Dolori fortissimi all'orecchio sinistro

Salve. Sono un uomo di 34 anni. Da circa 15 anni soffro di episodi di dolore lancinante all'orecchio sinistro(SX). I dolori compaiono un po' in tutto l'anno, ma prevalentemente in alcuni periodi interni ai mesi non caldi. In questi periodi, della durata di alcuni giorni e intervallati da lunghi periodi di tranquillità o quasi, le situazioni scatenanti sono:
 stimolazione meccanica (basta scorrere il dito con una leggerissima pressione su certe zone posteriori della testa, o muovere in un certo modo la testa);
 cambi improvvisi di temperatura (sia passando da ambiente caldo a freddo che viceversa);
 contatto con l'umidità (tipicamente, presenza di vapor acqueo nell'ambiente).
In questi periodi, in una giornata il dolore si manifesta decine e decine di volte, e per evitarlo devo prestare attenzione a come muovo il collo, nonché a correnti d'aria e a diversi fenomeni di natura termica.
Il dolore è impulsivo: la sua evoluzione nel tempo è come quella di una breve scarica elettrica, di un suono a percussione, seppur di durata un po' più lunga. A volte può durare pure relativamente tanto (un secondo e qualche frazione), ma in questo caso mi pare di sentire un andamento “dentellato” nel tempo, come se quel dolore fosse una successione fittissima di impulsi dolorosi. Dove lo sento. Nella parte cava del padiglione orecchio SX; non sembra interessata una regione estesa, ma piuttosto punti e soprattutto linee nel padiglione. Raramente si presenta come tenue ma continuo per molte ore, con delle impennate d'intensità ogni tanto; in questi casi sento la guancia SX in lieve tensione, e i peli della barba rizzati.
Un giorno, mi sono svegliato col padiglione così dolorante da non poter poggiare la testa sul lato SX: per un'intera mattinata il padiglione era rigido, completamente in forte tensione; qualsiasi punto di esso toccassi reagiva con fortissimo dolore, e le vibrazioni con cui l'orecchio rispondeva a piccoli colpi col dito erano relativamente rapide e prolungate. Poi, la tensione si sciolse repentinamente: sentii come lo scatto di una molla, e il dolore scomparve.
Altre informazioni, se possono essere utili: a tredici anni ho avuto allo stesso orecchio un otite acuta; ho un calo d'udito a 4000Hz, impedenza nella norma; soffro di dolori cervicali, dolori legati alla postura; ho spesso dolori cutanei sulla testa.
Grazie per la cortese e preziosa attenzione. Distinti saluti.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.7k 1.2k
Devo dire che, malgrado la dettagliata esposizione dei sintomi, mi è difficile capire la causa del sintomo lamentato. Potrebbe trattarsi di algie cranio-facciali, per esempio come di una infiammazione dell'orecchio. Immagino che, in questi anni, si sia fatto visitare da qualche Specialista: cosa è emerso dalle visite?

Dr. Raffaello Brunori

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Utente
Utente
Gentile dottor Brunori, anzitutto grazie per la risposta. In verità ho cercato che qualcuno risolvesse il problema solo fino a cinque anni dalla sua comparsa. Il caso è stato esaminato solo dal punto di vista OLR, ed è stato giudicato un pò "oscuro", poiché i primi tempi non denuniciavo nessuna correlazione con altre parti del corpo, né riuscivo a mettere in relazione il dolore coi miei comportamenti o con l'ambiente. I primi anni gli episodi consistevano in successioni regolari più o meno lunghe di impulsi dolorosi, distanziati anche di molto (circa mezzo secondo); questo "treno" di impulsi partiva improvviso, con alta intensità, che via via sia abbassava fino a scomparire (con frequenza sempre costante). Il tutto poteva durare fino a 3/4 secondi. Poi gli episodi smisero di presentarsi con quella modalità brutale di "dolore pulsante"; parallelamente, le relazioni con la cute, l'umidità, ecc. diventavano oggettivamente più chiare (ripeto: oggettivamente! Infatti all'inizio i dolori si manifestavano in modo apparentemente casuale). Un medico generico parlò della possibilità che l'orecchio non c'entrasse niente, e che si dovesse pensare a muscoli, nervi e quant'altro "nei dintorni". Mi chiese di tornare da lui più in là; non lo feci, un pò per pigrizia, un pò perché nel tempo, diminuendo l'intensità del dolore(o aumentando l'abitudine?), data la limitata temporaneità degli episodi, ho finito per non curarmene più. Ci sono ritornato su perché ultimamente i dolori sono abbastanza insistenti.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.7k 1.2k
A questo punto, direi di iniziare con una visita neurologia: dobbiamo andare per esclusione. In caso negativo, chiederemo un Consulto otorinolaringoiatrico e, infine, maxillo-facciale.
Mi farà piacere avere sue notizie in merito.
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Utente
Utente
Egregio dottore, perdoni se approfitto della sua disponibilità, ma le mie orecchie sono un bel pò rovinate. Non so se possa c'entrare qualcosa, ma all'altro orecchio (DX) soffro di acufeni (un fruscio sui toni acuti, da cui talora si staglia una frequenza ben precisa, come un sibilo di onda pura). Ce li ho da quando avevo 17 anni, ma sono aumentati in volume (e cambiati in sonorità) ultimamente dopo un trauma acustico. Lavoro molte ore al giorno su sequenze di suoni di ricco contenuto armonico (dodici violini, quattro trombe,...), spesso fatte di poche note, ascoltate a ripetizione anche per otto ore. I volumi sono alti, ma non lavoro con cuffie, e con volumi più alti tante persone non subiscono alcunché. La risposta audiometrica dell'orecchio affetto da acufeni è perfettamente piatta; allora ho fatto un esame sui potenziali evocati uditivi del troncoencefalo(ABR), che ha dato risultati nella norma. Possono essere collegate le due cose? Scusi la mia ignoranza, ma mi sembra che qualche mia "struttura" sia molto debole o difettosa, e si stressi facilmente con stimoli di diversa natura. Lei diceva la neurologia. Alla luce di questo nuovo dato, cosa mi consiglia di suggerire al mio medico curante? E intanto, che posso fare per lenire i dolori (a parte le giuste protezioni per le orecchie)?
Grazie ancora. Distinti saluti.
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
Il suo medico di base ha probabilmente avuto una felice intuizione, pensando a "qualcosa fuori dall'orecchio".

