Normoacusia ma con problemi
Egregi dottori,
chiedo un aiuto per un problema che riguarda mio figlio che ha 27 anni.
Da oltre un anno dice di avere problemi di udito perché gli sembra di sentire sempre meno e di avere dei fastidi alle orecchie come se avesse un tappo, di avere una sensazione di ovattamento e quando parla la sua voce la percepisce come se avesse le orecchie “chiuse”; riferisce di avere acufeni di notte e di sentire meno soprattutto in ambienti chiusi e affollati. Spesso osservandolo, noto che fa manovre come deglutire o aprire la bocca come normalmente si fa quando si hanno le orecchie chiuse.
Siccome mio figlio è un allergico ho riferito al suo allergologo il fatto e lui gli ha prescritto Tonimer un gel nasale idratante lenitivo che non ha dato risultati.
Fin da ragazzino ha suonato la chitarra in gruppi rock con musica amplificata in ambienti piccoli e spesso non usando protezione per le orecchie, (in questi ultimi anni suona molto meno) e pensando che possa aver riportato una menomazione dell'udito gli ho fatto fare un controllo da un otorino che non ha dato spiegazioni in riferimento ai sintomi in quanto l'audiometria è risultata nella norma.
Non soddisfatto e perché comunque i fastidi persistono sempre più intensi l' ho portato da un altro specialista che in sintesi ha attribuito i fastidi ad un fatto puramente soggettivo.
Il referto che mi ha rilasciato è il seguente: al controllo odierno, corredato da endoscopia a fibre ottiche rigide ed otomicroscopia si apprezza il seguente quadro obiettivo: deviazione del setto nasale; quadro timpanico nella norma.
L'esame audiometrico dimostra una condizione di normoacusia.
L’ otorino ha aggiunto che il ragazzo potrebbe sottoporsi a una audiometria vocale ma che da questa, anche verificato che non percepisce certi toni di voce, non avremmo potuto fare nulla.
Gradirei molto conoscere un vostro parere e che controlli posso fare per trovare la causa di tutti questi fastidi.
Vi ringrazio anticipatamente e cordialmente vi saluto.
chiedo un aiuto per un problema che riguarda mio figlio che ha 27 anni.
Da oltre un anno dice di avere problemi di udito perché gli sembra di sentire sempre meno e di avere dei fastidi alle orecchie come se avesse un tappo, di avere una sensazione di ovattamento e quando parla la sua voce la percepisce come se avesse le orecchie “chiuse”; riferisce di avere acufeni di notte e di sentire meno soprattutto in ambienti chiusi e affollati. Spesso osservandolo, noto che fa manovre come deglutire o aprire la bocca come normalmente si fa quando si hanno le orecchie chiuse.
Siccome mio figlio è un allergico ho riferito al suo allergologo il fatto e lui gli ha prescritto Tonimer un gel nasale idratante lenitivo che non ha dato risultati.
Fin da ragazzino ha suonato la chitarra in gruppi rock con musica amplificata in ambienti piccoli e spesso non usando protezione per le orecchie, (in questi ultimi anni suona molto meno) e pensando che possa aver riportato una menomazione dell'udito gli ho fatto fare un controllo da un otorino che non ha dato spiegazioni in riferimento ai sintomi in quanto l'audiometria è risultata nella norma.
Non soddisfatto e perché comunque i fastidi persistono sempre più intensi l' ho portato da un altro specialista che in sintesi ha attribuito i fastidi ad un fatto puramente soggettivo.
Il referto che mi ha rilasciato è il seguente: al controllo odierno, corredato da endoscopia a fibre ottiche rigide ed otomicroscopia si apprezza il seguente quadro obiettivo: deviazione del setto nasale; quadro timpanico nella norma.
L'esame audiometrico dimostra una condizione di normoacusia.
L’ otorino ha aggiunto che il ragazzo potrebbe sottoporsi a una audiometria vocale ma che da questa, anche verificato che non percepisce certi toni di voce, non avremmo potuto fare nulla.
Gradirei molto conoscere un vostro parere e che controlli posso fare per trovare la causa di tutti questi fastidi.
Vi ringrazio anticipatamente e cordialmente vi saluto.
[#1]
Considerato che la fibroendoscopia non ha rilevato patologie degne di nota, consiglio oltre a ripetere l'esame audiometrico di eseguire, se non ancora fatto, una impedenzometria per valutare la funzionalità tubarica, e la già citata audiometria vocale.
Alla luce del referto di questi esami ci si potrà pronunciare.
Cordiali saluti
Alla luce del referto di questi esami ci si potrà pronunciare.
Cordiali saluti
Dr. Ivano BRUNO BERTETTO
[#3]
Ex utente
Per il dottor Berretto
Con molto ritardo Le invio gli esiti da degli esami che mi consigliato di eseguire:
esame audiometrico ripetuto ancora due volte nella norma, l’impedenzometria è nella norma così come l’audiometria vocale.
L’otorino ha consigliato di fare, per scrupolo, una risonanza magnetica con studio dell’angolo ponto- cerebellare, Lei la ritiene opportuna?
Grazie per la risposta
Con molto ritardo Le invio gli esiti da degli esami che mi consigliato di eseguire:
esame audiometrico ripetuto ancora due volte nella norma, l’impedenzometria è nella norma così come l’audiometria vocale.
L’otorino ha consigliato di fare, per scrupolo, una risonanza magnetica con studio dell’angolo ponto- cerebellare, Lei la ritiene opportuna?
