Frattura bifocale del perone

Salve a tutti,
sono un ragazzo di 25 anni che circa 2 mesi fa ha subito una frattura bifocale semiscomposta del perone e una lussazione alla caviglia.
Nella prima diagnosi, il Dott.ortopedico ha deciso di non operarmi in quanto avrebbero dovuto applicarmi una placca lunga 20cm per poter unire i 2 punti fratturati, e cosi facendo avrebbero procurato una lesione muscolare non indifferente;ecco quindi la decisione di tenere la gamba ingessata con inclinazione a 30° per 30gg con arto in scarico.
Dopo i 30gg, nella prima Rx l'esito è stato: esiti di frattura scomposta pluriframmentaria del 3° medio del perone a doppia rima, che attualmente presenta scarso callo osseo con monconi non ben assiemati.
Ecco la conseguente decisione di ingessarmi nuovamente la gamba, ma questa volta con un gambaletto da carico.
Dopo 23 gg mi rimuovono il gesso da carico e i nuovi rx presentano: rispetto al precedente rx, i monconi ossei di frattura scomposta a doppia rima a livello del perone appaiono lievemente più assiemati con lieve incremento del callo osseo; lieve riduzione del tono calcico a valle della lesione.
Dopo il responso, il Dott.Ortopedico mi dimette con la raccomandazione di non stare fermo durante la giornata, ma di camminare e fare riabilitazione in acqua, dicendomi che tra 6 mesi tutto si sara' risolto.
Ora la mia preoccupazione è questa, possibile mai che con un lievissimo incremento del callo osseo, io possa girovagare privo di gessatura, nonostante le due fratture non si siano calcificate?E come dovrei comportarmi per l'inizio di osteoporosi che si è verificato? Quanto tempo dovrà passare prima che tutto ritorni come prima?
Spero di essere stato il più chiaro possibile, e attendo con ansia un vostro resposnso.Sono ben accetti consigli.
Grazie e buon lavoro.