Soffocamento ed epiglottide..?
Gentili Dottori,
Vi scrivo per chiedervi un parere su un problema che riguarda mia madre (donna di 53 anni alta 1,58 circa peso 62 circa) la quale soffre di un soffocamento molto brusco, con veri e propri colpi di tosse e respirazione tipica di chi è in stato di soffocamento senza una causa apparente e senza alcuna certezza temporale. Cercherò però di proseguire con ordine: circa 24 anni fa ha subito un intervento di asportazione della tiroide (che io sappia per un nodulo sospetto), viste le tecniche adoperate allora fu allettata per circa venti giorni ( se non di più) ed ebbe problemi a quanto lei riferisce con la respirazione (secondo i medici era normale), da quell'intervento sporadicamente e senza appunto una causa apparente di tanto in tanto soffre di soffocamento; talvolta si presenta a tavola, altre volte mentre parla, altre volte ancora nel sonno o semplicemente se si abbassa a prendere qualcosa, non c'è a prima vista una causa scatenante specifica (l'ultima volta è accaduto questa notte, ossia qualche minuto fa mentre dormiva il che mi ha spinto a richiedere questo consulto).
Negli anni la reazione si fa sempre più preoccupante, quando ero piccolo ricordo che mi terrorizzavano le volte in cui le capitava e lei correva all'aria aperta e cercava l'acqua, ora invece sono più abituato ma vedo sempre più spesso che il suo corpo reagisce con il pianto (che è la cosa meno importante) e con rumori corporei (eruttazioni) conseguenti allo sforzo di tentare di respirare (è capitato anche che in qualche soffocamento più violento abbia sofferto di incontinenza per lo sforzo).
In tutto questo tempo naturalmente abbiamo chiesto più di un consulto, il più delle volte ci dicevano che non c'era nessuna correlazione tra l'operazione e il problema (anche se prima non aveva mai sofferto di questo disturbo), per lo più i medici rispondevano che era da ascriversi ad un fattore psicologico e sempre mi è risultato difficile credere a questa tesi per il fatto che accade anche nel cuore della notte e in periodi in cui è totalmente rilassata o si sta divertendo, sta di fatto che circa quattro anni fa siamo riusciti a fare una laringoscopia in un ospedale specializzato e il medico ha detto che l'epiglottide si chiudeva male (non sono un competente ma ce la spiegò come due lamelle che si chiudono e una di queste era meno mobile dell'altra, mi scuso per la terminologia poco adeguata), aggiunse che era possibile il danneggiamento durante l'operazione ma che allo stato dei fatti niente era sicuro e che non c'era alcun rimedio alla situazione, suggerì di ingerire acqua tiepida per cercare di respirare meglio quando fosse accaduto di nuovo e di cercare di rimanere calmi.
Ora considerando il fatto che quando si presenta il problema mia madre esce spossata dall'esperienza e con il passare degli anni temo possa creare seri problemi, chiedo a voi se la causa può essere quella suggeritaci e in caso di risposta affermativa se non c'è realmente nulla da fare.
Grazie!
Vi scrivo per chiedervi un parere su un problema che riguarda mia madre (donna di 53 anni alta 1,58 circa peso 62 circa) la quale soffre di un soffocamento molto brusco, con veri e propri colpi di tosse e respirazione tipica di chi è in stato di soffocamento senza una causa apparente e senza alcuna certezza temporale. Cercherò però di proseguire con ordine: circa 24 anni fa ha subito un intervento di asportazione della tiroide (che io sappia per un nodulo sospetto), viste le tecniche adoperate allora fu allettata per circa venti giorni ( se non di più) ed ebbe problemi a quanto lei riferisce con la respirazione (secondo i medici era normale), da quell'intervento sporadicamente e senza appunto una causa apparente di tanto in tanto soffre di soffocamento; talvolta si presenta a tavola, altre volte mentre parla, altre volte ancora nel sonno o semplicemente se si abbassa a prendere qualcosa, non c'è a prima vista una causa scatenante specifica (l'ultima volta è accaduto questa notte, ossia qualche minuto fa mentre dormiva il che mi ha spinto a richiedere questo consulto).
Negli anni la reazione si fa sempre più preoccupante, quando ero piccolo ricordo che mi terrorizzavano le volte in cui le capitava e lei correva all'aria aperta e cercava l'acqua, ora invece sono più abituato ma vedo sempre più spesso che il suo corpo reagisce con il pianto (che è la cosa meno importante) e con rumori corporei (eruttazioni) conseguenti allo sforzo di tentare di respirare (è capitato anche che in qualche soffocamento più violento abbia sofferto di incontinenza per lo sforzo).
In tutto questo tempo naturalmente abbiamo chiesto più di un consulto, il più delle volte ci dicevano che non c'era nessuna correlazione tra l'operazione e il problema (anche se prima non aveva mai sofferto di questo disturbo), per lo più i medici rispondevano che era da ascriversi ad un fattore psicologico e sempre mi è risultato difficile credere a questa tesi per il fatto che accade anche nel cuore della notte e in periodi in cui è totalmente rilassata o si sta divertendo, sta di fatto che circa quattro anni fa siamo riusciti a fare una laringoscopia in un ospedale specializzato e il medico ha detto che l'epiglottide si chiudeva male (non sono un competente ma ce la spiegò come due lamelle che si chiudono e una di queste era meno mobile dell'altra, mi scuso per la terminologia poco adeguata), aggiunse che era possibile il danneggiamento durante l'operazione ma che allo stato dei fatti niente era sicuro e che non c'era alcun rimedio alla situazione, suggerì di ingerire acqua tiepida per cercare di respirare meglio quando fosse accaduto di nuovo e di cercare di rimanere calmi.
