Un effetto on-off del riflesso stapediale
Egregio dottore,
nel ’96 mi e’ stata diagnosticata un’otosclerosi all’orecchio destro con ipoacusia di tipo misto a prevalenza trasmissiva, mentre all’orecchio sinistro e’ presente solo un effetto on-off del riflesso stapediale. Da allora ho sempre eseguito i controlli consigliati: esame audioimpedenziometrico ogni quattro-sei mesi circa per valutare il decorso della patologia. Gli esami hanno evidenziato nel corso degli anni una progressiva, seppure lenta, diminuzione della capacita’ uditiva (da un’iniziale perdita di circa 30 Hz all’attuale perdita di circa 50 Hz) e un’assenza di riflessi stapediali (sia con lo stimolo contro laterale che con la ipsi laterale).
La TAC (senza mdc) eseguita nell’aprile ’98 non evidenzia alterazioni tomodensitometriche a carico dei condotti uditivi esterni, della cassa del timpano e degli elementi della catena ossiculare. Di regolare aspetto le strutture dell’orecchio interno. Da segnalare un’asimmetria dei golfi della giugulare con prevalenza di quello di dx.
La TAC (senza mdc) eseguita nel marzo 2003 ha evidenziato: mastoidi iperpneumatizzate, non reperti a carico dei condotti uditivi esterni e delle membrane timpaniche, cassa timpanica normoareata con catena ossiculare regolarmente conformata e articolata sia a dx che a sn, non erosioni o interruzioni del tegmen timpanico e del muro della loggetta, nulla al sistema cocleo-vestibolare, condotti uditivi interni simmetrici e di ampiezza nella norma.
La TAC (con mdc) eseguita nel settembre 2004 recita: l’indagine non evidenzia formazioni di alterata densita’ a livello dei canali acustici esterni o della cisterna dell’angolo pontocerebellare bilateralmente. Canali acustici esterni regolari. Normalmente apprezzabili gli elementi della catena ossiculare. Asimmetria volumetrica del golfo della giugulare per netta prevalenza di quella dal lato destro.
Il BAER, eseguito nel maggio del 2003, risulta normale a sn e compatibile con ipoacusia trasmissiva/cocleare (senza aspetti di retrococlearita’) a dx.
Il BAER, eseguito il 30 marzo 2005, recita: orecchio dx: onda I ipovoltata e poco riproducibile. Latenza assoluta dell’onda III aumentata. Intervallo interpicco I-III non valutabile, intervallo III-V nella norma. Risposte di ampiezza diffusamente ridotta rispetto a sn (<50%); orecchio sn: risposte globalmente nella norma, intervalli interpicco nei limiti della norma. Conclusioni: quadro strumentale compatibile con una sofferenza della via acustica dx nel suo primo tratto (nervo acustico-bulbo)
Da circa un anno mi viene consigliato l’intervento di stapedioplastica ma non sono ancora riuscita a prendere una decisione per i seguenti motivi:
1. Percentuali di successo per quanto riguarda il recupero dell’ipoacusia che cosi’ mi vengono descritti: 1% dei casi perdita totale dell’udito, 33% dei casi aumento dell’ipoacusia, 33% dei casi permanere dell’ipoacusia pre-operatoria, 33% dei casi recupero della capacita’ uditiva in percentuali variabili
2. Scomparsa degli acufeni: non prevedibile
3. Necessita’ di cambiamenti del proprio stile di vita dopo l’intervento: la risposta e’ che e’ necessario evitare traumi di tipo pressorio per evitare lo spostamento della protesi ma quando pongo domande piu’ precise non riesco ad ottenere risposte. Mi spiego meglio: ho capito che non potro’ prendere l’aereo per circa sei-dodici mesi e che non potro’ mai piu’ fare immersioni, ne’ apnea, ne’ tuffi, ma non ho capito se potro’ ancora andare in barca (deriva sportiva con conseguente rischio di scuffiare e quindi di avere un impatto piu’ o meno violento con l’orecchio destro sulla superficie dell’acqua), se potro’ fare escursioni in pick up su strade particolarmente dissestate (pietraie) o se potro’ andare in moto o frequentare luoghi particolarmente rumorosi.
Le chiedo dunque conferma (o disconferma) per quanto riguarda i primi due punti e notizie piu’ precise per quanto riguarda il terzo punto.
La ringrazio per la sua attenzione e la saluto cordialmente
Simonetta Scotti
Bologna
nel ’96 mi e’ stata diagnosticata un’otosclerosi all’orecchio destro con ipoacusia di tipo misto a prevalenza trasmissiva, mentre all’orecchio sinistro e’ presente solo un effetto on-off del riflesso stapediale. Da allora ho sempre eseguito i controlli consigliati: esame audioimpedenziometrico ogni quattro-sei mesi circa per valutare il decorso della patologia. Gli esami hanno evidenziato nel corso degli anni una progressiva, seppure lenta, diminuzione della capacita’ uditiva (da un’iniziale perdita di circa 30 Hz all’attuale perdita di circa 50 Hz) e un’assenza di riflessi stapediali (sia con lo stimolo contro laterale che con la ipsi laterale).
