Disco osteofitico e obliterazione colonna liquorale

Salve,
per chiarire un quadro poco lineare di una serie di disturbi ho eseguito una rmn e quello che segue è il referto:
RM Rachide dorsale e cervicale.
Corda midollare regolare, per morfologia e intensità di segnale. Ai livelli C4-C5 e C5-C6 si apprezzano delle piccole focalità di tipo osteofitico in sede paramediana dx con obliterazione della colonna liquorale premidollare solo parziale. Non è presente contatto con la superficie midollare. No ernie. No protusioni discali a livello dorsale.
Le mie domande sono cosa significa "osteofitico" e "obliterazione" e soprattutto quali disturbi può causare un quadro di questo tipo.

grazie

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Il significato in latino di obliterare è "cancellare, far scomparire ecc..". In questo caso significa che lo spazio premidollare ripieno di liquor sulla RMN, in determinate proiezioni/tagli dell'esame RMN in questione, non è più visibile perchè la sporgenza dell'osteofita discale, sporgendo nel canale, ha compresso la dura che avvolge il midollo in quel punto. Di conseguenza il liquor non riesce più a passare/riempire lo spazio premidollare e pertanto questo spazio risulta come scomparso, "obliterato" appunto.

Per quanto attiene alla descrizione di cosa sia un osteofita la rimando a questa mia altra consulenza:
https://www.medicitalia.it/consulti/ortopedia/83027-piccolo-osteofita-e-altro.html

Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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Utente
Utente
La ringrazio per la celerità con cui ha risposto.
Non ho ancora chiaro che tipo di disturbo è possibile imputare a un quadro di questo tipo.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Di per sè nessuno. E' solo un segno radiologico. Solo la valutazione clinica può mettere in correlazione o meno il quadro radiologico con i suoi disturbi.
I fattori anatomici e funzionali che possono influenzare la comparsa o meno di disturbi in situazioni simili sono molteplici e troppo lunghi da enumerare.
Ancora cordialmente
Dr. A. Valassina
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Utente
Utente
Capisco.
Mi confermi soltanto quanto mi ha riferito un "famoso primario" ortopedico.
Nel mio caso secondo il suo parere, è giustificabile una responsabilità diretta o indiretta per quanto concerne: vertigini, acufeni, parestesie mano sx e debolezza ormai cronica gamba posteriore sinistra con lieve interessamento della destra.
Per indirettamente ho capito che quando l'area vicina a queste vertebre si infiamma può creare i presupposti per disturbi neurologici anche in siti distanti dall'area stessa.
Può cortesemente dirmi se quanto affermato la trova d'accordo?
grazie
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
No, desolato, ma non posso perche' non l'ho visitata e non sarebbe corretto verso di lei sostenere tesi personali senza basarsi sui fatti.

Dopo di che molto e' possibile in medicina, ma non tutto e' probabile.
Traduzione: e' vero che purtroppo esiste una certa superficialita' che porta a dare risposte sbrigative ai pazienti senza avere la pazienza di cercare le vere cause di disturbi che possono dipendere da origini diverse e non da una ed una soltanto.
Ulteriore traduzione: e' vero che disturbi apparentemente lontani possono dipendere da un'unica causa (non parlo di lei, parlo in generale! = es. parestesie arti inferiori nel diabete, ma anche disturbi ala vista per retinopatia e vertigini per encefalopatia da microangipatia sempre diabetica), ma, nei limiti della medicina moderna il tutto dimostrato.
Allo stesso modo vale per il contrario qualora piu' cause provochino disturbi diversi che il paziente vive come "unica malattia", ma in realta' tale sintomatologia e' la somma di problemi che dipendono da organi e apparati completamente diversi (esempio cervicalgia + sindrome da conflitto della spalla + sindrome dello stretto toracico superiore che spesso viene diagnosticato sbrigativamente come ernia del disco cervicale dal medico e vissuto come unica malattia dal paziente, quando al contrario le cause dei disturbi sono tre e in sedi completamente diverse...)

In realta' si tratta solo di una questione di metodologia clinica (che deve essere posseduta) e di serieta' professionale (altrettanto indispensabile).

Alla fine di tutto e' molto piu' serio dire al paziente: "non sono in grado di spiegare questi suoi sintomi, segni, disturbi ecc., ma solo questi e quest'altri.

Cordialmente
Dr. A.Valassina

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Utente
Utente
La ringrazio per la professionalità dimostrata.