Lesione totale peroneo astragalico, devo operarmi?
Salve sono un ragazzo di 19 anni e mi trovo di fronte ad un problema.
Nel marzo del 2005 in una partita di calcetto sono stavo vittima di un infortunio. A seguito del trauma subito lamia caviglia sx si è gonfiata, sono andato in ospedale dove mi è stata applicata una fasciatura al Tensoplast, salvo poi ritrovarmi la mattina dopo con il piede assolutamente freddo e con estesa tumefazione. Fatte le visite tra le quali rientra una risonanza magnetica è stata evidenziata una lesione totale del fascio peroneo astragalico con interessamento degli altri due fasci e principio di artrosi dell'articolazione. Sono stato a rischio flebite in quanto il versamento di sangue interno partiva da poco sopra la caviglia interessando tutto il piede e ho assunto su consiglio medico anticoagulanti rimanendo 15 giorni immbilizzato a letto con la gamba sollevata per far defluire il sangue. La fasciatura ha compresso la zona causandomi perdità completa della sensibilità e della mobilità dell'articolazione (fortunatamente temporanea avevo il collo del piede bianco e tutto il resto nero pece). Sottoposto a visita mi è stato suggerito di sottopormi a 20 sedute di terapia prima di decidere se operare e qualora dopo la terapia la stabilità dell'arto e il dolore non fossero passati avrei dovuto sottopormi ad operazione. Fatta la terapia la situazione non è migliorata. A distanza di circa 2 anni ho ripreso l'attività agonistica di Calcio e molto spesso accuso dolore e sono stato vittima di una distorsione della caviglia mentre correvo normalmente. Il dolore non è mai scomparso e anche la stabilità è molto precaria, sono infatti soggetto a continue "storte" anche quando mi trovo a camminare normalmente. Mi sono state prospettate 2 operazioni una con intervento al laser per lenire il dolore ed una di ricostruzione del legamento al fine di garantire la stabilità. Visti i recenti problemi mi chiedo se sia effettivamente il caso di operarmi per smettere di avere dolori e di prendere continue storte peraltro seguite da gonfiore e dolore o se posso ricorrere ad altri metodi. Ringrazianto preventivamente per le eventuali risposte porgo cordiali saluti.
Nel marzo del 2005 in una partita di calcetto sono stavo vittima di un infortunio. A seguito del trauma subito lamia caviglia sx si è gonfiata, sono andato in ospedale dove mi è stata applicata una fasciatura al Tensoplast, salvo poi ritrovarmi la mattina dopo con il piede assolutamente freddo e con estesa tumefazione. Fatte le visite tra le quali rientra una risonanza magnetica è stata evidenziata una lesione totale del fascio peroneo astragalico con interessamento degli altri due fasci e principio di artrosi dell'articolazione. Sono stato a rischio flebite in quanto il versamento di sangue interno partiva da poco sopra la caviglia interessando tutto il piede e ho assunto su consiglio medico anticoagulanti rimanendo 15 giorni immbilizzato a letto con la gamba sollevata per far defluire il sangue. La fasciatura ha compresso la zona causandomi perdità completa della sensibilità e della mobilità dell'articolazione (fortunatamente temporanea avevo il collo del piede bianco e tutto il resto nero pece). Sottoposto a visita mi è stato suggerito di sottopormi a 20 sedute di terapia prima di decidere se operare e qualora dopo la terapia la stabilità dell'arto e il dolore non fossero passati avrei dovuto sottopormi ad operazione. Fatta la terapia la situazione non è migliorata. A distanza di circa 2 anni ho ripreso l'attività agonistica di Calcio e molto spesso accuso dolore e sono stato vittima di una distorsione della caviglia mentre correvo normalmente. Il dolore non è mai scomparso e anche la stabilità è molto precaria, sono infatti soggetto a continue "storte" anche quando mi trovo a camminare normalmente. Mi sono state prospettate 2 operazioni una con intervento al laser per lenire il dolore ed una di ricostruzione del legamento al fine di garantire la stabilità. Visti i recenti problemi mi chiedo se sia effettivamente il caso di operarmi per smettere di avere dolori e di prendere continue storte peraltro seguite da gonfiore e dolore o se posso ricorrere ad altri metodi. Ringrazianto preventivamente per le eventuali risposte porgo cordiali saluti.
