Dolore al piede di origine sconosciuta
Buonasera cari dottori, come si può intuire dal titolo sto per raccontarvi un vero calvario.
Tutto ha inizio ad ottobre 2021 quando, in seguito ad una camminata fatta probabilmente con scarpe di bassa qualitá e quindi inadatte, ho iniziato ad accusare un dolore urente all’alluce che si estendeva al calcagno e a tutta la fascia plantare a cui era associato un minimo gonfiore.
Il dolore era tale da impedirmi di camminare e di indossare le scarpe, successivamente si aggiunse una sensazione di calore improvviso e rossore localizato alla prima parte del piede (per intenderci dove si trovano le dita) con un fortissimo formicolio.
Questi attacchi duravano all’incirca una decina di minuti.
Dopo aver assunto antifiammatori senza alcun beneficio il mio medico di base mi inviò ad un reumatologo che sospettò immediatamente un’artrite reumatoide agli esordi (nonostante VES, PCR, QPE, anticorpi anti citrullina, anti dsDNA, ANA, ENA, ricerca dell’HLA-B27 fossero risultati sempre tutti negativi) e mi prescrive una radiografia a caviglie e piedi da cui emerse una irregolaritá calcaneare iniziale bilaterale che si scoprì poi dall’ecografia essere uno spot iperecogeno da rifersi a cacificazione achillea.
Con questi dati la reumatologa mi prescrive: Reumaflex 15 mg una volta a settimana e deltacortene 5 mg da assumere per 6 mesi.
Nonostante io non abbia mai pensato di avere una malattia reumatica, poiché ripeto gli esami sono sempre stati tutti negativi, la terapia sembra funzionare molto bene e in poco tempo riprendo a camminare molto bene e nel giro di qualche mese torno praticamente come nuovo.
L’unico problema é che persistono dei fastidi al piede: il dolore non é mai scoparso del tutto e risulta essere una vera e propria morsa costrittiva che parte dal calcagno e si estende per tutta la fascia laterale, senza considerare l’alluce che ogni tanto continua a tirare tantissimo.
La reumatologia quindi mi ha prescritto una risonanza magnetica con mezzo di contrasto di cui riporto i risultati:
conservano profili e caratteristiche di segnale regolari i capi articolari del comparto tibio- tarsico in assenza in particolare di focolai osteocondritici a carico del domo astragalico.
Si rilevano note ci modesta entesi achillea, si associa modesto versamento borsitico retro calcaneare.
Non si visualizzano alterazioni di segnale significative della spongiosa della tuberositá calcaneare a ridosso.
Non sono osservabili alterazioni di segnali ne di impregnazione contrastografica patologiche anche a carico di tutte le restanti strutture.
Si esclude quindi la presenza di fenomeni erosivi e/o edematoso reattivi correlabili alla patologia (AR).
minima distensione fluida della guaina del flessore lungo delle dita.
Quindi da come mi é parso di capire questa risonanza esclude la presenza di patologia reumatica come anche gli esami del sangue.
Per il medico di base é solo un segnale che il metotrexato sta funzionando bene.
Voi cosa ne pensate?
Come proseguire ora?
Tutto ha inizio ad ottobre 2021 quando, in seguito ad una camminata fatta probabilmente con scarpe di bassa qualitá e quindi inadatte, ho iniziato ad accusare un dolore urente all’alluce che si estendeva al calcagno e a tutta la fascia plantare a cui era associato un minimo gonfiore.
Il dolore era tale da impedirmi di camminare e di indossare le scarpe, successivamente si aggiunse una sensazione di calore improvviso e rossore localizato alla prima parte del piede (per intenderci dove si trovano le dita) con un fortissimo formicolio.
Questi attacchi duravano all’incirca una decina di minuti.
Dopo aver assunto antifiammatori senza alcun beneficio il mio medico di base mi inviò ad un reumatologo che sospettò immediatamente un’artrite reumatoide agli esordi (nonostante VES, PCR, QPE, anticorpi anti citrullina, anti dsDNA, ANA, ENA, ricerca dell’HLA-B27 fossero risultati sempre tutti negativi) e mi prescrive una radiografia a caviglie e piedi da cui emerse una irregolaritá calcaneare iniziale bilaterale che si scoprì poi dall’ecografia essere uno spot iperecogeno da rifersi a cacificazione achillea.
