Tubarite / otite catarrale

Buongiorno. Premetto che sono un apneista. 36/48 ore dopo le immersioni, mi si presenta una lieve sordità monolaterale sinistra; compensando a secco (o anche solo deglutendo), in fase di rilascio avverto dei leggeri fruscii; il muco tende a trasudare all'esterno; l'orecchio esterno è pulito e libero (appena eseguito lavaggio auricolare con asportazione cerume); la patologia in oggetto è stata identificata come da oggetto. La terapia provata è stata aerosol CLENIL+ MUCOSOLVAN, ma il problema, dopo essere scomparso, si è ripresentato alle prime immersioni successive. Chiedo se la terapia già usata può essere integrata con altro presidio in grado di scongiurare il ripetersi del problema in vista delle prossime immersioni di giugno (antibiotico, antiffiammatorio ecc.).

Grazie.
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Dr. Giancarlo Cassani Otorinolaringoiatra 764 23
Buonasera,
non capisco cosa intenda dire col "... muco tende a trasudare all'esterno". Intende che il muco fuoriesce dal condotto uditivo esterno o che fuoriesce dalla tuba e va in gola?
Comunque una difficoltà di compensazione è solitamente sinonimo di patologia del sistema rinofaringo tubarico e quindi occorre una buona valutazione otorinolaringoiatrica e probabilmente pensare a cure termali che possono poi essere associate anche a terapie farmacologiche (anche del tipo che Lei ha indicato) o altro.
Eventualmente mi faccia sapere.
cordiali saluti

Dr. GIANCARLO CASSANI

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Cassani
Innanzi tutto grazie per la risposta.

Una precisazione: essendo apneista, tengo costantemente monitorate le mie (martoriate) orecchie, e le relative patologie. Negli ultimi due anni ho sofferto in particolare di tappi epidermici ceruminosi (l'ultimo estratto circa 10 giorni fa) e di otite catarrale. Quanto ai primi, ogni medico/otorino dal quale sono stato negli ultimi due anni per controlli e/o certificati agonistici non è mai riuscito a vedere liberamente le membrane timpaniche, dovendo ricorrere a lavaggi, con o senza previa terapia di scioglimento. Quanto alla tubarite, ne ho avvertito la prima consapevolezza al rientro dalle vacanze di agosto dell'anno scorso, poi dopo le immersioni di autunno, e ancora circa un mese fa (con cura CLENIL+MUCOSOLVAN), e ancora in questi giorni dopo le immersioni delle vacanze del ponte del primo maggio. Insomma, come dicevo, 36/48 ore dopo ogni ciclo di immersioni.

Quanto alla trasudazione, intendo la prima opzione da Lei citata: l'orecchio esterno risulta leggermente bagnato senza concomitanza di lavaggi, docce ecc, quindi deduco che la sostanza liquida provenga dall'orecchio medio interno;

Quanto alla compensazione, nessun problema riscontrato.

Ora, in previsione delle prossime importantissime immersioni di giugno, sto cercando di capire se la patologia è latente e asintomatica ed è scatenata dalle immersioni e, se questo è il caso, è possibile prevenirne l'insorgenza. Oppure se la recidiva è dovuta, appunto, ad una terapia non idonea alla sua definitiva guarigione. Di qui alla presente richiesta di consulto in merito alla terapia che mi è stata proposta.

Ringrazio nuovamente e saluto cordialmente.

PF Cattagni
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Dr. Giancarlo Cassani Otorinolaringoiatra 764 23
Salve
penso che lei debba comunque ripetere una visita ORL con almeno la timpanometria.
inoltre si faccia consigliare delle gocce auricolari blande disinfettanti da usare dopo le immersioni... come abitudine.
Inoltre per quanto so occorre una visita presso un centro di medicina sportiva per avere una "idoneità" alla attività sub di una certa importanza, e lì le diranno ogni cosa.
cordialissimi saluti