Acufene abbassamento udito frequenze basse

Gentili Medici, espongo il mio problema. Ho 43 anni. Che io ricordi ho avuto qualche episodio di orecchio ovattato e rimbombi nell’orecchio, in tutto si possono contare sulle dita di una mano. Da circa 17 anni vivo a L’Aquila (situazione climatica completamente differente) rinite allergiche molto diminuite. Non ho sofferto particolarmente di episodi di orecchio “chiuso” se non in questi ultimi 3/4 Anni. Solo l’anno scorso però tre episodi di orecchio chiuso, il primo passato Zitromax il 2° senza farmaci o altro. Da ottobre dell’anno scorso un episodio che si è trascinato fino alla fine di Dicembre (3° episodio), iniziato come di solito: rimbombo e senso di orecchio chiuso, poi trasformato in una sensazione leggera ipoacusia all’orecchio destro sulle frequenze basse (inizio a prendere Fluifort) Il medico mi ha inviato dall’otorino (comparsa di acufene a 300Hz che si acutizzava in presenza di rumore) il quale diceva che “il triangolo non si vedeva bene” (???) e che ho i turbinati “compressi”, non mi ha prescritto nulla, sollecitata da me ha detto di prendere fluifort a giorni alterni e di fare una TAC. Aspettando i tempi per la TAC il 30 di dicembre, era da un po’ che cercavo di riguardarmi in tutti i modi coprendo la testa e evitando suoni forti (mi rinchiudevo nel mio studietto in silenzio e li trovavo un po’ di sollievo) improvvisamente una sera ero seduto sul divano con la mia famiglia, visionavamo un film (volume della TV basso). Ho avuto una sensazione di vertigine, sensazione di sentire meglio. Provo ad alzare il volume della TV, non avvertivo fastidio solo una differente percezione delle frequenze basse (a sfavore del sinistro), sensazione che pian piano nei giorni a seguire diminuiva sempre più, dopo circa 9 gg ho fatto la TAC senza mezzo di contrasto "la tac non evinceva nulla", a parte il fatto che ho una “ipoplasia dei seni frontali”, ma qualche giorno prima cominciavo ad avvertire nuovamente un senso di chiusura dell’orecchio. Tornato a casa avvertivo, a seguito della tac, come se l’orecchio “friggesse” fenomeno cessato nell’arco della giornata. Nei giorni successivi nuovamente torna l’acufene con una certa irruenza. Nel frattempo l’otorino dopo aver visionato la TAC quasi delusa dice “ma dalla tac” non c’è nulla (siamo a fine di gennaio) mi prescrive un esame audiometrico (che ancora non ho fatto ma che farò). Vado dal mio medico, mia tesi: infezione dell’orecchio destro, e chiedo insistentemente un antibiotico. Zitromax (due cicli di 3 giorni distanziati una settimana). Il 2° giorno del primo ciclo di Zitromaz l’acufene è sparito. Finito l'antibiotico anche l’orecchio ricomincia a restituirmi il dettaglio che avevo prima. 28 Marzo inizia tutto nuovamente, corro dal medico, prendo Zitromax... Stavolta Nulla!!! Ho la guancia destra gonfia. Vado anche da un odontoiatra con una sirena nell'orecchio (sempre 300Hz), mi chiede ortopanoramica e mi consiglia impacchi di ghiaccio. Sparito l'acufene con il ghiaccio! Cosa accade?? Aiuto!!!
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Foniatra attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Caro Utente,
intanto grazie per la sua precisione. Vede, il fatto di aver orecchio ovattato, rimbombo ed acufeni sui toni bassi potrebbe essere legato, anche, ad un problema tubarico, ovvero della Tuba di Eustachio, quel tubicino che collega orecchio e naso. Il fatto di esser passato, in maniera alterna, con la terapia antibiotica, fa supporre ci sia stata dietro qualche forma otitica, ma a distanza è impossibile stabilirlo.
Per il “il triangolo non si vedeva bene”, il collega si riferiva ad un particolare segno, cioè "il triangolo luminoso", che è un punto di riferimento per l'esame obbiettivo, ed appare sulla membrana timpanica sana quando viene illuminata, appunto; il fatto che la membrana fosse opacata è SEMPRE un segno di invaginazione od evaginazione tubarica. Quindi, la mia opinione è che il suo problema vada studiato un po' meglio, più che una Tac io le consiglierei una Rino-fibroendoscopia, poi, ovviamente spetta all'esame audiometrico, che però, nel suo caso va affiancato ad un esame Impedenzometrico, per meglio studiare questa situazione timpanica e tubarica.
Per la questione denti, infine, come lei può ben immaginare, i fatti sono chiaramente collegati.
Rimanendo a sua disposizione le invio
i miei più cordiali saluti e la invito a farci avere sue notizie
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Utente
Utente
Grazie per il suo intervento Dottoressa.
Vedrò di farmi prescrivere anche un esame impedenzometrico. Qui a L'Aquila ho qualche problema con le "definizioni" di alcuni esami ma spero di venirne a capo.
Voglio fare alcune precisazioni anche in relazione all'evoluzione della mia situazione.
Il senso di rimbombo delle basse non c'è, al suo posto c'è una sensazione di diminuzione dell'udito sulle basse. Sembra lo stesso effetto che si ottiene fermando le vibrazioni del cono di un altoparlante. Sopra una certa frequenza tutto ok, sotto invece sembra essere tutto attenuato. Chiarisco, non assente, attenuato, con una particolare diminuzione sotto i 50Hz. Se con una cuffia ascolto un brano musicale, il basso (lo strumento) lo avverto appena differentemente dall'orecchio sinistro che invece mi da il dettaglio della profondità di questo strumento. L'acufene ora sembra essere molto sotto controllo, avverto giusto una sorta di ronzio. Sto dormendo evitando di poggiare la guancia destra sul cuscino. L'ultima volta che ho avuto l'acufene così penetrante avevo dormito con la guancia destra sul cuscino.
C'è una leggera differenza tra la sera e la mattina. La mattina ho l'impressione che la sensazione di abbassamento della sensazione dei bassi sia più accentuata che la sera. Avanzo una ipotesi che è quella dell'odontoiatra. Potrebbe essere una infiammazione del condilo della mandibola, e magari anche una infiammazione/infezione di qualche dente che sta interessando la tuba di eustacchio o parte dell'orecchio? Un'altra domanda, potrebbe essere l'acufene che per una sorta di mascheramento mi fa percepire di meno le frequenze basse? La riduzione/quasi assenza dell'acufene è già un notevole miglioramento. Vorrei recuperare anche la percezione delle basse... L'odontoiatra mi ha prescritto un antibiotico e un anti-infiammatorio. Ho iniziato ieri.
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Foniatra attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Caro Utente,
sono d'accordo a farsi seguire dall'odontoiatra, che se le ha dato questa terapia di sicuro avrà diagnosticato un'infiammazione acuta. Come può vedere da se sul sito ci sono molti begli articoli che spiegano la diretta connessione tra tuba e mandibola, quindi vedrà che finito il trattamento dal dentista sentirà di sicuro un beneficio.
Per la diminuita percezione delle basse frequenze, bè, quello è tipico delle ipoacusie "trasmissive", quindi torniamo sempre lì, risolto il fatto tubarico vedrá che recupererà bene la perdita sulle basse frequenze .

