Vertigini posizionali ricorrenti , sbandamenti e nausea che durano a lungo
Salve,
sono un uomo di 36 anni, che prima di questi episodi non ha mai avuto problemi di salute importanti.
Settembre 2023
Dopo una mattinata di lavoro movimentata ricordo di essere sceso da delle scale verticali, saltando molti scalini, nella fretta.
Inizio ad avvertire, alcuni leggeri giramenti di testa di pochi secondi.
Nel pomeriggio però, la sensazione aumenta, e decido di stendermi sul letto.
Mi addormento, ma al risveglio quando provo ad alzarmi, mi gira molto la testa, quindi mi rimetto sul letto a pancia in giù, con la testa girata verso dx.
In quella posizione non ho vertigini né soabdamento.
Rimango così per molto tempo, e quando provo a muovermi, gira tutta la stanza.
Chiamo la guardia medica, che arrivano e mi prescrivono vertisec 16 mg, da prendere 3 volte al giorno.
Il farmaco non mi fa un granché, e dopo 3 giorni di vero disagio a letto nella stessa posizione, inizio a riuscire a muovermi di nuovo.
Piano piano riesco a camminare ma il senso di sbandamento è comunque forte.
Vado quindi dall'otorino vicino casa, il quale dopo avermi visitato e visualizzato il nistagmo nell'occhio sx, mi dice che probabilmente si è trattato di un alterazione del labirinto dovuta a forte stress.
Mi prescrive vertisec 24mg per 1 settimana.
Da li il mio recupero è stato graduale, ma non mi sono mai più sentito libero al 100%
Dopo una 20ina di giorni, siccome non stavo ancora bene sono tornato da l'otorino, il quale non ha trovato nulla di alterato e mi ha detto di stare tranquillo, e fare altri esami perché il problema non era al momento vestibolare.
Quindi ho fatto RM Encefalo, RM rachide cervicale esame oculistico, potenziali evocati uditivi, visita neurologica... Tutto nella norma.
Contento di non aver nulla di grave, cerco di convincermi che tutto va bene e che ci vuole tempo per guarire.
Nel frattempo mi viene un po' d'ansia per la situazione, e inizio psicoterapia con una psicologa.
Febbraio 2024
Nuovo attacco di vertigini, sempre stessa situazione, inizia il disagio leggero, questa volta al risveglio, che aumenta... In un paio d'ore sono di nuovo sul letto in quella posizione dove sto bene.
Questa volta dopo 1 giorno sono di nuovo in piedi.
L'otorino mi prescrive verizina per 15 gg e un integratore per micro circolo.
+ bentelan
Dice che potrebbe essere méniere, però non è convinto perché il mio udito è buono per entrambe le orecchie.
Solo la curva sx è leggermente calante sui toni alti.
Giugno 2024
Nuovo attacco di vertigini, che però questa volta riesco a gestire, non mettendomi in quella posizione, ma restando seduto fermo.
Stando immobile riesco a stare seduto e anche ad alzarmi.
Ma nel momento che mi sdraio partono vertigini forti.
Decido di provare un nuovo otorino il quale non ha dubbi, e mi dice che si tratta di Vppb.
Mi da da fare 3 esercizi e mi dice che tra 1 settimana non avrò più nulla, mi dice anche di non usare più i farmaci.
Chiedo quindi a voi, se gentilmente potete darmi una vostra opinione.
Grazie
sono un uomo di 36 anni, che prima di questi episodi non ha mai avuto problemi di salute importanti.
Settembre 2023
Dopo una mattinata di lavoro movimentata ricordo di essere sceso da delle scale verticali, saltando molti scalini, nella fretta.
Inizio ad avvertire, alcuni leggeri giramenti di testa di pochi secondi.
Nel pomeriggio però, la sensazione aumenta, e decido di stendermi sul letto.
Mi addormento, ma al risveglio quando provo ad alzarmi, mi gira molto la testa, quindi mi rimetto sul letto a pancia in giù, con la testa girata verso dx.
In quella posizione non ho vertigini né soabdamento.
Rimango così per molto tempo, e quando provo a muovermi, gira tutta la stanza.
Chiamo la guardia medica, che arrivano e mi prescrivono vertisec 16 mg, da prendere 3 volte al giorno.
Il farmaco non mi fa un granché, e dopo 3 giorni di vero disagio a letto nella stessa posizione, inizio a riuscire a muovermi di nuovo.
Piano piano riesco a camminare ma il senso di sbandamento è comunque forte.
Vado quindi dall'otorino vicino casa, il quale dopo avermi visitato e visualizzato il nistagmo nell'occhio sx, mi dice che probabilmente si è trattato di un alterazione del labirinto dovuta a forte stress.
Mi prescrive vertisec 24mg per 1 settimana.
Da li il mio recupero è stato graduale, ma non mi sono mai più sentito libero al 100%
Dopo una 20ina di giorni, siccome non stavo ancora bene sono tornato da l'otorino, il quale non ha trovato nulla di alterato e mi ha detto di stare tranquillo, e fare altri esami perché il problema non era al momento vestibolare.