Grazie per la risposta
[#4]
E' molto rassicurante l'esito che mi riporta, in quanto senza dubbi ci conferma un ottimo funzionamento dell'udito, sia nella sua componente nervosa che in quella trasmissiva timpano-ossiculare.
Concordo anche sul fatto che una audiometria vocale, nonostante le informazioni sulla intellegibilità delle parole, non ci possa fornire soluzioni ai sintomi descritti.
Certo, sebbene possa di primo acchito sembrare eccessiva, la RM può fornire informazioni su eventuali patologie presenti a livello cerebrale, e, nel dettaglio, l'angolo ponto cerebellare è un'area in cui decorre il nervo acustico e ove è possibile studiarne eventuali problematiche.
Solitamente se ci fosse qualche patologia a quel livello, avremmo una alterazione degli esami che avete già eseguito, i quali invece risultano normali. Ma vista la persistenza dei sintomi, credo che la risonanza magnetica sia l'ultimo esaustivo esame che resta da eseguire!
Concordo quindi col collega.
Un cordiale saluto
Concordo anche sul fatto che una audiometria vocale, nonostante le informazioni sulla intellegibilità delle parole, non ci possa fornire soluzioni ai sintomi descritti.
Certo, sebbene possa di primo acchito sembrare eccessiva, la RM può fornire informazioni su eventuali patologie presenti a livello cerebrale, e, nel dettaglio, l'angolo ponto cerebellare è un'area in cui decorre il nervo acustico e ove è possibile studiarne eventuali problematiche.
Solitamente se ci fosse qualche patologia a quel livello, avremmo una alterazione degli esami che avete già eseguito, i quali invece risultano normali. Ma vista la persistenza dei sintomi, credo che la risonanza magnetica sia l'ultimo esaustivo esame che resta da eseguire!
Concordo quindi col collega.
Un cordiale saluto
[#6]
Ex utente
Per il dottor Bertetto,
la risonanza magnetica eseguita senza il liquido di contrasto non ha evidenziato nulla di anomalo (forse era il caso di usare il contrasto?). L'otorino ha detto che potrebbe essere un po'di catarro tubarico(non evidenziato però dall' endoscopia a fibre ottiche eseguita da un altro otorino) e di fare aerosol di Clenil più Fluibron e suffumigi con Formentil per 15 giorni e dopo una pausa ripetere per circa tre mesi e se non passa di non pensarci troppo.
Chiedo cortesemente ancora un suo parere e cosa si può eventualmente fare perchè questo problema dura da più anni con grande fastidio.
La ringrazio per la risposta che mi vorrà dare e la saluto cordialmente.
la risonanza magnetica eseguita senza il liquido di contrasto non ha evidenziato nulla di anomalo (forse era il caso di usare il contrasto?). L'otorino ha detto che potrebbe essere un po'di catarro tubarico(non evidenziato però dall' endoscopia a fibre ottiche eseguita da un altro otorino) e di fare aerosol di Clenil più Fluibron e suffumigi con Formentil per 15 giorni e dopo una pausa ripetere per circa tre mesi e se non passa di non pensarci troppo.
Chiedo cortesemente ancora un suo parere e cosa si può eventualmente fare perchè questo problema dura da più anni con grande fastidio.
La ringrazio per la risposta che mi vorrà dare e la saluto cordialmente.
[#7]
La RMN avrebbe senz'altro evidenziato la presenza di lesioni patologiche, la cui presenza era improbabile visto l'esito, normale, dei precedenti esami.
L'endoscopia può non vedere il catarro tubarico benchè presente, sebbene il fatto che il timpanogramma fosse normale potrebbe escludere la presenza di catarro o infiammazione tubarica (almeno al momento di esecuzione del timpanogramma stesso).
Non vedo esami aggiuntivi utili in quanto il quadro è completo; le consiglierei di eseguire comunque la terapia prescritta; non ricordo se l'audiometria vocale fosse stata eseguita, potrebbe dirci, in un contesto di normalità di tutti gli esami, se e quanto la percezione 'personale' dei suoni della lingua parlata da parte del paziente possa essere ottimale o meno. Anche in assenza di malattie evidenti.
Un cordiale saluto
L'endoscopia può non vedere il catarro tubarico benchè presente, sebbene il fatto che il timpanogramma fosse normale potrebbe escludere la presenza di catarro o infiammazione tubarica (almeno al momento di esecuzione del timpanogramma stesso).
Non vedo esami aggiuntivi utili in quanto il quadro è completo; le consiglierei di eseguire comunque la terapia prescritta; non ricordo se l'audiometria vocale fosse stata eseguita, potrebbe dirci, in un contesto di normalità di tutti gli esami, se e quanto la percezione 'personale' dei suoni della lingua parlata da parte del paziente possa essere ottimale o meno. Anche in assenza di malattie evidenti.
Un cordiale saluto
[#8]
Ex utente
Per il dott. Bertetto,
la ringrazio per la risposta. L’audiometria vocale è stata eseguita e tutto risulta nelle norma.
Farò la terapia come consigliato ma ho qualche dubbio sulla sua efficacia, ormai ho terminato il primo ciclo di 15 giorni e il problema non è in regressione ma anzi sembra accentuarsi. Vorrei provare con la manovra di Valsala ma non so se è corretto farlo, Lei cosa ne pensa e eventualmente quante volte e per quanto tempo occorre eseguirla.
Visto che non ho altri esami da eseguire, e questo non mi tranquillizza affatto, cerco un perché della mia “patologia” e vorrei sapere se questi sintomi possono eventualmente dipendere da stress o comunque dal sistema nervoso.
La ringrazio ancora per la sua gentilezza e la saluto
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 17.7k visite dal 10/01/2008.
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