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Gentile utente,
la lesione del legamento peroneo-astragalico anteriore è comune in TUTTE le distorsioni in inversione (quando il piede "ruota" all'interno) e si manifesta con imponente versamento, in quanto all'interno di tale legamento è presente un piccolo vaso sanguigno che si rompe insieme al legamento. Nelle lesioni a basso grado si danneggia solo questo legamento, mentre nelle lesioni a maggiore entità viene coinvolto anche il legamento peroneo-astragalico posteriore. La funzione di tali legamenti è propriocettiva, ovvero di "calibrare" il complesso piede-caviglia nello spazio. Personalmente sarei poco propenso ad operare, preferendo una cavigliera (per 2 mesi) che permetta i soli movimenti di flesso-estensione, in modo da evitare dannosi movimenti "parassiti" (in quanto avverrebbero senza l'ausilio dei legamenti) e che permetta perciò la ricostruzione-rigenerazione legamentosa. Sottoporrei nel frattempo la caviglia a borsa del ghiaccio e ad arto sopraelevato quando a letto (protocollo R.I.C.E. = Riposo, Ghiaccio, Compressione, Elevazione). Dopo 2 mesi eseguirei esercizi per il recupero della propriocezione (disegnare numeri con il piede sospeso in aria, utilizzo della tavoletta oscillante), ripetendo la RMN. Se la sintomatologia dovesse persistere, opterei per un'artroscopia di caviglia per eseguire un'accurata sinoviectomia ed eventualmente una ricostruzione aperta dei legamenti.
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
la lesione del legamento peroneo-astragalico anteriore è comune in TUTTE le distorsioni in inversione (quando il piede "ruota" all'interno) e si manifesta con imponente versamento, in quanto all'interno di tale legamento è presente un piccolo vaso sanguigno che si rompe insieme al legamento. Nelle lesioni a basso grado si danneggia solo questo legamento, mentre nelle lesioni a maggiore entità viene coinvolto anche il legamento peroneo-astragalico posteriore. La funzione di tali legamenti è propriocettiva, ovvero di "calibrare" il complesso piede-caviglia nello spazio. Personalmente sarei poco propenso ad operare, preferendo una cavigliera (per 2 mesi) che permetta i soli movimenti di flesso-estensione, in modo da evitare dannosi movimenti "parassiti" (in quanto avverrebbero senza l'ausilio dei legamenti) e che permetta perciò la ricostruzione-rigenerazione legamentosa. Sottoporrei nel frattempo la caviglia a borsa del ghiaccio e ad arto sopraelevato quando a letto (protocollo R.I.C.E. = Riposo, Ghiaccio, Compressione, Elevazione). Dopo 2 mesi eseguirei esercizi per il recupero della propriocezione (disegnare numeri con il piede sospeso in aria, utilizzo della tavoletta oscillante), ripetendo la RMN. Se la sintomatologia dovesse persistere, opterei per un'artroscopia di caviglia per eseguire un'accurata sinoviectomia ed eventualmente una ricostruzione aperta dei legamenti.
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
Dott. Andrea Salvi
www.ortopedicobrescia.com
https://g.co/kgs/FhgrTQ
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Eseguirei una valutazione artroscopica durante la quale sarà possibile dedurre la situazione articolare e la stabilità della caviglia, propendendo eventualmente per un intervento a cielo aperto di ricostruzione o stabilizzazione. Cordialità
Dr Simone Cigni
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 50.6k visite dal 15/11/2006.
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