Frattura del radio - postumi

Salve. La mia età 53 anni. Il 13 aprile 09 sono caduta procurandomi la frattura composta del radio. Al P.S. mi hanno eseguito una prima ingessatura fino al gomito non compreso, ma dopo 7 gg. da un controllo hanno visto che la frattura si era mossa. Messa a posto manualmente, hanno poi fatto il gesso fino all'ascella stringendolo sul polso alle ore 11. Dopo poche ore le dita erano gonfie e rossastre, doloranti. Sono dovuta andare al P.S. ore 22 dove mi hanno tagliato il gesso dal palmo a metà avambraccio e rimandato a casa. Dopo poche ore (05:00)sono dovuta ricorrere ancora al P.S. per i dolori insopportabili e le dita nerastre. Hanno eseguito un taglio del gesso fino al gomito. Il sollievo è stato evidente, però per dormire dovevo tenere il braccio alto in verticale. Dopo 8 gg il controllo radiologico confermava la corretta posizione dell'osso, al reparto ortopedico hanno aggiunto altro gesso su gesso per stabilizzare il braccio. A parte il peso, non sono robusta, non riuscivo a tenere il braccio al collo neanche dopo 10 gg. Le dita erano sempre molto gonfie e il dolore si attenuava solo con una buona dose di paracetamolo. Ho passato due settimane con il braccio alzato, se lo abbassavo il dolore aumentava. Dopo 40 gg circa il gesso è stato levato riscontrando una profonda ferita con sangue fra il pollice e l'indice causato dal gesso, ferita al polso con sangue sempre causata da sfregamento del gesso e finalmente per ultimo una piaga nella parte superiore verso la parte alta del braccio sempre a causa del gesso.
Dalla visita di controllo, compreso rx, al poliambulatorio il medico pur vedendo le mani gonfie e con edema esteso mi conferma che tutto è andato bene e con un po’ di ginnastica il polso ritornava alla condizione ottimale.
Postumi della frattura: edema esteso dalla mano fino al gomito, ridottissima mobilità delle dita e del polso, ridotto movimento della spalla
Ora, concludendo, dopo due mesi di trattamenti di fisiokinesiterapia, diatermia, magneto terapia e ginnastica con attrezzi specifici in palestra fisioterapica la mano/polso ha ripreso l’ 80% della funzionalità, non avendo però, ancora la forza per la rotazione e sollevare pesi. Alcune dita mi procurano delle fitte alle estremità del polpastrello e il mignolo non vuole stare eretto, rimane leggermente arcuato verso l’interno della mano. Nella zona del polso sulla pelle, rimane una ipersensibilità accentuata.
Mi devo preoccupare?
Grazie e scusatemi per la lunghezza del messaggio.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Tra le complicazioni possibili esiste l'algodistrofia o m. di Sudeck. Per sapere se di questo si tratti occorre vedere sia l'arto sia le radiografie.
Date le vicissitudini del periodo dell'immobilizzazione Le consiglio di farsi visitare da un Chirurgo della Mano ad esempio al Rossi di Borgo Roma. Solo così è possibile avere un'idea più precisa sulle condizioni del Suo polso e sulle relative cure.
Ci faccia sapere gli sviluppi successivi
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Egregio dottore, la ringrazio della risposta in tempi rapidissimi.
Sospettavo il ricorso ad uno specialista della mano ed era già mia intenzione fare ciò. Ringrazio del consiglio, conosco bene il reparto chirurgia della mano di B. Roma... per altri motivi, non a me riferiti.
Ma una curiosità che non riesco a trovare risposta, nel mio caso il tutto è causato da una ingessatura troppo stretta?
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Il Sudeck può essere conseguenza del trauma, dell'immobilizzazione protratta, di problemi vascolari e di altre variabili ancora poco note.
Non è possibile né confermare né escludere il ruolo della ingessatura stretta. Tenga presente soprattutto che ancora non sappiamo se di questo si tratti. Si rivolga al chirurgo della mano in tempi brevi
Cordiali saluti