Acufeni persistenti
Buongiorno gentili medici
Mi chiamo Marco ed ho 47 anni. Da circa 10 anni, successivamente ad un intervento al menisco eseguito con anestesia epidurale, soffro di acufeni. L'anestesista ed altri medici consultati successivamente non attribuiscono la causa al tipo di anestesia. Inizialmente il disturbi erano sporadici mentre negli ultimi anni sono divenuti persistenti durante tutto il giorno con intensità variabile. Avverto una specie di fruscio e non capisco bene se dalle orecchie o all'interno della testa. Al fruscio alle volte si associa un breve fischio come un'interferenza radio per poi lasciare il fruscio di fondo. La notte riposo bene e non mi da alcun fastidio. Ho eseguito due visite otorino con prove audiometriche con esiti negativi. Il medico dice che devo conviverci e questa risposta francamente non l'accetto anche perchè mi piacerebbe capirne qualcosa di più come le cause, le probabili cure, etc. Su internet ci sono parecchi articoli ma vorrei esporre questo problema direttamente a voi specialisti. Premesso che da molti anni soffro di nevrosi d'ansia tra alti e bassi e sintomatologie varie tra cui molte somatizzazioni e sembra oramai ch'io sia stato etichettato dai medici che mi hanno in cura (otorino, neurologo e psicologo) per cui anche questo disturbo sembra essere attribuito alla mia nevrosi. Potrebbe esser vero ma chiedo un ulteriore parere a Voi specialisti. Posso aggiungere che questo fruscio aumenta notevolmente in concomitanza di assunzione di caffeina (anche un solo caffè) alcool (anche due dita di vino) fumo (anche una sola sigaretta) agitazione o una discussione alterata. A causa di ciò provo, dico provo, a ridurre il caffè ad una sola tazzina al giorno, a non bere alcolici, a non fumare e agitarmi meno. Confesso che il fruscio diminuisce ma non sparisce. Concludo dicendo che la pressione è sempre nella norma, non soffro di altre malattie tra cui diabete, colesterolo, etc però assumo ciclicamente un antidrepressivo (cipralex o zoloft minimo dosaggio) e mezza compressa di EN o xanax sempre a basso dosaggio per due volte al giorno. Grazie anticipatamemte e cordiali saluti
Mi chiamo Marco ed ho 47 anni. Da circa 10 anni, successivamente ad un intervento al menisco eseguito con anestesia epidurale, soffro di acufeni. L'anestesista ed altri medici consultati successivamente non attribuiscono la causa al tipo di anestesia. Inizialmente il disturbi erano sporadici mentre negli ultimi anni sono divenuti persistenti durante tutto il giorno con intensità variabile. Avverto una specie di fruscio e non capisco bene se dalle orecchie o all'interno della testa. Al fruscio alle volte si associa un breve fischio come un'interferenza radio per poi lasciare il fruscio di fondo. La notte riposo bene e non mi da alcun fastidio. Ho eseguito due visite otorino con prove audiometriche con esiti negativi. Il medico dice che devo conviverci e questa risposta francamente non l'accetto anche perchè mi piacerebbe capirne qualcosa di più come le cause, le probabili cure, etc. Su internet ci sono parecchi articoli ma vorrei esporre questo problema direttamente a voi specialisti. Premesso che da molti anni soffro di nevrosi d'ansia tra alti e bassi e sintomatologie varie tra cui molte somatizzazioni e sembra oramai ch'io sia stato etichettato dai medici che mi hanno in cura (otorino, neurologo e psicologo) per cui anche questo disturbo sembra essere attribuito alla mia nevrosi. Potrebbe esser vero ma chiedo un ulteriore parere a Voi specialisti. Posso aggiungere che questo fruscio aumenta notevolmente in concomitanza di assunzione di caffeina (anche un solo caffè) alcool (anche due dita di vino) fumo (anche una sola sigaretta) agitazione o una discussione alterata. A causa di ciò provo, dico provo, a ridurre il caffè ad una sola tazzina al giorno, a non bere alcolici, a non fumare e agitarmi meno. Confesso che il fruscio diminuisce ma non sparisce. Concludo dicendo che la pressione è sempre nella norma, non soffro di altre malattie tra cui diabete, colesterolo, etc però assumo ciclicamente un antidrepressivo (cipralex o zoloft minimo dosaggio) e mezza compressa di EN o xanax sempre a basso dosaggio per due volte al giorno. Grazie anticipatamemte e cordiali saluti
