Acufeni, sordità e rimedi

Gent.mi Dottori, avrei bisogno di un Vostro parere, riguardo quanto segue:
Ho 37 anni e da circa dieci soffro di acufeni. In una delle ultime visite fatte, mi è stata riscontrata una leggera sordità all'orecchio destro e per
evitare che questa aumenti mi è stato dato un integratore vitaminico da prendere per circa tre mesi, un mese si un mese no. Oggi svolgo un lavoro che mi impone di tenere per circa 6 ore al giorno una cuffia, che io alterno da un orecchio all'altro. Domando:
-Esiste un mezzo, una cura, un qualcosa per eliminare o alleviare questi acufeni? (ora lo allevio con la radio a bassissimo volume)
-Questo disturbo può portare nel tempo ad un aumento della sordità; e se si come impedirlo?
-Il lavoro attuale, cioè la cuffia, può contribuire all'aumento dell'acufene o addirittura della sordità?

Ringrazio anticipatamente
Cordialmente saluto
[#1]
Foniatra attivo dal 2013 al 2015
Foniatra
Gentilissimo Utente,
dalle sue parole si intuisce che lei si è sempre controllato audiologicamente, quindi questa diagnosi di "leggera sordità all'orecchio destro" sembrerebbe un problema recente, mentre i suoi acufeni durano da dieci anni. È da vedere poi quanto grave sia questa perdita di udito e su quali frequenze sia, per capire quali aspettative avere per un recupero.
Per quanto riguarda l'acufene la sua idea di ascoltare un leggero suono è ottima, e credo le dia un po' di sollievo, certo, è un metodo "casalingo" rispetto alle proposte in commercio, ma l'importante è che funzioni.
Il fatto di lavorare con le cuffie, mi creda, non la espone più di altri mestieri ben più rumorosi ad un rischio di sordità, però di certo la sollecita molto, quindi è corretta l'idea di alternare i lati.
L'integratore è attualmente "il trattamento" d'elezione per casi come il suo, la mia unica obbiezione è che non interromperei la terapia nei 3 mesi di trattamento, ma ovviamente parli con chi le ha fatto la prescrizione.
Rimanendo a sua completa disposizione
le invio i miei più cordiali saluti
[#2]
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare alnche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movomenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

Acufeni

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

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