Aspetto sue notizie,
Cordialmente
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Utente
Utente
Lo spero tanto! Grazie ancora per la sua cortese risposta.
Non appena avrò l'esito degli esami proposti vedrò di trasmetterli prontamente, in modo da poterli interpretare correttamente e tendere ad escludere patologie dell'orecchio...
Una domanda ancora. In queste ultime settimane, un po' con l'uso di un doppio cuscino, un po' controllando l'alimentazione sono riuscito a limitare notevolmente il russare la notte (che pria era molto forte) secondo quanto dice mia moglie...
A causa di questa benedetta infiammazione (la guancia è ancora gonfia) potrebbe anche essere che il russare mi provochi una sorta di trauma acustico? Così che la mattina ho una sensazione più presente dell'acufene (anche se ora più limitato, lo sento solo se sono in una stanza in silenzio, insieme ad un altro suono altissimo, ma sempre appena percettibile se non in silenzio)? Magari sono tutte le cause insieme, quelle ora esposte e quelle sopra...
Mi scusi per le mie frequenti domande, l'ansia mi sta giocando brutti scherzi... Mi sento menomato, mi comprenda, sono un musicista (anche se non professionista) e mi improvviso anche fonico (mi sto formando in questo senso anche se ora sono fermo a causa di questo problema), quindi comprenderà che l'orecchio è per me uno strumento indispensabile.

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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, come suggerito dalla Dottoressa Grillo, potrebbe trattarsi di una disfunzione tubarica, cioè di un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso.
Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare.
Come sopra accennato, il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Il problema, dunque, non è strettamente dentario: le consiglio di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che potrebbe essere simile al suo, sempre su questo sito:

https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html

e a questi articoli su questo stesso sito, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-di-urgenza-e-pronto-soccorso/98-il-triage-i-colori-del-pronto-soccorso.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Foniatra attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Caro Utente,
sono felice che il Dottor Bernkopf le abbia risposto, come vede su questo argomento c'è una vera interdisciplinarietà.
Capisco quanto possa essere fastidioso per un musicista un problema come il suo, e mi auguro che risolvendo il problema odontoiatrico il fastidio migliori.
La suo osservazione circa un peggioramento della sensazione al risveglio è molto acuta, ed è corretta.... perchè purtroppo è comune a molti soggetti con l'acufene.
Per il russare, sono felice che con certe attenzioni abbia migliorato la situazione, ma aimè....col suo acufene non c'entra niente.

Aspetto sue novità
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Utente
Utente
Grazie Dr. Edoardo Bernkopf, e grazie anche a lei Dr.ssa Caterina Grillo.
Proprio stamattina sono riuscito a farmi prenotare una visita da uno gnatologo, come consigliato, qui a L'Aquila, sperando che con la Professoressa in questione riesca trovare una soluzione.
L'ultima visita dall'otorino (il 6/4, circa una settimana fa), benché la dottoressa che mi ha visitato ultimamente non fosse proprio molto loquace, ha testualmente detto "io non vedo niente". Immagino volesse sottolineare che dal suo punto di vista il problema non sembrerebbe essere direttamente imputabile all'orecchio.
Le avevo fatto notare un gonfiore sul lato destro... a detto qualcosa, come spesso accade ha usato termini molto tecnici e non sono proprio riuscito a memorizzarli, in ogni caso relativi ad un problema mandibolare/dentario (almeno quello l'ho compreso), colpa anche mia che non le ho chiesto spiegazioni, ma infondo da un odontoiatra ci sono andato e da uno gnatologo domani.

Sembrerebbe anche a me una sorta di problema compensativo, nel senso che la tuba di Eustachio sembra avere qualche problema. In presenza di suoni gravi, ad esempio una porta che chiude, oltre al non sentire quel suoni profondo che sento con il sinistro, avverto come se il timpano rispondesse con il movimento provocato anche dallo spostamento d'aria e quindi con la vibrazione associata, ma poi rimane tutto un po' li...

Speriamo bene!
Acufeni

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