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Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Se mancano altri sintomi riferibili alle ATM l'accettazione da parte del paziente di questo approccio è legittimamente scarsa.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Se mancano altri sintomi riferibili alle ATM l'accettazione da parte del paziente di questo approccio è legittimamente scarsa.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dr Bernkopf
La ringrazio per la sua esauriente risposta
E' difficile confermare che il mio acufene sia monosintomatico. Potrei rispondere alle sue domande in questo modo:
- cefalea, quasi mai
- cervicalgia, credo di soffrirne ma non in maniera esagerata. Ho il classico rumorino durante le torsioni del collo, dei dolori in concomitanza con il cambio di temperatura o movimenti improvvisi inusuali.
- dolore auricolare, spesso accuso dolori al padiglione auricolare che, sembrerebbe strano, con delle manovre manuali riesco a far cessare
- rumori articolari con i movimenti della mandibola, si. La mandibola durante l'apertura e chiusura non scorre in maniere totalmente verticale ma segue una lieve interruzione come uno "scatto".
- vertigini, diverse volte ho avuto delle vertigini improvvise della durata di alcune ore costringendomi ad assumere una posizione immobile per minimizzare la sofferenza.
- russare, no
- apnee, no
- ostruzione nasale, si
- qualità dell'acufene, un tempo con momenti di silenzio, da diversi mesi costante
- intensità, variabile (spesso associato alla caffeina, nicotina, alcool e stress)
- spesso i rumori esterni lo amplificano
Inoltre, ho verificato che aumentano notevolmente dopo il breve riposino pomeridiano, durante lo sforzo fisico (palestra) e nel caso di apertura totale e forzata della bocca (classica bocca spalancata)
Più che un fischio è un fruscio che sembra provenire dall'interno della testa. Nuovamente grazie per la sua pazienza e cordiali saluti
La ringrazio per la sua esauriente risposta
E' difficile confermare che il mio acufene sia monosintomatico. Potrei rispondere alle sue domande in questo modo:
- cefalea, quasi mai
- cervicalgia, credo di soffrirne ma non in maniera esagerata. Ho il classico rumorino durante le torsioni del collo, dei dolori in concomitanza con il cambio di temperatura o movimenti improvvisi inusuali.
- dolore auricolare, spesso accuso dolori al padiglione auricolare che, sembrerebbe strano, con delle manovre manuali riesco a far cessare
- rumori articolari con i movimenti della mandibola, si. La mandibola durante l'apertura e chiusura non scorre in maniere totalmente verticale ma segue una lieve interruzione come uno "scatto".
- vertigini, diverse volte ho avuto delle vertigini improvvise della durata di alcune ore costringendomi ad assumere una posizione immobile per minimizzare la sofferenza.
- russare, no
- apnee, no
- ostruzione nasale, si
- qualità dell'acufene, un tempo con momenti di silenzio, da diversi mesi costante
- intensità, variabile (spesso associato alla caffeina, nicotina, alcool e stress)
- spesso i rumori esterni lo amplificano
Inoltre, ho verificato che aumentano notevolmente dopo il breve riposino pomeridiano, durante lo sforzo fisico (palestra) e nel caso di apertura totale e forzata della bocca (classica bocca spalancata)
Più che un fischio è un fruscio che sembra provenire dall'interno della testa. Nuovamente grazie per la sua pazienza e cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.9k visite dal 12/10/2013.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.