Sindrome menieriforme

Salve,il problema riguarda mia sorella, una ragazza di 34 anni, e da circa due soffre di episodi riccorrenti di vertigine oggettiva di breve durata(4-5 secondi) con acufeni e senso di pressione auricolare all'orecchio sx.
Ha eseguito circa un anno fà esame e test vestibolare, esame audiometrico ed impedenziometrico, ma tutto risulta nella norma.
Le crisi sopravvengono all'approssimarsi del ciclo o nei primi due giorni, molto spesso ho solo senso di pressione auricolare, senza vertigini.
L'otorino gli ha prescritto Diamox 250,1 cp. al gg per 10 gg precedenti il ciclo, e nient'altro...afferma che altrimenti bisogna ricorrere alla gentamicina.
Debbo dire che il Diamox effettivamente funziona, anche se a volte ha difficoltà ad individuarne il giusto periodo di assunzione.
Ma io ho letto su molti siti internet che esistono altri farmaci, per evitare o rallentare la progressione di questo disturbo, farmaci a base di cortisone, vitamine b3(niacina),betaistina,cinnarizina(quest'ultima gli era stata consigliata dal medico di famiglia e ho letto che viene normalmente impiegata nelle sindromi menierosimili, ma il suo otorino gli ha detto che non serve a nulla in caso di idrope!!?)
Nel dubbio stà assumendo cynazin più diamox...
Potrebbe gentilmente consigliarci quali sono i farmaci più indicati, non solo sintomatici, ma che possano evitare lo sviluppo dei suoi disturbi(tutto sommato lievi, come durata) verso la forma tipica e grave della meniere?
Grazie.
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Dr. Giuseppe Garo Otorinolaringoiatra, Foniatra 140 2
Gentile Lettore, credo che ci sia molta confusione in tutta questa vicenda: infatti ho l'impressione che sia la diagnosi, sia la terapia siano un pò pasticciate. La sindrome di meniere ha delle caratteristiche ben precise, riconosciute a livello internazionale: intanto la durata dei sintomi di sua sorella non coincide, in quanto il minimo è di almeno 30 minuti; secondo punto la terapia con la gentamicina è pressappoco una pazzia, e proporla a una ragazza giovane è quasi da denuncia e come minimo da ritiro della laurea...Mi ascolti bene, non per darmi delle arie, ma di vertigini me ne intendo, dopo un corso di specializzazione all'università di Pavia, credo di capirne qualcosa: cambi otorino alla svelta, finchè è in tempo. Non conosco vestibologi (otorini esperti di vertigine) nella sua città: il top sarebbe contattare il Prof. Marco Manfrin, al Policlinico San Matteo di Pavia; è stato il mio maestro e sinceramente non conosco uno meglio di lui. Cordiali saluti, Dott. Giuseppe Garo (Ospedale di San Remo - Im)

Dr. Giuseppe Garo

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Dr. Andrea Peri Otorinolaringoiatra 4
Gentile lettore, concordo pienamente sull'impressione del collega Garo circa la confusione fatta soprattutto per quel che riguarda la diagnosi, a mio avviso da non imputare ad una malattia di Meniere conclamata, ma eventualmente da approfondire anche con esami ematochimici, otoneurologici e radiologici. Sono molto meno concorde con il collega circa la confusione che è stata fatta per quel che riguarda la terapia. In realtà tutte le terapie che le hanno proposto sono descritte in letteratura e valide nel trattamento sintomatico della malattia di Meniere e nelle sindromi menieriformi; basta seguirne una, dalle terapie più blande (vedi antistaminici ad attività vestibolosoppressore/vestiboloregolatore) fino a quelle più impegnative con diuretici e farmaci vestibolosoppresori neurotropici (benzodiazepine ecc.). A mio avviso consiglierei a sua sorella di iniziare modificando alcune abitudini quali ridurre il sale nell'alimentazione, ridurre i grassi animali, i cibi fritti, eventuale fumo e caffè, evitare o combattere farmacologicamente le situazioni stressogene (i cicli mestruali, purtroppo, rappresentano dei periodi di stress fisico ed ormonale per le donne). Mi sembra altrettanto esagerato il giudizio espresso su una eventuale terapia con gentamicina. L'esperienza personale mia e dei miei colleghi, quotidianamente formata presso L'U.O. di Legnano diretta dal Dott. Roberto Pareschi, sul trattamento clinico e chirurgico delle vertigini mi insegna che la terapia di labirintectomia chimica con gentamicina è eseguibile con buoni risultati in pazienti con caratteristiche clinico/sintomatiche selezionate che non rispondono a terapia medica, e l'età non è sicuramente uno dei fattori da prendere in considerazione. Inoltre, è pur vero che la gentamicina è un farmaco ototossico, ma con una spiccata attività VESTIBOLOTOSSICA; infatti le riduzioni della soglia uditiva che abbiamo osservato sono state rare, e comunque di grado lieve-medio e bene accette dai pazienti a cui è stato risolto il problema vertiginoso. In fine, e mi scuso se sono stato un pò prolisso, mi sembra veramente esagerato inviare un paziente di Roma a Pavia per una sindrome vertiginosa. Sicuramente Firenze è più comoda (Pagnini fa scuola a TUTTI di vestibologia) e comunque a Roma vi sono ottimi centri di vestibologia presso l'Università La Sapienza, Universitaà di Tor Vergata, Ospedale S Filippo Neri (U.O. ORL), persino al Celio (ospedale militare, divisione aeronautica). Potrei fare tanti altri nomi, ma penso di aver dato indicazioni sufficienti. Cordiali saluti.

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