La gola un po' secca
Gentili Dottori,
dallo scorso anno ho alcuni problemi legati alla gola.
L'estate scorsa mi capitava spesso di avere degli abbassamenti di voce, specialmente al mattino: a volte ero quasi afona, poi man mano nel corso della giornata la voce mi tornava.
Poi questo problema si è attenuato, ma ho notato che non riuscivo (nè riesco tuttora) a cantare più: quando canto a una certa altezza, la voce si spezza e viene a mancare. Ho pensato di aver sforzato le corde vocali, dato che canto non sapendo come usare il diaframma.
Avevo quindi effettuato una laringoscopia a fibre ottiche, che aveva rilevato solo un'infiammazione delle corde vocali.
Quindi, sotto prescrizione del mio medico di base ho appena terminato un ciclo di aerosol a base di Clenil + Fluibron (10 giorni, 2 volte al dì), e devo dire che non ho avuto alcun miglioramento rispetto a prima.
La situazione attuale è la seguente:
- La voce ancora tremola e si spezza come prima quando provo a cantare ad una tonalità abbastanza alta, questo circa da un anno; non è cambiato niente dopo la terapia con l'aerosol.
- A volte mi si forma del catarro in gola, questo va a periodi. Attualmente ho un po' di catarro, e la situazione dopo la terapia è rimasta invariata.
- Da tre settimane a questa parte quando deglutisco avverto spesso la sensazione di avere come una pallina bloccata in gola; questa sensazione va e viene, è fastidiosa soprattutto quando deglutisco e non è mutata dopo il ciclo di aerosol.
Mi fa un po' impressione perchè mi sembra come di avere un corpo estraneo in gola; cosa potrebbe essere? Non sembra catarro.
- In questi giorni ho la gola un po' secca e qualche colpo di tosse secca, non so se questo può derivare dalla terapia aerosol o magari dall'aria condizionata che c'è in giro in questo periodo.
Non so comunque se la mancanza di voce sia collegata agli altri sintomi o meno, anche perchè la mancanza di voce ce l'ho dallo scorso anno, il catarro va e viene e la pallina in gola la sento solo da tre settimane; l'altr'anno mi erano anche capitati degli episodi di edema dell'ugola, si suppone dovuti a qualche allergia visto che i livelli delle IgA erano alti.
Comunque, chiedo cortesemente un vostro parere.
A distanza di qualche mese, visto che la terapia appena finita non ha funzionato, dato che i sintomi persistono e che anzi si è anche aggiunta la sensazione di "pallina alla gola", cosa sarebbe consigliabile fare?
Rifare le laringoscopia? Fare qualche altro tipo di esame? Cambiare terapia?
Vi ringrazio in anticipo e vi saluto cordialmente
[#2]
Ex utente
Gentile Dr.Brunori,
grazie per la risposta.
Vorrei chiederle qualche altra cosa.
- L'esofagite da reflusso può essere la causa dei problemi che ho con la voce?
Se sì, la voce dovrebbe tornare una volta che la patologia viene affrontata nel modo gusto?
- L'esofagite è una patologia che può essere trattata anche solo perdendo peso e modificando le abitudini alimentari o ci vuole per forza la terapia farmacologica?
- Può trattarsi di esofagite anche se non ho mai avuto disturbi quali rigurgiti o acidità di stomaco?
- Potrebbe spiegarmi in cosa consiste la fibroscopia? E' simile alla laringoscopia che ho già fatto? E' doloroso come esame?
La ringrazio ancora,
cordiali saluti
[#3]
Fibroscopia laringea o laringoscopia a fibre ottiche sono lo stesso esame. Un reflusso puo' essere a cido od asintomatico, senza rigurgito ed acidità. Tale patologia puo' dare la disfonia. Oltre una attenzione sui cibi, è bene intraprendere una terapia farmacologica. Buona giornata
[#4]
Ex utente
Grazie ancora Dottore,
è stato molto chiaro e conciso.
