Udito ovattato, suoni distorti, ronzii e fischi
Buona sera. Un paio di settimane fa, dopo qualche avvisaglia alla quale non avevo dato peso all'orecchio destro (fischi e lieve prurito, entrambi episodici e sporadici), una bella mattina in dieci minuti progressivamente mi sono trovata con l'orecchio molto ovattato, un fischio leggero ma persistente, la sensazione di percepire alcuni suoni distorti, un gran fastidio per i suoni forti ed improvvisi e qualche capogiro (questo, in realtà, durato solo un paio d'ore e poi sparito del tutto). L'otorino che ho consultato ha riscontrato la presenza di accumuli di cerume in entrambe le orecchie, mi ha prescritto le prammatiche gocce e mi ha dato appuntamento alla settimana successiva. La rimozione dell'accumulo di cerume all'orecchio destro è stata poi piuttosto dolorosa, e tra l'altro non mi sembrava che fosse fuoriuscita una quantità di cerume tale da giustificare l'ipoacusia. Poi, sebbene io abbia detto al medico che la situazione non mi sembrava migliorata affatto, lui mi ha rassicurata dicendomi che non rilevava alcun problema e che dovevo stare tranquilla. Fatto sta che sono trascorsi due giorni, il mio orecchio continua ad essere ovattato, il fischio, seppur molto flebile, è pressoché continuo e, soprattutto, la sensazione di suono distorto nelle frequenze medio alte mi infastidisce molto. Ora, pur rendendomi conto che una diagnosi a distanza non è assolutamente possibile, prima di prendere un nuovo appuntamento (eventualmente con un medico un po' più scrupoloso) mi sarebbe utile togliermi un paio di dubbi:
1) E' possibile che il timpano sia rimasto "traumatizzato" dalla precedente presenza del cerume e che abbia semplicemente bisogno di recuperare, quindi devo mettermi buona ed aspettare che passi?
2) E' possibile, per un otorinolaringoiatra, escludere la presenza di patologie dell'orecchio medio/interno dal solo esame visivo?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
1) E' possibile che il timpano sia rimasto "traumatizzato" dalla precedente presenza del cerume e che abbia semplicemente bisogno di recuperare, quindi devo mettermi buona ed aspettare che passi?
2) E' possibile, per un otorinolaringoiatra, escludere la presenza di patologie dell'orecchio medio/interno dal solo esame visivo?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
[#1]
Come da lei giustamente supposto, la visita è stata molto superficiale. Con il solo esame clinico non si puo' fare una diagnosi certa. Occorre necessariamente che si sottoponga ad un esame audiometrico tonale ed impedenzometrico. Non penso che la sintomatologia attuale sia legata al tappo di cerume, almeno che sia rimasto ancora del residuo, ma non lo penso. Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Gentile dott. Brunori,
la ringrazio innanzitutto per la sua risposta. Come consigliato da Lei e dal nuovo OLR al quale mi sono rivolta, ho effettuato sia l'esame audiometrico tonale che l'impedenzometrico, dai quali è emersa una "ipoacusia funzionale" nell'orecchio destro, con una perdita intorno ai 6000 Hz (in questo momento non ho con me il referto, per cui non posso essere più precisa). Il tecnico che ha effettuato l'esame mi ha subito parlato di "danno cocleare" e mi ha avvisata che difficilmente si avrà un recupero.
Lo specialista al quale mi sono rivolta suggerisce due ipotesi: la prima riguarda una possibile infezione virale che ha compromesso la coclea, con modeste possibilità di recupero, e la seconda la presenza di un neurinoma, per cui mi ha pregato di effettuare, tra una quindicina di giorni, una RMN. Intanto mi ha prescritto un integratore da assumere una volta al dì, prima dei pasti (Tinnit). Poichè nel frattempo l'acufene è peggiorato e mi sembra di cogliere gli stessi "segni premonitori" anche all'orecchio sinistro, mi sono un po' documentata al riguardo, ed ho scoperto cose che mi hanno un po' gettata nello sconforto e mi hanno messo una gran rabbia addosso. Da ciò che ho letto, pare che i casi di ipoacusia improvvisa idiopatica vadano trattati come una vera e propria emergenza medica, anche con ricovero immediato, e che se le cure opportune vengono somministrate in tempo utile (corticosteroidi, antivirali etc) si può avere un recupero anche totale dell'udito, a maggior ragione se non ci sono vertigini e se la perdita di udito è modesta. Ho letto anche che il sintomo della percezione dei suoni distorti è tipico di un'ipoacusia neurosensoriale, e non di quella di tipo trasmissivo, per cui il primo otorino al quale mi sono rivolta avrebbe dovuto immediatamente allarmarsi, e non farmi perdere tempo con le gocce per la rimozione del tappo di cerume. Anche l'arrendevolezza del secondo otorino non mi soddisfa. Anche lui avrebbe potuto tentare una cura, ed invece si è limitato a prescrivermi degli integratori, senza tentare da subito qualcosa di più drastico, e dando per scontato che ormai è andata così...non ci si può far nulla (a meno che la causa non sia un neurinoma)! Mentre io leggo tutt'altro. Secondo lei, essendo trascorso quasi un mese dalla comparsa dei sintomi, vale la pena insistere e tentare una cura, se solo riuscissi a trovare uno specialista un po' più addentro la materia che applichi il protocollo previsto in casi del genere? La prego di darmi un consiglio su quale debba essere il mio prossimo passo, anche per cercare almeno di preservare l'altro orecchio. La ringrazio ancora per la disponibilità.