Subito davanti all'orecchio c'è l'articolazione temporo-mandibolare, che coordina i movimenti della mandibola.
Ci potrebbe essere, in sostanza, una malocclusione dentaria.

Lo specialista da consultare è lo GNATOLOGO.
Completamente inutile e potenzialmente fuorviante, almeno in questa fase, un consulto chirurgico maxillo-facciale.

Lo gnatologo è un dentista con particolari conscenze del campo delle disfunzioni dei movimenti della bocca.
Coordina l'intervento dei vari specialisti: del protesista e dell'implantologo se occorresse fare delle corone o degli impainti, dell'ortodonzista se occorresse mettere l'apparecchio per spostare dei denti, del chirurgo maxillo-facciale se occorresse operare.

A volte lo gnatologo è "puro", fa solo questo, ma la maggior parte delle volte è un protesista, a volte un implantologo (come il sottoscritto), a volte un ortodonzista, qualche volta un chirurgo maxillo-facciale.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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Utente
Utente
Grazie dott. Formentelli per le utili indicazioni. E grazie ad ambo i medici per la competenza e la premura mostrata.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, come giustamente suggerito dal DR Formentelli, molti dolori all'orecchio che non trovano spiegazione in campo otorinolaringoiatrico possono essere dovuti a disturbi dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Può quindi essere utile considerare l'oportunità di rimuovere l'eventuale conflitto tra condilo mandibolare e l'orecchio. Per vari motivi legati in picolare al tipo di occlusione che il paziente presente, i condili possono dislocarsi in una zona arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità articolare che li ospita. Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato con la palpazione endo auricolare. Le malposizioni condilari possono interferire anche con il corretto funzionalmento della Tuba,(quel tubicino che mette in comunicazione l'orecchio medio con il retrobocca) : nel cattivo funzionamento della tuba c'é la chiave interpretativa di molti disturbi dell'orecchio. Pertanto le consiglio di consultare anche un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Cordiali saluti ed auguri Edoardo Bernkopf, Vicenza- Rarma-Roma edber@studiober.com
www.studiober.com

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Gentile dottor Bernkopf, grazie per il suo intervento. Lei ha parlato di "tuba". I rumori (non gli acufeni che ho all'orecchio DX) che sento in continuazione in ambo le orecchie ci hanno a che vedere? Deglutendo li sento sempre; sono rumori medio-acuti, se li volessi riportare per iscritto sarebbero "tra-tra-ta-ta..."; li sento anche se contraggo alcuni muscoli (in un modo che è tutto intuitivo e non saprei mai dire come), o se mi tocco la guancia, però non nell'orecchio che mi dà i dolori descritti. I rumori sono simili a quelli che sento nelle variazioni di pressione atmosferica (orecchio che si "tappa" e si "stappa"), oppure tipo quelli di quando con pressioni del dito si cerca di far uscire dell'acqua. Mi hanno sempre riportato all'immagine di superfici (o parti di una stessa superficie curva)che, per pressioni e depressioni, si toccano e si allontanano mutuamente. Quanto all'orecchio dolorante, se gioco un pò col dito sulla parte cava del suo padiglione (intendo la zona che non posso prendere con due dita, cioè quella che in buona parte è attaccata alla testa, che in profondità precede il "buco", o il "foro", predoni l'ignoranza), sento rumore (trat-ta-tra) in corrispondenza di ogni movimento del dito (con una pressione debole ma adeguatamente indirizzata): la parte in questione non aderisce alla testa, si muove un pò dando quei rumori "di scatto"; se faccio ugualmente all'altro orecchio, non ottengo nulla di ciò, e sento la stessa parte di cui parlavo "attaccata" alla testa. Lei ha parlato anche di dentista esperto in ATM; è lo stesso che lo gnatologo di cui parlava il suo collega? O devo chiedere di entrambi?
Grazie ancora, e distinti saluti.
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
"dentista esperto in ATM; è lo stesso che lo gnatologo di cui parlava il suo collega?"

Sono la stessa persona, chiamata in due modi differenti.

Saluti
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente
"I rumori .....Deglutendo li sento sempre: la deglutizione attiva anche i muscoli che interbvengono nell'apertura-chiusura della Tuba di Eustachio, quel tubicino che porta aria all'orecchio e ne drena le secrzioni e il catarro: quando vogliamo "stapparci " le orecchie in montagna o in aereo deglutiamo, ma anche , nei casi più difficili, cerchiamo di muovere la mandibola. Da questa considerazione appare logiche che i pazienti che presentano una mandibola in posizione scorretta possano riferire anche un cattivo funzionamento della tuba, compatibile con le sensazioni da lei descritte.
Gnatologo e dentista espertoo in ATM sono sinonimi: ho usato il termine che ritengo più comprensibile.
Cordiali saluti ed auguri
Edoardo Bernkopf
Roma - Parma - Vicenza
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Utente
Utente
Grazie ancora, dottore!