Protesi al ginocchio e lesione al nervo spe
Buongiorno.
Mia madre, 74 anni, è stata operata il 28/2 per protesi totale al ginocchio dx.
L'intervento è riuscito ma da quel giorno è stato compromesso il nervo spe, perdendo il movimento di dorsiflessione.
Il medico che l'ha operata attribuisce la colpa a un grande sanguinamento durante l'intervento che ha sottoposto il nervo spe a una pressione che l'ha bloccato.
Ad oggi mia madre cammina più o meno bene solo con l'utilizzo di un tutore (non molla di codivilla) e le stanno facendo fsk con anche elettrostimolazione e utilizzo di tape più terapia a base di nicetile e antiinfiammatori.
Vi chiedo consigli e pareri su quanto successo, dalle informazioni che sto avendo pare strano che un ematoma possa causare tutto questo soprattutto a distanza di quasi un mese, anche perché ora esternamente la gamba è priva di lividi ma la situazione non migliora, anche a livello di dolore infatti soprattutto la sera è costretta ad assumere numerosi antidolorifici per controllare il dolore sul collo del piede.
Siamo molto preoccupati.
Mia madre, 74 anni, è stata operata il 28/2 per protesi totale al ginocchio dx.
L'intervento è riuscito ma da quel giorno è stato compromesso il nervo spe, perdendo il movimento di dorsiflessione.
Il medico che l'ha operata attribuisce la colpa a un grande sanguinamento durante l'intervento che ha sottoposto il nervo spe a una pressione che l'ha bloccato.
Ad oggi mia madre cammina più o meno bene solo con l'utilizzo di un tutore (non molla di codivilla) e le stanno facendo fsk con anche elettrostimolazione e utilizzo di tape più terapia a base di nicetile e antiinfiammatori.
Vi chiedo consigli e pareri su quanto successo, dalle informazioni che sto avendo pare strano che un ematoma possa causare tutto questo soprattutto a distanza di quasi un mese, anche perché ora esternamente la gamba è priva di lividi ma la situazione non migliora, anche a livello di dolore infatti soprattutto la sera è costretta ad assumere numerosi antidolorifici per controllare il dolore sul collo del piede.
Siamo molto preoccupati.
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La lesione dello SPE è una evenienza rara ma possibile e in parole semplici si tratta di una lesione di un nervo il cui deficit consiste in una mancanza di movimento dei muscoli a valle con difficoltà del movimento dell'estensione delle dita e conseguente difficoltà nel cammino. Di norma la lesione è portata da una compressione della radice a monte che può anche essere compatibile con una emorragia che comprima il nervo o un trauma in corrispondenza del suo decorso a livello del perone o sue vicinanze nella parte esterna del ginocchio. Di norma se la lesione non è completa il recupero della funzionalità è possibile ma può richiedere anche dei mesi e quindi 1 mese è veramente poco per valutare eventuale danno permanente o recupero parziale o completo. Le cure che Le stanno facendo sono tutte corrette ed il consiglio che possiamo dare è quello di aspettare e proseguire con tali cure monitorando nei mesi a venire il recupero. Cordiali saluti siate fiduciosi ed Auguri per il proseguimento delle cure .
Dr. Silvio BOER
Specialista ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA
Ex Medico Sociale Hockey Club ValPellice
[#3]
Non posso che sottoscrivere tutto quello che ha già scritto il Collega.
Purtroppo Lo S.P.E. è un nervo "suscettibile" e un insulto anche apparentemente insignificante può scatenare la sua reazione, con il risultato di avere un piede ciondolante.
Anche se la Molla di Codivilla, supplisce efficacemente la funzione del nervo, è necessario insistere con le cure che sta facendo, sapendo che i risultati si vedranno molto più in là.
Attualmente non ci sono esami utili ai fini delle cure.
Si potrà, eventualmente, fare una elettromiografia, fa 5 o 6 mesi, nel caso non si palesassero segni di recupero.
Il fatto che lamenti bruciori al collo del piede, paradossalmente, potrebbe indicare una residua attività del nervo, con significato prognostico positivo.
Quindi dica a sua madre di non demordere e continuare con le cure, fiduciosa.
Purtroppo Lo S.P.E. è un nervo "suscettibile" e un insulto anche apparentemente insignificante può scatenare la sua reazione, con il risultato di avere un piede ciondolante.