La TAC (senza mdc) eseguita nell’aprile ’98 non evidenzia alterazioni tomodensitometriche a carico dei condotti uditivi esterni, della cassa del timpano e degli elementi della catena ossiculare. Di regolare aspetto le strutture dell’orecchio interno. Da segnalare un’asimmetria dei golfi della giugulare con prevalenza di quello di dx.
La TAC (senza mdc) eseguita nel marzo 2003 ha evidenziato: mastoidi iperpneumatizzate, non reperti a carico dei condotti uditivi esterni e delle membrane timpaniche, cassa timpanica normoareata con catena ossiculare regolarmente conformata e articolata sia a dx che a sn, non erosioni o interruzioni del tegmen timpanico e del muro della loggetta, nulla al sistema cocleo-vestibolare, condotti uditivi interni simmetrici e di ampiezza nella norma.
La TAC (con mdc) eseguita nel settembre 2004 recita: l’indagine non evidenzia formazioni di alterata densita’ a livello dei canali acustici esterni o della cisterna dell’angolo pontocerebellare bilateralmente. Canali acustici esterni regolari. Normalmente apprezzabili gli elementi della catena ossiculare. Asimmetria volumetrica del golfo della giugulare per netta prevalenza di quella dal lato destro.
Il BAER, eseguito nel maggio del 2003, risulta normale a sn e compatibile con ipoacusia trasmissiva/cocleare (senza aspetti di retrococlearita’) a dx.
Il BAER, eseguito il 30 marzo 2005, recita: orecchio dx: onda I ipovoltata e poco riproducibile. Latenza assoluta dell’onda III aumentata. Intervallo interpicco I-III non valutabile, intervallo III-V nella norma. Risposte di ampiezza diffusamente ridotta rispetto a sn (<50%); orecchio sn: risposte globalmente nella norma, intervalli interpicco nei limiti della norma. Conclusioni: quadro strumentale compatibile con una sofferenza della via acustica dx nel suo primo tratto (nervo acustico-bulbo)
Da circa un anno mi viene consigliato l’intervento di stapedioplastica ma non sono ancora riuscita a prendere una decisione per i seguenti motivi:
1. Percentuali di successo per quanto riguarda il recupero dell’ipoacusia che cosi’ mi vengono descritti: 1% dei casi perdita totale dell’udito, 33% dei casi aumento dell’ipoacusia, 33% dei casi permanere dell’ipoacusia pre-operatoria, 33% dei casi recupero della capacita’ uditiva in percentuali variabili
2. Scomparsa degli acufeni: non prevedibile
3. Necessita’ di cambiamenti del proprio stile di vita dopo l’intervento: la risposta e’ che e’ necessario evitare traumi di tipo pressorio per evitare lo spostamento della protesi ma quando pongo domande piu’ precise non riesco ad ottenere risposte. Mi spiego meglio: ho capito che non potro’ prendere l’aereo per circa sei-dodici mesi e che non potro’ mai piu’ fare immersioni, ne’ apnea, ne’ tuffi, ma non ho capito se potro’ ancora andare in barca (deriva sportiva con conseguente rischio di scuffiare e quindi di avere un impatto piu’ o meno violento con l’orecchio destro sulla superficie dell’acqua), se potro’ fare escursioni in pick up su strade particolarmente dissestate (pietraie) o se potro’ andare in moto o frequentare luoghi particolarmente rumorosi.
Le chiedo dunque conferma (o disconferma) per quanto riguarda i primi due punti e notizie piu’ precise per quanto riguarda il terzo punto.
La ringrazio per la sua attenzione e la saluto cordialmente
Simonetta Scotti
Bologna
[#1]
Gent Utente,
Per quanto riguarda i primi due punti non c'è una certa variabilità nei dati riportati dai vari autori. Tuttavia io parlerei di un 75% di esiti positivi. In circa l'1% dei casi si parla di "insuccesso grave", che genericamente è rappresentato dalla comparsa di una grave ipoacusia neurosensoriale (non necessariamente della perdita dell'udito).
Le raccomandazioni sul post chirurgico in effetti sono abbastanza eterogenee, tuttavia non sarei cosi drastico circa immersioni e tuffi, e soprattutto sull'andare in barca. Superato l'immediato postchirurgico non avrà limitazioni importanti delle proprie attività. L'unica cosa è che un traumatismo di una certa entità potrebbe causare il dislocamento della protesi e rendere necessario un reintervento.
Una protesi ben collocata non andrà incontro a dislocazione semplicemente per un tragitto su una strada dissestata.
Cordiali saluti.
Per quanto riguarda i primi due punti non c'è una certa variabilità nei dati riportati dai vari autori. Tuttavia io parlerei di un 75% di esiti positivi. In circa l'1% dei casi si parla di "insuccesso grave", che genericamente è rappresentato dalla comparsa di una grave ipoacusia neurosensoriale (non necessariamente della perdita dell'udito).
Le raccomandazioni sul post chirurgico in effetti sono abbastanza eterogenee, tuttavia non sarei cosi drastico circa immersioni e tuffi, e soprattutto sull'andare in barca. Superato l'immediato postchirurgico non avrà limitazioni importanti delle proprie attività. L'unica cosa è che un traumatismo di una certa entità potrebbe causare il dislocamento della protesi e rendere necessario un reintervento.
Una protesi ben collocata non andrà incontro a dislocazione semplicemente per un tragitto su una strada dissestata.
Cordiali saluti.
- Stefano Brambilla -
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