Ora considerando il fatto che quando si presenta il problema mia madre esce spossata dall'esperienza e con il passare degli anni temo possa creare seri problemi, chiedo a voi se la causa può essere quella suggeritaci e in caso di risposta affermativa se non c'è realmente nulla da fare.
Grazie!
[#1]
Gentile Signore ,
è probabile che sua madre abbia una ipomobilità cordale(?) ed è molto probabile ,ancora, che sia un "accidente" dell'intervento subito(peraltro frequentissimi e senza colpa dell'operatore ,per fatti di natura anatomica).
Allora:
-deve ripetere la laringoscopia , credo meglio ,diretta ;
dopo la valutazione dello stato anatomo-funzionale cordale e sovraglottico, indirizzarsi se nulla è orientante verso patologie di tipo orl , verso l'allergologo o il gastrenterologo..
In conclusione e in altri termini se l'audio-foniatra o l'otorino escluderanno patologie di loro pertinenza è probabile che mamma abbia:
-o un geflusso gastroesofageo;
- o difficolta' di natura allergica,
-o problemi di natura metabolica legati alla mancanza di tiroide;
-o risenta di una controindicazione di qualche farmaco che assume..
Saluti e ci faccia sapere
è probabile che sua madre abbia una ipomobilità cordale(?) ed è molto probabile ,ancora, che sia un "accidente" dell'intervento subito(peraltro frequentissimi e senza colpa dell'operatore ,per fatti di natura anatomica).
Allora:
-deve ripetere la laringoscopia , credo meglio ,diretta ;
dopo la valutazione dello stato anatomo-funzionale cordale e sovraglottico, indirizzarsi se nulla è orientante verso patologie di tipo orl , verso l'allergologo o il gastrenterologo..
In conclusione e in altri termini se l'audio-foniatra o l'otorino escluderanno patologie di loro pertinenza è probabile che mamma abbia:
-o un geflusso gastroesofageo;
- o difficolta' di natura allergica,
-o problemi di natura metabolica legati alla mancanza di tiroide;
-o risenta di una controindicazione di qualche farmaco che assume..
Saluti e ci faccia sapere
Dr. Gaetano Moccia
Specialista in Audiologia e Foniatria
[#2]
Utente
Gentile Dott. Moccia,
La ringrazio per la celere risposta al mio quesito, se non sbaglio (ero presente alla laringoscopia ma pur sempre sono passati 4 anni) il medico che la eseguì all'ospedale di Nocera Inferiore (SA) (amici ci riferirono che erano specializzati lì) riferì proprio di una 'ipomobilità cordale' come da lei ipotizzato all'inizio (non ricordavo ieri notte, ma leggendolo mi sembra che avesse detto proprio così).
Certamente farò eseguire una nuova laringoscopia, non abbiamo più insistito da allora perchè quel medico disse che il problema era fisico (fino a quel momento tutti avevano detto che era psicologico) ma che purtroppo categoricamente non si poteva fare nulla per ovviare.
Per quanto riguarda i farmaci mia madre assume solo eutirox regolarmente ed è un soggetto che assume farmaci solo in circostanze gravissime (è un tipo un pò all'antica).
Per il reflusso gastroesofageo, ipotizzo da profano una probabilità perchè è soggetta a quella che lei chiama "mal di stomaco", ma anche questo spesso lo sopporta ed il giorno dopo è sparito (per altro non si lamenta per niente siamo noi a chiedere).
Intanto la ringrazio, ha qualcosa da suggerire oltre all'ingestione di "acqua tiepida" (come le hanno già suggerito) quando avverte il soffocamento o qualcosa che possiamo fare noi che siamo intorno a lei?
Di nuovo grazie,
Cordialità
La ringrazio per la celere risposta al mio quesito, se non sbaglio (ero presente alla laringoscopia ma pur sempre sono passati 4 anni) il medico che la eseguì all'ospedale di Nocera Inferiore (SA) (amici ci riferirono che erano specializzati lì) riferì proprio di una 'ipomobilità cordale' come da lei ipotizzato all'inizio (non ricordavo ieri notte, ma leggendolo mi sembra che avesse detto proprio così).
Certamente farò eseguire una nuova laringoscopia, non abbiamo più insistito da allora perchè quel medico disse che il problema era fisico (fino a quel momento tutti avevano detto che era psicologico) ma che purtroppo categoricamente non si poteva fare nulla per ovviare.
Per quanto riguarda i farmaci mia madre assume solo eutirox regolarmente ed è un soggetto che assume farmaci solo in circostanze gravissime (è un tipo un pò all'antica).
Per il reflusso gastroesofageo, ipotizzo da profano una probabilità perchè è soggetta a quella che lei chiama "mal di stomaco", ma anche questo spesso lo sopporta ed il giorno dopo è sparito (per altro non si lamenta per niente siamo noi a chiedere).
Intanto la ringrazio, ha qualcosa da suggerire oltre all'ingestione di "acqua tiepida" (come le hanno già suggerito) quando avverte il soffocamento o qualcosa che possiamo fare noi che siamo intorno a lei?
Di nuovo grazie,
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.1k visite dal 17/10/2009.
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