Il mio medico di famiglia mi ha detto che probabilmente era dovuto al fatto che in due-tre

Ho 60 anni e un mese fa ho perso sangue dall'orecchio destro durante la notte. Il mio medico di famiglia mi ha detto che probabilmente era dovuto al fatto che in due-tre settimane avevo effettuato 5 escursioni in montagna a 2000-2200 m di quota. Il medico mi ha sconsigliato vivamente di effettuare altre escursioni prima di essere visitato da un otorino, il quale, contattato dopo una settimana dall'emorragia, mi ha diagnosticato una possibile perforazione del timpano destro, rassicurandomi però sul fatto che le escursioni in quota non potevano essere all'origine del problema. Comunque il mio udito dopo 7 giorni dalle prime perdite di sangue non era peggiorato, tanto che lo specialista lo ha scritto nel suo referto.
A questo punto lo specialista mi prescrive un farmaco (Mediflox) da instillare in gocce nell'orecchio e dopo 2-3 giorni mi rendo conto che da quell'orecchio non ci sento più. Leggo sul foglio illustrativo che quel farmaco non va usato assolutamente in caso di perforazione (certa o presunta) del timpano. Interrompo la terapia e telefono allo specialista il quale mi dice che non devo mai leggere i foglietti che accompagnano un farmaco e di continuare la terapia per poi passare da lui per un ulteriore controllo, al termine del quale il medico - che non dà importanza alla mia segnalazione circa la quasi totale perdita di sensibilità dell'orecchio - accerta che il timpano è effettivamente perforato e cambia la terapia, optando per un antibiotico per via sistemica e per lavaggi locali con una soluzione alcoolica di acido acetico.
La conclusione è che io non sento più nulla dall'orecchio destro. La mia attuale sordità è legata all'uso improprio del farmaco?
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Dr. Agostino Canessa Otorinolaringoiatra 465 10
Lei scrive " Comunque il mio udito dopo 7 giorni dalle prime perdite di sangue non era peggiorato, tanto che lo specialista lo ha scritto nel suo referto "Vuol dire che le aveva fatto uno o più esami audiometrici ? Deve sottoporsi al un nuovo esame audiometrico tonale che è in grado di stabilire se la perdita uditiva c'è, quanto effettivamente ha perso e se dipende da un problema "meccanico" o "elettrico" . Solo allora si potrà aprire una discussione sulle cause di una patologia o dell'altra.

Agostino Canessa