' una placca di riposizionamento da portare praticamente sempre, che effettivamente mi dava un certo sollievo...niente di che comunque; sentivo molto di piu' il fastidio di dover portare sempre questo ingombro in bocca che mi alterava anche un po' il modo di parlare, per cui dopo un mese o due avevo deciso di smetterlo e non avevo piu' approfondito il problema, un po' perche' mi ci stavo abituando e "sedendomici sopra", un po' perche' cominciavo ad essere stufa di girare per medici. Ma magari banalmente non era il bite adatto, non so. Certo e' che se mi parla di dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare...non era neanche il suo caso, quindi ci sta che non sia finita proprio nelle mani giuste e forse, ora che mi e' anche un po' tornata la voglia avendo anche fatto nuove amicizie appassionate del mondo subacqueo, varrebbe la pena riprendere in considerazione quell'ipotesi.
C'e' anche da dire che negli ultimi anni, avendo cambiato lavoro e residenza piu' volte, ho anche girato un paio di dentisti (ma per fare pulizie, piuttosto che otturazioni varie) ed entrambi si sono subito accorti del click mandibolare, uno dei due mi ha addirittura parlato di lussazione (o sublussazione?) della mandibola.
Che dire...non saprei proprio a quale specialista rivolgermi, non conosco nessuno che abbia avuto problemi del genere. Vedo che riceve anche a Parma...citta' dove sono vissuta fino a meno di due anni fa, se facessi un salto? Io ora abito ad Abbiategrasso...
ora che ci penso...avevo tentato di percorrere anche quella strada li', non ricordo piu' come ci ero arrivata francamente. Ma mi ero effettivamente rivolta all'ortodonzista che mi aveva sistemato, quando ero adolescente, il "morso coperto" (era peraltro stato il primo ad accorgersi del mio click mandibolare).
Quindi dicevo, ci sono tornata a distanza di tanti anni e gli avevo spiegato tutto quello che ho spiegato sopra...devo dire che l'avevo visto abbastanza scettico sul fatto di poter fare qualcosa per me, comunque morale mi costrui' una placca di riposizionamento da portare praticamente sempre, che effettivamente mi dava un certo sollievo...niente di che comunque; sentivo molto di piu' il fastidio di dover portare sempre questo ingombro in bocca che mi alterava anche un po' il modo di parlare, per cui dopo un mese o due avevo deciso di smetterlo e non avevo piu' approfondito il problema, un po' perche' mi ci stavo abituando e "sedendomici sopra", un po' perche' cominciavo ad essere stufa di girare per medici. Ma magari banalmente non era il bite adatto, non so. Certo e' che se mi parla di dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare...non era neanche il suo caso, quindi ci sta che non sia finita proprio nelle mani giuste e forse, ora che mi e' anche un po' tornata la voglia avendo anche fatto nuove amicizie appassionate del mondo subacqueo, varrebbe la pena riprendere in considerazione quell'ipotesi.
C'e' anche da dire che negli ultimi anni, avendo cambiato lavoro e residenza piu' volte, ho anche girato un paio di dentisti (ma per fare pulizie, piuttosto che otturazioni varie) ed entrambi si sono subito accorti del click mandibolare, uno dei due mi ha addirittura parlato di lussazione (o sublussazione?) della mandibola.
Che dire...non saprei proprio a quale specialista rivolgermi, non conosco nessuno che abbia avuto problemi del genere. Vedo che riceve anche a Parma...citta' dove sono vissuta fino a meno di due anni fa, se facessi un salto? Io ora abito ad Abbiategrasso...
[#3]
Mi farà piacere.
Consideri che la prescrizione di un bite, in un caso come il suo era corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Se, ad esempio, un bite è stato prescritto per non bruxare la notte , è molto probabile che il Collega non abbia inteso considerare altri sintomi lamentati anche più importanti, che, sottolineo, non sono presenti solo di notte.
Se il caso presenta le indicazioni e se la conformazione del bite é adatta, gli effetti sono solitamente rapidi, a meno di grandi presenze di aspetti aggravanti, che spesso sono l'esito del lungo perdurare del problema.
I sintomi da lei segnalati possono essere riferibili ad una disfunzione dell'ATM; peraltro l'insuccesso terapeutico con il bite dovrebbe eliminare questa ipotesi: se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure ( e mi lasci questo dubbio) il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi.
Cordiali saluti .
Consideri che la prescrizione di un bite, in un caso come il suo era corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Se, ad esempio, un bite è stato prescritto per non bruxare la notte , è molto probabile che il Collega non abbia inteso considerare altri sintomi lamentati anche più importanti, che, sottolineo, non sono presenti solo di notte.
Se il caso presenta le indicazioni e se la conformazione del bite é adatta, gli effetti sono solitamente rapidi, a meno di grandi presenze di aspetti aggravanti, che spesso sono l'esito del lungo perdurare del problema.
I sintomi da lei segnalati possono essere riferibili ad una disfunzione dell'ATM; peraltro l'insuccesso terapeutico con il bite dovrebbe eliminare questa ipotesi: se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure ( e mi lasci questo dubbio) il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi.
Cordiali saluti .
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5k visite dal 16/09/2014.
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