Un'ultima domanda: se fosse un'esofagite, come mai con l'esame che ho effettuato lo scorso anno non è stato rilevato nulla, ma solo un'infiammazione delle corde vocali? E' vero che sulla prescrizione che la dottoressa mi aveva fatto lo scorso anno era scritto che l'esame veniva richiesto per verificare le cause della disfonia e non per verificare la presenza di esofagite, però se l'esame è sempre lo stesso avrebbe comunque dovuto rilevare la patologia. O no?
Grazie ancora per il suo aiuto,
la saluto cordialmente
è stato molto chiaro e conciso.
Un'ultima domanda: se fosse un'esofagite, come mai con l'esame che ho effettuato lo scorso anno non è stato rilevato nulla, ma solo un'infiammazione delle corde vocali? E' vero che sulla prescrizione che la dottoressa mi aveva fatto lo scorso anno era scritto che l'esame veniva richiesto per verificare le cause della disfonia e non per verificare la presenza di esofagite, però se l'esame è sempre lo stesso avrebbe comunque dovuto rilevare la patologia. O no?
Grazie ancora per il suo aiuto,
la saluto cordialmente
[#6]
Ex utente
Gentili Dottori,
sono stata dalla mia Dottoressa per riferirle che il ciclo di aerosol non ha portato a niente; inoltre, le ho timidamente chiesto (come il Dottor Brunori suggeriva) se i sintomi che ho non possano magari derivare da una possibile esofagite da reflusso.
Questo è ciò che la mia Dottoressa mi ha detto di fare:
prenotare un altro appuntamento per un'ulteriore visita otorinolaringoiatrica, con un'eventuale seconda laringoscopia; nel frattempo che aspetto l'appuntamento, fare un mese di cura a base di esomeprazolo, una pillola ogni sera.
Se i sintomi che ho spariscono, posso anche cancellare la mia visita otorinolaringoiatrica perchè vuol dire che si tratta in effetti di reflusso.
Ora, ho un po' di domande riguardo questa soluzione.
1) E' saggio fare un mese di cura con un medicinale che come tutti può senz'altro avere degli effetti collaterali senza nemmeno essere sicuri di avere la patologia per cui questo medicinale viene usato?
Non era forse più saggio fare un esame specifico per verificare prima la presenza della patologia?
O c'è qualcosa che mi sfugge?..
2) Per quanto riguarda l'esomeprazolo, si tratta di un medicinale molto forte o dannoso per l'organismo? Io sono una che tende a prendere medicine solo quando ce n'è veramente bisogno, e mi spaventa un po' l'idea di un mese di terapia forse addirittura a vuoto (se non dovessi avere la patologia).
3) Facendo una cura con questo medicinale, ci sono controindicazioni per quanto concerne il prendere il sole?
4) Dal momento che io non ho tutti i tipici sintomi ben chiari della patologia, del tipo i rigurgiti acidi e i dolori al petto, questo tipo di cura può in effetti chiarire la sua presenza o meno?
Mi spiego meglio: io ho solo dei problemi alla voce e dei fastidi che vanno e vengono per quanto riguarda il catarro e la sensazione di avere una pallina in gola.
Se questi sintomi dovessero essere dovuti ad un possibile reflusso, ciò significa che dopo un mese di terapia la mia voce tornerà come prima, il catarro se ne sarà andato e la sensazione di pallina in gola sarà sparita?
E viceversa, se i sintomi non dovessero invece sparire dopo un mese di cura, significa automaticamente per forza che si tratta di reflusso?
Perchè questi sintomi sono i miei unici punti di riferimento per poter vedere una differenza prima/dopo la cura..
5) Cosa potrebbe succedere se non dovessi fare la cura? Se dovessi in effetti avere il reflusso, senza medicine la patologia peggiorebbe o potrebbe rimanere sempre allo stesso stadio? Più in là nel tempo si manifesterebbero per forza altri sintomi?
6) Mi domando infine se il fatto di scoprire che in effetti si tratta proprio di reflusso equivale a dovere prendere medicine per sempre, o se l'assunzione delle stesse varia in base alla manifestazione dei sintomi.
Del tipo: ho fastidi alla voce e alla gola, allora prendo i farmaci. I fastidi passano, evito tutti i cibi e le cose sconsigliate e sto bene, allora smetto di prendere i farmaci fintanto che non ho sintomi.
