Plantare ernia disco
Gentilissimi,
da qualche tempo ho subisco i dolori di un'ernia. Vado a esporvi una sintesi della mia storia clinica (e non solo), nella speranza di ottenere qualche consiglio vicino al mio modo di vivere, ora male, questo problema.
Ho 30 anni, da circa un paio pratico sport intensamente (pugilato) con miglioramento del tono muscolare, dimagrimento (alto 1.73 peso 77kg, prima ero 10 kg in più) scomparsa di qualsivoglia dolore alla schiena di cui ogni tanto ero stato vittima e un generale stato di benessere dovuto a un miglioramento del rapporto col mio corpo. A fine 2008 si intensifica un dolore alla pianta del piede che in modo leggero avvertivo da mesi. Ho sempre avuto i piedi piatti ma non ho mai avuto dolori, ma secondo l'ortopedico il problema è quello. Mi prescrive plantari che effettivamente, nel giro di poche settimane, fanno scomparire il dolore. Benissimo!
Dopo un ulteriore mese, siamo a maggio 2009, avverto fastidi alla gamba sinistra e al tratto lombare. Ho sofferto da anni, ma mai in modo forte e continuativo, di dolori alla sciatica, ma questa volta il dolore è intenso e senza pausa. Una tac indica ernia L5 S1. L'ortopedico consiglia attenzione alle posture, terapie antinfiammatorie e moderazione negli sforzi, sportivo e non. La situazione si stabilizza per un mese e poi riprende a peggiorare notevolmente. Nel frattempo ho dovuto ridurre gli allenamenti e purtroppo sto reingrassando. Il nuoto lo pratico con poca soddisfazione e scarsi risultati a livello di forma fisica.
Ora faccio fatica a guidare e camminare e ho sempre dolore. Sono particolarmente preoccupato perchè avrò il mio primo figlio a breve e non vorrei trovarmi bloccato in questo periodo dove già la mia compagna in gravidanza ha bisogno di me e di supporto. Inoltre temo di perdere la forma fisica (e spirituale) conquistata con così tanta fatica trovando uno sport la cui pratica mi è congeniale.
Non so se pensare di operarmi, perchè l'ortopedico lo sconsiglia (così come la fisioterapia) e perchè forse non risolverei il problema, vista le recidività delle ernie. Soprattutto però vorrei un vostro autorevole parere (e anche qualche consiglio!) circa il legame tra plantari e insorgenza dell'ernia. Si noti inoltre che insieme all'ernia con i suoi dolori lombosciatalgici si è manifestato un dolore muscolare alla parte esterna delle cosce che si presenta dopo brevi sforzi...Come a sottolineare che il mio corpo sta reagendo con il dolore all'allargarsi della mia postura di appoggio dei piedi (non so se mi spiego...sarebbe efficace un disegno!).
Ringraziando per l'attenzione, un cordiale saluto.
da qualche tempo ho subisco i dolori di un'ernia. Vado a esporvi una sintesi della mia storia clinica (e non solo), nella speranza di ottenere qualche consiglio vicino al mio modo di vivere, ora male, questo problema.
Ho 30 anni, da circa un paio pratico sport intensamente (pugilato) con miglioramento del tono muscolare, dimagrimento (alto 1.73 peso 77kg, prima ero 10 kg in più) scomparsa di qualsivoglia dolore alla schiena di cui ogni tanto ero stato vittima e un generale stato di benessere dovuto a un miglioramento del rapporto col mio corpo. A fine 2008 si intensifica un dolore alla pianta del piede che in modo leggero avvertivo da mesi. Ho sempre avuto i piedi piatti ma non ho mai avuto dolori, ma secondo l'ortopedico il problema è quello. Mi prescrive plantari che effettivamente, nel giro di poche settimane, fanno scomparire il dolore. Benissimo!
Dopo un ulteriore mese, siamo a maggio 2009, avverto fastidi alla gamba sinistra e al tratto lombare. Ho sofferto da anni, ma mai in modo forte e continuativo, di dolori alla sciatica, ma questa volta il dolore è intenso e senza pausa. Una tac indica ernia L5 S1. L'ortopedico consiglia attenzione alle posture, terapie antinfiammatorie e moderazione negli sforzi, sportivo e non. La situazione si stabilizza per un mese e poi riprende a peggiorare notevolmente. Nel frattempo ho dovuto ridurre gli allenamenti e purtroppo sto reingrassando. Il nuoto lo pratico con poca soddisfazione e scarsi risultati a livello di forma fisica.
Ora faccio fatica a guidare e camminare e ho sempre dolore. Sono particolarmente preoccupato perchè avrò il mio primo figlio a breve e non vorrei trovarmi bloccato in questo periodo dove già la mia compagna in gravidanza ha bisogno di me e di supporto. Inoltre temo di perdere la forma fisica (e spirituale) conquistata con così tanta fatica trovando uno sport la cui pratica mi è congeniale.
Non so se pensare di operarmi, perchè l'ortopedico lo sconsiglia (così come la fisioterapia) e perchè forse non risolverei il problema, vista le recidività delle ernie. Soprattutto però vorrei un vostro autorevole parere (e anche qualche consiglio!) circa il legame tra plantari e insorgenza dell'ernia. Si noti inoltre che insieme all'ernia con i suoi dolori lombosciatalgici si è manifestato un dolore muscolare alla parte esterna delle cosce che si presenta dopo brevi sforzi...Come a sottolineare che il mio corpo sta reagendo con il dolore all'allargarsi della mia postura di appoggio dei piedi (non so se mi spiego...sarebbe efficace un disegno!).
Ringraziando per l'attenzione, un cordiale saluto.
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Non è possibile darle indicazioni precise senza valutarla clinicamente, ma a distanza cerco di dirle qualcosa. Il plantare non può generare un ernia. Sicuramente lo sport che pratica non è molto gradito dalla sua colonna, ma se vuole proseguirlo cerchi di trovare dei compromessi: eviti di fare attività fisica a freddo, eviti di piegarsi di schiena cercando di andare sempre giù sulle ginocchia, tehnga sotto controolo il peso, in auto usi un cuscino lombare che l'aiuti a mentenere una postura corretta. Per quanto riguarda l'intervento, consideri che attualmente esistono delle tecniche nuove, molto meno invasive rispetto a prima (coblazione del disco, impianto di "ammortizzatori" interspinosi..). Ma per questo è necessario visitarla e valutare direttamente la sua TAC. Si rivolga ad un buon ortopedico-chirurgo del rachide.
Auguri
Auguri
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
[#3]
Certamente la sintomatologia legata a patologia dei dischi intervertebrali talvolta dura molto tempo. Non è comunque detto che non possa risolversi senza ricorrere ad interventi chirurgici. La decisione per eseguirlo viene dettata dalla persistenza di impotenza funzionale, dalla frequenza degli episodi di riacutizzazione, dalla possibile insorgenza di disturbi neurologici, dalla posizione e migrazione dell'ernia e così via. Al momento rispetti un corretto riposo da attività di sovraccarico del rachide, segua i consigli del precedente consulto e veda come va. Auguri
[#4]
Utente
Grazie ancora. Per ora sono quasi tre mesi che il dolore persiste, e aumenta di intensità. Seguirò il suo consiglio ma mi farò comunque vedere da un osteopata in questi giorni per un parere. Resto disorientato circa le cause dell'ernia, vale a dire mi chiedo se una volta risolta questa (e già sarebbe un bel passo, mi creda), cosa posso fare per evitare di "ricascarci"?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 11.3k visite dal 16/07/2009.
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