I dolori erano atroci non solo stando
Buongiorno,
mi chiamo Vito, ho 40 anni, responsabile commerciale e, quindi, con ca.50.000 km l'anno nella schiena. Cercherò brevemente di descrivere il mio decorso degli ultimi anni: nel 2001, dopo uno sforzo per aver sollevato una moto da terra, sono rimasto bloccato a letto per 25 giorni. Terapia iniziale muscoril/voltren intramuscolo, dopo pochi giorni, visti gli esiti negativi, delle fiale di cortisone (Deltacortene forte) 2vv al giorno. Quindi una terapia in palestra per 20gg e il problema è stato risolto. 2004 stesso problema. Ma questa volta molto più grave. I dolori erano atroci non solo stando in piedi ma anche a letto. E non riguardavano solo la schiena ma tutta la gamba destra. Eseguo una RSM con tragitto in ambulanza che evidenzia una voluminosa ernia in L5-S1 da operare. Non avevo intenzione di sottopormi ad intervento chirurgico e così procedo con un neuroradiologo ad un intervento di chemiodiscolisi con ozono che mi riduce l'ernia. Dopo altri 40 gg di riposo forzato mi rimetto in piedi. La fisioterapia di un bravo chiropratico mi da la possibilità di rimettemri al lavoro. Perdo ca. 20Kg ma i dolori mi accompagnano costantemente da allora. Oggi, dopo 5 anni, non riesco a trovare ancora rimedio. Mi è stata prospettata l'ipotesi di un intervento con l'impianto di una protesi tra le due vertebre che dovrebbe distanziarle riducendo la spondilite laterale. Dicembre 2008 faccio una ulteriore RSM su consiglio del mio medico curante per vedere cosìè cambiato in questi ultimi cinque anni. Vi elenco l'esito: "L'esame RM eseguito nelle sezioni assiali, coronali e sagittali (tecnica FRSE, FSE e FLAIR) nelle sequenze pesate in T1 e T2, ha mostrato attenuata la fisiologica lordosi. Piccole impronte di Schmorl a carico delle limitanti somatiche; si associa osteocondriosi di quelle giustapposte allo spazio L5-S1. Il soma di S1 si presenta dismorfico su base congenita con aspetto sostanzialmente trapezoidale più accentuato a livello dell'emisoma di destra, dove il muro posteriore, ad apice tronco, deborda nello speco vertebrale contattando la tasca radicolare di S1 ipsilaterale, ectasica rispetto al controllato per verosimile condizione di flogosi da impingement. Coesiste modica protrusione discartrosica in sede mediana paramediana destra, in esiti di pregresso trattamento di discectomia con ozono. Per una più accurata valutazione della morfologia del soma di S1, l'odierno esame può essere integrato con TC mirata, comleta di ricostruzioni 3D. Fenomeni di artrosi intersomatica ed interapofisaria del tratto di passagggio lombosacrale. Normale il segnale del cono midollare."
Cosa mi consigliate?
Grazie
mi chiamo Vito, ho 40 anni, responsabile commerciale e, quindi, con ca.50.000 km l'anno nella schiena. Cercherò brevemente di descrivere il mio decorso degli ultimi anni: nel 2001, dopo uno sforzo per aver sollevato una moto da terra, sono rimasto bloccato a letto per 25 giorni. Terapia iniziale muscoril/voltren intramuscolo, dopo pochi giorni, visti gli esiti negativi, delle fiale di cortisone (Deltacortene forte) 2vv al giorno. Quindi una terapia in palestra per 20gg e il problema è stato risolto. 2004 stesso problema. Ma questa volta molto più grave. I dolori erano atroci non solo stando in piedi ma anche a letto. E non riguardavano solo la schiena ma tutta la gamba destra. Eseguo una RSM con tragitto in ambulanza che evidenzia una voluminosa ernia in L5-S1 da operare. Non avevo intenzione di sottopormi ad intervento chirurgico e così procedo con un neuroradiologo ad un intervento di chemiodiscolisi con ozono che mi riduce l'ernia. Dopo altri 40 gg di riposo forzato mi rimetto in piedi. La fisioterapia di un bravo chiropratico mi da la possibilità di rimettemri al lavoro. Perdo ca. 20Kg ma i dolori mi accompagnano costantemente da allora. Oggi, dopo 5 anni, non riesco a trovare ancora rimedio. Mi è stata prospettata l'ipotesi di un intervento con l'impianto di una protesi tra le due vertebre che dovrebbe distanziarle riducendo la spondilite laterale. Dicembre 2008 faccio una ulteriore RSM su consiglio del mio medico curante per vedere cosìè cambiato in questi ultimi cinque anni. Vi elenco l'esito: "L'esame RM eseguito nelle sezioni assiali, coronali e sagittali (tecnica FRSE, FSE e FLAIR) nelle sequenze pesate in T1 e T2, ha mostrato attenuata la fisiologica lordosi. Piccole impronte di Schmorl a carico delle limitanti somatiche; si associa osteocondriosi di quelle giustapposte allo spazio L5-S1. Il soma di S1 si presenta dismorfico su base congenita con aspetto sostanzialmente trapezoidale più accentuato a livello dell'emisoma di destra, dove il muro posteriore, ad apice tronco, deborda nello speco vertebrale contattando la tasca radicolare di S1 ipsilaterale, ectasica rispetto al controllato per verosimile condizione di flogosi da impingement. Coesiste modica protrusione discartrosica in sede mediana paramediana destra, in esiti di pregresso trattamento di discectomia con ozono. Per una più accurata valutazione della morfologia del soma di S1, l'odierno esame può essere integrato con TC mirata, comleta di ricostruzioni 3D. Fenomeni di artrosi intersomatica ed interapofisaria del tratto di passagggio lombosacrale. Normale il segnale del cono midollare."
Cosa mi consigliate?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 25/07/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.