Funziona pressapoco così, o si tratta di una terapia "vita natural durante"?
Vi ringrazio, cordiali saluti
sono stata dalla mia Dottoressa per riferirle che il ciclo di aerosol non ha portato a niente; inoltre, le ho timidamente chiesto (come il Dottor Brunori suggeriva) se i sintomi che ho non possano magari derivare da una possibile esofagite da reflusso.
Questo è ciò che la mia Dottoressa mi ha detto di fare:
prenotare un altro appuntamento per un'ulteriore visita otorinolaringoiatrica, con un'eventuale seconda laringoscopia; nel frattempo che aspetto l'appuntamento, fare un mese di cura a base di esomeprazolo, una pillola ogni sera.
Se i sintomi che ho spariscono, posso anche cancellare la mia visita otorinolaringoiatrica perchè vuol dire che si tratta in effetti di reflusso.
Ora, ho un po' di domande riguardo questa soluzione.
1) E' saggio fare un mese di cura con un medicinale che come tutti può senz'altro avere degli effetti collaterali senza nemmeno essere sicuri di avere la patologia per cui questo medicinale viene usato?
Non era forse più saggio fare un esame specifico per verificare prima la presenza della patologia?
O c'è qualcosa che mi sfugge?..
2) Per quanto riguarda l'esomeprazolo, si tratta di un medicinale molto forte o dannoso per l'organismo? Io sono una che tende a prendere medicine solo quando ce n'è veramente bisogno, e mi spaventa un po' l'idea di un mese di terapia forse addirittura a vuoto (se non dovessi avere la patologia).
3) Facendo una cura con questo medicinale, ci sono controindicazioni per quanto concerne il prendere il sole?
4) Dal momento che io non ho tutti i tipici sintomi ben chiari della patologia, del tipo i rigurgiti acidi e i dolori al petto, questo tipo di cura può in effetti chiarire la sua presenza o meno?
Mi spiego meglio: io ho solo dei problemi alla voce e dei fastidi che vanno e vengono per quanto riguarda il catarro e la sensazione di avere una pallina in gola.
Se questi sintomi dovessero essere dovuti ad un possibile reflusso, ciò significa che dopo un mese di terapia la mia voce tornerà come prima, il catarro se ne sarà andato e la sensazione di pallina in gola sarà sparita?
E viceversa, se i sintomi non dovessero invece sparire dopo un mese di cura, significa automaticamente per forza che si tratta di reflusso?
Perchè questi sintomi sono i miei unici punti di riferimento per poter vedere una differenza prima/dopo la cura..
5) Cosa potrebbe succedere se non dovessi fare la cura? Se dovessi in effetti avere il reflusso, senza medicine la patologia peggiorebbe o potrebbe rimanere sempre allo stesso stadio? Più in là nel tempo si manifesterebbero per forza altri sintomi?
6) Mi domando infine se il fatto di scoprire che in effetti si tratta proprio di reflusso equivale a dovere prendere medicine per sempre, o se l'assunzione delle stesse varia in base alla manifestazione dei sintomi.
Del tipo: ho fastidi alla voce e alla gola, allora prendo i farmaci. I fastidi passano, evito tutti i cibi e le cose sconsigliate e sto bene, allora smetto di prendere i farmaci fintanto che non ho sintomi.
Funziona pressapoco così, o si tratta di una terapia "vita natural durante"?
Vi ringrazio, cordiali saluti
[#7]
Certo, fare una terapia senza una diagnosi precisa è generalmente inutiule e, talora dannosa. Tutto sommato, pero', nel nostro caso, l'assunzione di un inibitore di pompa per un mese non è dannoso. La compressa deve , semmai, essere assunta al mattino a digiuno. Il miglioramento del tono di voce sarà indice della patologia di base, ovvero dell'esofagite. Tale patologia puo' essere asintomatica, ovvero senza acidità o rigurgito. Puo' andare tranquillamente al sole. In base all'esito dell'esame, si vedrà se la terapia sarà temporanea od a vita ma, ovviamente, speriamo di no. Un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.2k visite dal 05/07/2011.
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