Apnea notturna e vomito

Gentili Dottori,

Ho 24 anni, non fumatore.
Ultimamente mi capita di risvegliarmi sempre più spesso di notte senza aria ma proprio la scorsa notte mi è capitato di risvegliarmi con un principio di vomito che in qualche modo ho debellato.
Non tanto spesso mi capita anche di risvegliarmi sempre senz'aria e con un bruciore a livello dell'esofago.
Premetto che russo e ho il setto nasale deviato, mi ha visitato uno specialista otorinolaringoiatra che ha anche riscontrato un'accentuata ipertrofia tonsillare e criptica.
Tuttavia mi hanno detto che la decisione per un eventuale intervento chirurgico spetta a me in quanto non ho infezioni batteriche frequenti durante l'anno e quindi l'intervento si farebbe solo per rimuovere questo blocco meccanico della respirazione.
La domanda è: ci può essere un collegamento tra l'apnea e questi episodi di bruciore/vomito e quanto può essere contraindicata la rimozione delle tonsille?
Grazie
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, dal suo racconto mi sembra che sia evidente il ruolo del russare e dell'apnea nei suoi problemi. Gli specialisti consultati sono prudenti sull'ipotesi chirurgica, che infatti non è né l'unica né la prima da prendere in considerazione.
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico che, riposizionando correttamente la mandibola, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema.
Potrebbe infatti trattarsi, anche nel suo caso, di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto “ingranamento” dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (orofaringe).
In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno: la sua corporatura magra rende il suo caso indicato a questo trattamento, anche se è comunque necessario poter visitare il paziente per confermare l'indicazione.
Anche il vomito potrebbe essere spiegato dalla conformazione della bocca, ma il fatto che si sia trattato di un unico episodio rende la cosa trascurabile, per ora.
Le suggerirei anche di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1400-adenotonsillectomia-nel-bambino-si-o-no.html

http://www.studiober.com/pdf/Malocclusioni%20e%20patologie%20respiratorie%20ostruttive.pdf⨪

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Gentile Dott. Bernkopf,

Ringrazio per la dettagliata risposta.
Cercherò di essere più specifico sul mio caso.
Sempre più spesso mi sveglio la notte spaventando anche chi riesce a sentirmi per il suono d'inspirazione.
Tuttavia di giorno non ho i tipici sintomi di chi soffre di apnea notturna, non sono stanco, non ho mancanza di concentrazione ne cefalee mattutine.
Uno specialista mi ha indicato che la causa del russamento non devono per forza essere le tonsille ma che comunque andrebbero tolte vista la loro condizione criptica e ipertrofica e che pertanto non svolgerebbero più la loro funzione di barriera contro le infezioni, al contrario, diverrebbero un focolaio di batteri e virus.
Ci sarebbe da vedere anche la deviazione del setto, lo stesso specialista che ha detto che le tonsille andrebbero tolte prenderebbe in considerazione la correzione del setto se il russamento dovesse persistere anche dopo la tonsillectomia.
Un altro specialista ha notato una leggera deviazione del setto, trascurabile, che non dovrebbe richiedere un intervento e per quanto riguarda le tonsille mi ha suggerito di procedere come voglio io, visto che secondo alcuni studi americani (quanto mi ha riferito lo stesso specialista) la tonsillectomia è consigliabile anche al minimo problema riguardante la respirazione notturna ma anche perché liberando molto spazio verrebbe a migliorarsi notevolmente la qualità della vita proprio per facilitare il passaggio d'aria.

Grazie.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, a 24 anni non essere stanchi può essere normale, viste le risorse legate alla giovane età. La cefalea mattutina , effettivamente citata in letteratura, nella mia personale esperienza con le terapia del russare e dell'apnea mi risulta comunque rara.
Invece lei dice "mi capita anche di risvegliarmi sempre senz'aria e con un bruciore a livello dell'esofago....Premetto che russo .."
Che si tratti di un disturbo nel sonno mi sembra dunque evidente.
La cosa migliore sarebbe confermarlo con un esame marker: la polisonnografia.
Si tratta di applicare al paziente dei sensori che quantificano in qualità e quantità il russare notturno, la quantità di ossigeno che il sangue trasporta dal cuore agli organi periferici, la presenza di anidride carbonica, il numero e la durata degli episodi di apnea e ipopnea ( apnea incompleta). Con questa applicazione il paziente passa la notte nel proprio letto e mi riconsegna il polisonnigrafo il giorno dopo per l'analisi dei tracciati.
Lo schema di intervento ideale è quello di eseguire questo esame prima dell'applicazione del dispositivo intraorale, e di ripeterlo alcuni mesi dopo che il paziente lo ha portato tutte le notti, per confermare l'efficacia della terapia.

Qualche osservazione sull'ipotesi di approccio chirurgico, che dal suo racconto non sembra molto caldeggiata nemmeno dai chirurghi stessi:
"quanto non ho infezioni batteriche frequenti durante l'anno ": quindi la tonsillectomia non è indicata in sé.
"visto che secondo alcuni studi americani (quanto mi ha riferito lo stesso specialista) la tonsillectomia è consigliabile anche al minimo problema riguardante la respirazione notturna"
Preghi il Collega di darmi le coordinate per poter visionare questi lavori.
" lo stesso specialista che ha detto che le tonsille andrebbero tolte prenderebbe in considerazione la correzione del setto se il russamento dovesse persistere anche dopo la tonsillectomia"
E se il russamento persistesse anche dopo la settoplastica? (sottolineo che la deviazione è stata giudicata " trascurabile": non credo sia altrettanto trascurabile l'invasività biologica di un intervento di settoplastica).
Sottolineo che il trattamento con dispositivo intraorale è reversibile e totalmente privo di qualunque rischio biologico. La logica lo vorrebbe preliminare a ipotesi chirurgiche piuttosto aggressive e irreversibili.
Cordiali saluti ed auguri