Quindi ho fatto RM Encefalo, RM rachide cervicale esame oculistico, potenziali evocati uditivi, visita neurologica... Tutto nella norma.
Contento di non aver nulla di grave, cerco di convincermi che tutto va bene e che ci vuole tempo per guarire.
Nel frattempo mi viene un po' d'ansia per la situazione, e inizio psicoterapia con una psicologa.
Febbraio 2024
Nuovo attacco di vertigini, sempre stessa situazione, inizia il disagio leggero, questa volta al risveglio, che aumenta... In un paio d'ore sono di nuovo sul letto in quella posizione dove sto bene.
Questa volta dopo 1 giorno sono di nuovo in piedi.
L'otorino mi prescrive verizina per 15 gg e un integratore per micro circolo.
+ bentelan
Dice che potrebbe essere méniere, però non è convinto perché il mio udito è buono per entrambe le orecchie.
Solo la curva sx è leggermente calante sui toni alti.
Giugno 2024
Nuovo attacco di vertigini, che però questa volta riesco a gestire, non mettendomi in quella posizione, ma restando seduto fermo.
Stando immobile riesco a stare seduto e anche ad alzarmi.
Ma nel momento che mi sdraio partono vertigini forti.
Decido di provare un nuovo otorino il quale non ha dubbi, e mi dice che si tratta di Vppb.
Mi da da fare 3 esercizi e mi dice che tra 1 settimana non avrò più nulla, mi dice anche di non usare più i farmaci.
Chiedo quindi a voi, se gentilmente potete darmi una vostra opinione.
Grazie
[#1]
Gentile Paziente, sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
La componente ansiosa può essere certamente in gioco nel suo caso, ma va sottolineato che le motivazioni psicologiche sono spessissimo presenti anche nelle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare: anche la bocca è un organo di stress, e spesso reagisce agli eventi stressogeni con parafuzioni quali bruxismo e serramento, diurni e notturni, che accentuano , se presenti, problemi occlusali, amplificandone gli effetti dannosi.
Sottolineo che chi non si occupa di gatologia (o addirittura ne sorride) spesso non crede quanto i pazienti con problemi gnatologici possono soffrire a causa di questi, e a fronte di racconti drammatici, che ritengono immotivati, sono portati ad ascrivere il problema alla sfera psichica, il che é peraltro comprensibile, perché veder trascorrere anni di disagi senza trovare rimedio, e sentirsi parlare di ansia, stress o depressione é per il paziente davvero deprimente: in quelle condizioni saremmo un po' "schizzati" tutti, e la diagnosi in tal senso in fondo sarebbe corretta , anche se fuorviante rispetto al vero problema, che é somatopsichico, non psicosomatico.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
La componente ansiosa può essere certamente in gioco nel suo caso, ma va sottolineato che le motivazioni psicologiche sono spessissimo presenti anche nelle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare: anche la bocca è un organo di stress, e spesso reagisce agli eventi stressogeni con parafuzioni quali bruxismo e serramento, diurni e notturni, che accentuano , se presenti, problemi occlusali, amplificandone gli effetti dannosi.
Sottolineo che chi non si occupa di gatologia (o addirittura ne sorride) spesso non crede quanto i pazienti con problemi gnatologici possono soffrire a causa di questi, e a fronte di racconti drammatici, che ritengono immotivati, sono portati ad ascrivere il problema alla sfera psichica, il che é peraltro comprensibile, perché veder trascorrere anni di disagi senza trovare rimedio, e sentirsi parlare di ansia, stress o depressione é per il paziente davvero deprimente: in quelle condizioni saremmo un po' "schizzati" tutti, e la diagnosi in tal senso in fondo sarebbe corretta , anche se fuorviante rispetto al vero problema, che é somatopsichico, non psicosomatico.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Salve dottore, la ringrazio moltissimo per la sua risposta. In effetti, grazie alle molte testimonianze sul suo sito, che ho avuto il piacere di visitare, avevo pensato di fare una visita gnatologica. Non essendo un medico però, come tutti, mi affido a quello che mi viene indicato dai professionisti che mi hanno visitato,i quali hanno subito tagliato corto quando chiedevo informazioni riguardo alla articolazione della mandibola. Posso però dirle che, aprendo la bocca la mandibola emette un click che percepisco nell'orecchio sinistro, dopodiché, se cerco di aprire di più, (tipo uno sbadiglio) esce di posizione. Non ho mai avuto nessun tipo di dolore o fastidio però. La ringrazio ancora. Saluti
[#3]
La sua replica rinforza il mio sospetto.