Con questi dati la reumatologa mi prescrive: Reumaflex 15 mg una volta a settimana e deltacortene 5 mg da assumere per 6 mesi.
Nonostante io non abbia mai pensato di avere una malattia reumatica, poiché ripeto gli esami sono sempre stati tutti negativi, la terapia sembra funzionare molto bene e in poco tempo riprendo a camminare molto bene e nel giro di qualche mese torno praticamente come nuovo.
L’unico problema é che persistono dei fastidi al piede: il dolore non é mai scoparso del tutto e risulta essere una vera e propria morsa costrittiva che parte dal calcagno e si estende per tutta la fascia laterale, senza considerare l’alluce che ogni tanto continua a tirare tantissimo.
La reumatologia quindi mi ha prescritto una risonanza magnetica con mezzo di contrasto di cui riporto i risultati:
conservano profili e caratteristiche di segnale regolari i capi articolari del comparto tibio- tarsico in assenza in particolare di focolai osteocondritici a carico del domo astragalico.
Si rilevano note ci modesta entesi achillea, si associa modesto versamento borsitico retro calcaneare.
Non si visualizzano alterazioni di segnale significative della spongiosa della tuberositá calcaneare a ridosso.
Non sono osservabili alterazioni di segnali ne di impregnazione contrastografica patologiche anche a carico di tutte le restanti strutture.
Si esclude quindi la presenza di fenomeni erosivi e/o edematoso reattivi correlabili alla patologia (AR).
minima distensione fluida della guaina del flessore lungo delle dita.
Quindi da come mi é parso di capire questa risonanza esclude la presenza di patologia reumatica come anche gli esami del sangue.
Per il medico di base é solo un segnale che il metotrexato sta funzionando bene.
Voi cosa ne pensate?
Come proseguire ora?
[#1]
Gentile Utente 685418,
grazie per aver condiviso la sua recente storia che risulta particolarmente interessante.
Il segno di una patologia non coincide con una patologia: non sono la stessa cosa.
Dal referto radiologico sembra che si possano escludere segni di AR.
Conviene pertanto far visionare le immagini allo Specialista che le ha richiesto la risonanza; peraltro questo le consentirà di porre specifiche domande riguardo la sua condizione così da mitigare ogni suo dubbio.
un caro saluto
grazie per aver condiviso la sua recente storia che risulta particolarmente interessante.
Il segno di una patologia non coincide con una patologia: non sono la stessa cosa.
Dal referto radiologico sembra che si possano escludere segni di AR.
Conviene pertanto far visionare le immagini allo Specialista che le ha richiesto la risonanza; peraltro questo le consentirà di porre specifiche domande riguardo la sua condizione così da mitigare ogni suo dubbio.
un caro saluto
Dr Salvatore RATANO
[#2]
Utente
Buongiorno dottor Ratano, innanzitutto ci tenevo a ringraziarla per la risposta. Allora l’appuntamento con la reumatologa per il controllo é fissto al 27 di giugno e sicuramente ne parlerò nuovamente con loro( ho provato ad inviare il referto via mail ma non ho ancora ricevuto risposta). Nel frattempo il medico di base sostiene che sia sostanzialmente tutto ok e quel modesto versamento calcaneare e la distensione fluida del legamento estensore delle dita siano entrambe cose non patologiche e che non hanno assolutamente significato. Secondo lei anche é così? Potrebbero essere la causa dei miei fastidi che continuano ancora oggi a distanza di 1 anno e mezzo? ( fastidio al calcagno e al tallone che si estende a tutta la fascia plantare, alluce che tira e fa male alla base, piede che formicola e diventa rosso e difficoltá alla deambulazione per lunghi tratti).
Grazie ancora e buona giornata
Grazie ancora e buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 20/04/2023.
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