Infiammazione parotide dx
Buongiorno,
ho sempre sofferto di infiammazioni acute alle parotidi bilateralmente e frequenti otiti medie specialmente nell'orecchio dx.
Sono stata operata 10 anni fa all'orecchio dx per 'miringotomia con drenaggio transtimpanico' che ha risolto i frequenti episodi acuti di otite media.
Ad oggi soffro comunque di infiammazioni lievi all'orecchio destro.
A seguito di episodio acuto di infiammazione alla parotide destra, durato 4 giorni, curanto con antifiammatorio e risoltosi improvvisamente con quello che a me è sembrato l'espulsione di un calcolo o sabbia,
il mio medico curante ha richiesto una ecografia di cui riporto l'esito.
"Ghiandole parotidi di normali dimensioni: la dx mostra ecostruttura diffusamente disomogenea. granulosa, senza immagini litisiache o ectasia duttale attualmente apprezzabili;
si osservano due-tre piccoli (3 mm) linfonodi reattivi intraparotidei, la sx mostra ecostruttura omogenea tranne che per areola ipoecogena nodulare al III medio, di 5 mm, riferibile anch'essa in primis a linfonodo reattivo, meritevole comunque di monitoraggio.
la vascolarizzazione è accentuata a dx.
Ghiandole sottomandibolari regolari."
Preciso che gli episodi acuti sempre alla parotide dx mi accadono circa ogni uno o due anni.
A Vs parere sarebbe necessario approfondire con altri esami?
Vorrei recarmi ad una visita otorinolaringoiatrica con una documentazione veramente completa.
Grazie e Distinti Saluti
ho sempre sofferto di infiammazioni acute alle parotidi bilateralmente e frequenti otiti medie specialmente nell'orecchio dx.
Sono stata operata 10 anni fa all'orecchio dx per 'miringotomia con drenaggio transtimpanico' che ha risolto i frequenti episodi acuti di otite media.
Ad oggi soffro comunque di infiammazioni lievi all'orecchio destro.
A seguito di episodio acuto di infiammazione alla parotide destra, durato 4 giorni, curanto con antifiammatorio e risoltosi improvvisamente con quello che a me è sembrato l'espulsione di un calcolo o sabbia,
il mio medico curante ha richiesto una ecografia di cui riporto l'esito.
"Ghiandole parotidi di normali dimensioni: la dx mostra ecostruttura diffusamente disomogenea. granulosa, senza immagini litisiache o ectasia duttale attualmente apprezzabili;
si osservano due-tre piccoli (3 mm) linfonodi reattivi intraparotidei, la sx mostra ecostruttura omogenea tranne che per areola ipoecogena nodulare al III medio, di 5 mm, riferibile anch'essa in primis a linfonodo reattivo, meritevole comunque di monitoraggio.
la vascolarizzazione è accentuata a dx.
Ghiandole sottomandibolari regolari."
Preciso che gli episodi acuti sempre alla parotide dx mi accadono circa ogni uno o due anni.
A Vs parere sarebbe necessario approfondire con altri esami?
Vorrei recarmi ad una visita otorinolaringoiatrica con una documentazione veramente completa.
Grazie e Distinti Saluti
[#1]
Sicuramente, nel suo caso è necessaria una visita specialistica otorinolaringoiatrica. Utile uno scialo-tc con mezzo di contrasto e, probabilmente, un agoaspirato del nodulo. Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Gentile paziente,
Ho letto la sua storia, e penso lei abbia una Parotite Ricorrente , che a volte si associa alla formazione di piccoli calcoli, che , per ora , fortunatamente vengono espulsi. Personalmente ritengo che la parotite ricorrente, come tutte le patologie ricorrenti, trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel terreno piuttosto che un un qualche batterio o virus. Per terreno intendo una struttura sfavorevole, che in questa patologia può essere costituita dall'ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria. Il massetere comprime il dotto escretore della parotide, (Dotto di Stenone) che decorre in intimo contatto con il muscolo, causando gonfiore e ristagno salivare . Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la formazione dei calcoli. Tutti questi quadri, dal semplice gonfiore alle infezioni più gravi, però, sono le complicanze e non la vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se i calcoli non vengono riscontrati con la loro espulsione o dall'indagine radiologica lasciano incompreso il caso clinico, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
Fermo restando il trattamento dell'episodio acuto,che lei già periodicamente efettua, immagino sotto controllo specialistico, per agire sulla ricorrenza del problema ritengo che l'interlocutore tecnico in questi casi sia, a mio parere, un dentista che si occupi di disfunzioni cranio mandibolari, cioé di quella problematica che ruota attorno all'Articolazione Temporo Mandibolare ATM. La terapia é semplice e rapidamente risolutiva se il caso é ben inquadrato, tristissima se il caso non viene compreso e il danno tissutale si ripropone troppe volte: nell'adulto prima o poi si va alla sialoectasia e alla parotidectomia, oltretutto con grave rischio di lesione del facciale.