E' probabile che lei presenti una incoordinazione Condilo- Meniscale all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Nel normale, i condili mandibolari di entrambi i lati sono in rapporto con la parete antero superiore della cavità articolare (Cavità Glenoide); fra le superfici articolari è interposto un menisco . Condilo e menisco dovrebbero muoversi in sinergia ogni volta che muoviamo la bocca, come, ad esempio, nella masticazione. Accade però che, per vari motivi, in parte congeniti, in parte per un anomalo sviluppo scheletrico, per la irregolare eruzione degli elementi dentari decidui e permanenti (malocclusione), alle quali cause è bene aggiungere anche la mano non sempre riguardosa del dentista ed i traumi che il soggetto può subire, i condili possono dislocarsi in una zona più arretrata, perdendo il contatto con il menisco, che , a bocca chiusa, risulta dislocato davanti al condilo. Ogni volta che, aprendo la bocca, il condilo si sposta in avanti, ricattura il menisco e ciò provoca il tipico rumore di click o schiocco, più o meno acusticamente percepibile: nel chiudere la bocca ,però , il menisco torna a dislocarsi , per lo più in avanti. Per un motivo simile e contrario, il rumore di click può verificarsi in chiusura.
Si tratta di un problema spesso sottovalutato, ma che alla lunga tende ad evolvere in degenerazioni artrosiche del condilo e del menisco, quando non a blocchi della mandibola (locking) che possono farne precipitare la gravità.
Sui rumori di scroscio o click all''ATM può avere qualche ulteriore informazione entrando nel mio sito internet (trova il link nell’immagine di copertina) . Alla pagina Patologie trattate- Patologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare .
La terapia, in questi casi, prevede anzitutto l’applicazione di un dispositivo di riposizionamento mandibolare, comunemente , ma impropriamente, chiamato bite, che costringa la mandibola a posizionarsi correttamente, secondo le indicazioni e le scelte del dentista-gnatologo.
Ottenuto in questo primo trattamento un netto miglioramento della sintomatologia riferite all’inizio, è necessario modificare stabilmente l’occlusione del paziente per via ortodontica o protesica, a seconda delle condizioni della sua bocca , per scongiurare le possibili ricadute.
Sottolineo che questa problematica spesso si associa ad altri sintomi quali cefalea, cervicalgia, vertigine, dolori all'orecchio, in genere trattati anche dai vari specialisti di settore, che non sempre però sono portati ad allargare le ipotesi diagnostiche ad un possibile ruolo della bocca e dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Anche su questo argomento può avere qualche notizia in più visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate - Patologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare.
Cordiali saluti ed auguri.
E' probabile che lei presenti una incoordinazione Condilo- Meniscale all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Nel normale, i condili mandibolari di entrambi i lati sono in rapporto con la parete antero superiore della cavità articolare (Cavità Glenoide); fra le superfici articolari è interposto un menisco . Condilo e menisco dovrebbero muoversi in sinergia ogni volta che muoviamo la bocca, come, ad esempio, nella masticazione. Accade però che, per vari motivi, in parte congeniti, in parte per un anomalo sviluppo scheletrico, per la irregolare eruzione degli elementi dentari decidui e permanenti (malocclusione), alle quali cause è bene aggiungere anche la mano non sempre riguardosa del dentista ed i traumi che il soggetto può subire, i condili possono dislocarsi in una zona più arretrata, perdendo il contatto con il menisco, che , a bocca chiusa, risulta dislocato davanti al condilo. Ogni volta che, aprendo la bocca, il condilo si sposta in avanti, ricattura il menisco e ciò provoca il tipico rumore di click o schiocco, più o meno acusticamente percepibile: nel chiudere la bocca ,però , il menisco torna a dislocarsi , per lo più in avanti. Per un motivo simile e contrario, il rumore di click può verificarsi in chiusura.
Si tratta di un problema spesso sottovalutato, ma che alla lunga tende ad evolvere in degenerazioni artrosiche del condilo e del menisco, quando non a blocchi della mandibola (locking) che possono farne precipitare la gravità.
Sui rumori di scroscio o click all''ATM può avere qualche ulteriore informazione entrando nel mio sito internet (trova il link nell’immagine di copertina) . Alla pagina Patologie trattate- Patologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare .
La terapia, in questi casi, prevede anzitutto l’applicazione di un dispositivo di riposizionamento mandibolare, comunemente , ma impropriamente, chiamato bite, che costringa la mandibola a posizionarsi correttamente, secondo le indicazioni e le scelte del dentista-gnatologo.
Ottenuto in questo primo trattamento un netto miglioramento della sintomatologia riferite all’inizio, è necessario modificare stabilmente l’occlusione del paziente per via ortodontica o protesica, a seconda delle condizioni della sua bocca , per scongiurare le possibili ricadute.
Sottolineo che questa problematica spesso si associa ad altri sintomi quali cefalea, cervicalgia, vertigine, dolori all'orecchio, in genere trattati anche dai vari specialisti di settore, che non sempre però sono portati ad allargare le ipotesi diagnostiche ad un possibile ruolo della bocca e dell'Articolazione Temporo Mandibolare.
Anche su questo argomento può avere qualche notizia in più visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate - Patologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 859 visite dal 16/06/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.