la ringrazio innanzitutto per la sua risposta. Come consigliato da Lei e dal nuovo OLR al quale mi sono rivolta, ho effettuato sia l'esame audiometrico tonale che l'impedenzometrico, dai quali è emersa una "ipoacusia funzionale" nell'orecchio destro, con una perdita intorno ai 6000 Hz (in questo momento non ho con me il referto, per cui non posso essere più precisa). Il tecnico che ha effettuato l'esame mi ha subito parlato di "danno cocleare" e mi ha avvisata che difficilmente si avrà un recupero.
Lo specialista al quale mi sono rivolta suggerisce due ipotesi: la prima riguarda una possibile infezione virale che ha compromesso la coclea, con modeste possibilità di recupero, e la seconda la presenza di un neurinoma, per cui mi ha pregato di effettuare, tra una quindicina di giorni, una RMN. Intanto mi ha prescritto un integratore da assumere una volta al dì, prima dei pasti (Tinnit). Poichè nel frattempo l'acufene è peggiorato e mi sembra di cogliere gli stessi "segni premonitori" anche all'orecchio sinistro, mi sono un po' documentata al riguardo, ed ho scoperto cose che mi hanno un po' gettata nello sconforto e mi hanno messo una gran rabbia addosso. Da ciò che ho letto, pare che i casi di ipoacusia improvvisa idiopatica vadano trattati come una vera e propria emergenza medica, anche con ricovero immediato, e che se le cure opportune vengono somministrate in tempo utile (corticosteroidi, antivirali etc) si può avere un recupero anche totale dell'udito, a maggior ragione se non ci sono vertigini e se la perdita di udito è modesta. Ho letto anche che il sintomo della percezione dei suoni distorti è tipico di un'ipoacusia neurosensoriale, e non di quella di tipo trasmissivo, per cui il primo otorino al quale mi sono rivolta avrebbe dovuto immediatamente allarmarsi, e non farmi perdere tempo con le gocce per la rimozione del tappo di cerume. Anche l'arrendevolezza del secondo otorino non mi soddisfa. Anche lui avrebbe potuto tentare una cura, ed invece si è limitato a prescrivermi degli integratori, senza tentare da subito qualcosa di più drastico, e dando per scontato che ormai è andata così...non ci si può far nulla (a meno che la causa non sia un neurinoma)! Mentre io leggo tutt'altro. Secondo lei, essendo trascorso quasi un mese dalla comparsa dei sintomi, vale la pena insistere e tentare una cura, se solo riuscissi a trovare uno specialista un po' più addentro la materia che applichi il protocollo previsto in casi del genere? La prego di darmi un consiglio su quale debba essere il mio prossimo passo, anche per cercare almeno di preservare l'altro orecchio. La ringrazio ancora per la disponibilità.
[#3]
Le cause dell'ipoacusia in questione, possomo essere di natura virale, microcircolatoria o da neurinoma. Condivido la prescrizione di una RM dell'orecchio interno per lo studio dell'angolo ponto.cerebellare. In effetti, anche io penso che, difficilmente, ci si possa attendere un recupero dell'udito perso, in assenza di una diagnosi e, soprattutto, perché è passato già un mese. Sicuramente, sarebbe valsa la pena iniziara dai primissimi giorni una terapia farmacologica specifica che, attualmente, mi sembra inutile. Si sottoponga alla RM, quindi, e mia dia notizia del risultato. Un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 86.9k visite dal 20/03/2013.
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