Su questa problematica ho recentemente pubblicato uno studio pilota sul bambino :
Bernkopf E. Colleselli P. Broia V De Benedictis F.M.:Is recurrent parotitis in childhood still an enigma? a pilot experience. Acta Paediatrica 2008 97, pp. 478–482 Impact Factor: 1.297
La problematica dell’adulto é molto simile. Lo può leggere nella seguente pagina weeb:
http://www.medicoebambino.com/?id=IPS0809_10.html
Nel mio sito www.studiober.com alla pagina "casi significativi" ci sono descritti alcuni casi simili al suo.
Sottolineo che la mia ipotesi sul ruolo dell'Articolazione Temporo Mandibolare é rafforzato dalla sua storia di otiti medie, mai guarite del tutto nonostante le cure adeguate. In particolare la corrispondenza dei due problemi nel suo stesso lato destro potrebbe non essere una coincidenza, ma la conferma del ruolo del suo, per dir così, "lato destro masticatorio".
Infatti , molti problemi all'orecchio che non trovano spiegazione o soluzione in campo otorinolaringoiatrico possono essere dovuti a disturbi dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Può quindi essere utile considerare l'oportunità di rimuovere l'eventuale conflitto tra condilo mandibolare e l'orecchio. Per vari motivi legati in particolare al tipo di occlusione che il paziente presente, i condili possono dislocarsi in una zona arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità articolare che li ospita. Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato infilaqndo i propri mignoli nelle orecchie e aprendo e chiudendo la bocca. Le malposizioni condilari possono interferire anche con il corretto funzionalmento della Tuba,(quel tubicino che mette in comunicazione l'orecchio medio con il retrobocca) : nel cattivo funzionamento della tuba c'é la chiave interpretativa di molti disturbi dell'orecchio. Pertanto le consiglio di consultare anche un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Cordiali saluti ed auguri
Ho letto la sua storia, e penso lei abbia una Parotite Ricorrente , che a volte si associa alla formazione di piccoli calcoli, che , per ora , fortunatamente vengono espulsi. Personalmente ritengo che la parotite ricorrente, come tutte le patologie ricorrenti, trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel terreno piuttosto che un un qualche batterio o virus. Per terreno intendo una struttura sfavorevole, che in questa patologia può essere costituita dall'ipertono del massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria. Il massetere comprime il dotto escretore della parotide, (Dotto di Stenone) che decorre in intimo contatto con il muscolo, causando gonfiore e ristagno salivare . Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la formazione dei calcoli. Tutti questi quadri, dal semplice gonfiore alle infezioni più gravi, però, sono le complicanze e non la vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se i calcoli non vengono riscontrati con la loro espulsione o dall'indagine radiologica lasciano incompreso il caso clinico, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
Fermo restando il trattamento dell'episodio acuto,che lei già periodicamente efettua, immagino sotto controllo specialistico, per agire sulla ricorrenza del problema ritengo che l'interlocutore tecnico in questi casi sia, a mio parere, un dentista che si occupi di disfunzioni cranio mandibolari, cioé di quella problematica che ruota attorno all'Articolazione Temporo Mandibolare ATM. La terapia é semplice e rapidamente risolutiva se il caso é ben inquadrato, tristissima se il caso non viene compreso e il danno tissutale si ripropone troppe volte: nell'adulto prima o poi si va alla sialoectasia e alla parotidectomia, oltretutto con grave rischio di lesione del facciale.
Su questa problematica ho recentemente pubblicato uno studio pilota sul bambino :
Bernkopf E. Colleselli P. Broia V De Benedictis F.M.:Is recurrent parotitis in childhood still an enigma? a pilot experience. Acta Paediatrica 2008 97, pp. 478–482 Impact Factor: 1.297
La problematica dell’adulto é molto simile. Lo può leggere nella seguente pagina weeb:
http://www.medicoebambino.com/?id=IPS0809_10.html
Nel mio sito www.studiober.com alla pagina "casi significativi" ci sono descritti alcuni casi simili al suo.
Sottolineo che la mia ipotesi sul ruolo dell'Articolazione Temporo Mandibolare é rafforzato dalla sua storia di otiti medie, mai guarite del tutto nonostante le cure adeguate. In particolare la corrispondenza dei due problemi nel suo stesso lato destro potrebbe non essere una coincidenza, ma la conferma del ruolo del suo, per dir così, "lato destro masticatorio".
Infatti , molti problemi all'orecchio che non trovano spiegazione o soluzione in campo otorinolaringoiatrico possono essere dovuti a disturbi dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Può quindi essere utile considerare l'oportunità di rimuovere l'eventuale conflitto tra condilo mandibolare e l'orecchio. Per vari motivi legati in particolare al tipo di occlusione che il paziente presente, i condili possono dislocarsi in una zona arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità articolare che li ospita. Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato infilaqndo i propri mignoli nelle orecchie e aprendo e chiudendo la bocca. Le malposizioni condilari possono interferire anche con il corretto funzionalmento della Tuba,(quel tubicino che mette in comunicazione l'orecchio medio con il retrobocca) : nel cattivo funzionamento della tuba c'é la chiave interpretativa di molti disturbi dell'orecchio. Pertanto le consiglio di consultare anche un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 13.6k visite dal 01/07/2011.
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