Anche se la Molla di Codivilla, supplisce efficacemente la funzione del nervo, è necessario insistere con le cure che sta facendo, sapendo che i risultati si vedranno molto più in là.
Attualmente non ci sono esami utili ai fini delle cure.
Si potrà, eventualmente, fare una elettromiografia, fa 5 o 6 mesi, nel caso non si palesassero segni di recupero.
Il fatto che lamenti bruciori al collo del piede, paradossalmente, potrebbe indicare una residua attività del nervo, con significato prognostico positivo.
Quindi dica a sua madre di non demordere e continuare con le cure, fiduciosa.
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
[#4]
Utente
Grazie per la spiegazione.
Purtroppo, ma credo sia comprensibile, non è facile avere un approccio positivo, soprattutto perché, come si suol dire, è entrata in ospedale che stava bene (ginocchio a parte) ed uscirà con un danno non indifferente che pregiudica molto la qualità della vita.
Ci sono specifiche fisioterapie od esercizi che possono spronare il recupero? O magari potete consigliare centri di fisioterapia specifici per questi problemi su Torino?
A breve verrà dimessa e vorremo trovarci preparati
Purtroppo, ma credo sia comprensibile, non è facile avere un approccio positivo, soprattutto perché, come si suol dire, è entrata in ospedale che stava bene (ginocchio a parte) ed uscirà con un danno non indifferente che pregiudica molto la qualità della vita.
Ci sono specifiche fisioterapie od esercizi che possono spronare il recupero? O magari potete consigliare centri di fisioterapia specifici per questi problemi su Torino?
A breve verrà dimessa e vorremo trovarci preparati
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Con il senno di poi è troppo semplice dire che non si sarebbe operata in quanto l’intervento era sicuramente una opzione scelta x migliorare in modo importante un quadro invalidante x la sua qualità di vita futura. Io con tutta sincerità insisto sul punto che è ancora troppo presto x trarre delle conclusioni definitive sul recupero della lesione nervosa in quanto come conferma anche il Collega i tempi di ripresa delle lesioni sono lunghi , a volte con recuperi insperati anche nel lungo termine. Per quanto riguarda il trattamento è difficile a distanza esprimere delle indicazioni ma da quello che ci avete indicato nei post precedenti il percorso è quello corretto anche perché è tutto interesse per il Chirurgo in questi casi di seguire e dare le indicazioni migliori per un recupero .
Dr. Silvio BOER
Specialista ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA
Ex Medico Sociale Hockey Club ValPellice
[#6]
Non abbia una visione così catastrofica!
Vi è stato un imprevisto (e, sono convinto, il più dispiaciuto è il collega che l'ha operata).
Però il ragionamento corretto è questo: mentre l'artrosi sarebbe solo potuta peggiorare, fino a impedirle di camminare, la paresi dello SPE potrà solo migliorare, così come la funzionalità del ginocchio operato, con una ripresa funzionale soddisfacente e senza più dover convivere con il dolore!
Per quanto riguarda il deficit funzionale secondario alla lesione dello SPE, in casi seguiti per traumi o lesioni tumorali, anche in assenza di un recupero del nervo, avevano una vita assolutamente normale, anche nel camminare, con l'aiuto del tutore, e solo gli addetti sapevano del problema.
Quindi, pensiamo positivo!
Presto sua madre tornerà e sarà meglio di prima!
Vi è stato un imprevisto (e, sono convinto, il più dispiaciuto è il collega che l'ha operata).
Però il ragionamento corretto è questo: mentre l'artrosi sarebbe solo potuta peggiorare, fino a impedirle di camminare, la paresi dello SPE potrà solo migliorare, così come la funzionalità del ginocchio operato, con una ripresa funzionale soddisfacente e senza più dover convivere con il dolore!
Per quanto riguarda il deficit funzionale secondario alla lesione dello SPE, in casi seguiti per traumi o lesioni tumorali, anche in assenza di un recupero del nervo, avevano una vita assolutamente normale, anche nel camminare, con l'aiuto del tutore, e solo gli addetti sapevano del problema.
Quindi, pensiamo positivo!
Presto sua madre tornerà e sarà meglio di prima!
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.1k visite dal 19/03/2023.
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