Una spalla esca 7 volte
Da due anni la spalla è instabile.
Mi è uscita la bellezza di 7 volte e alla fine mi hanno detto di fare una RMN.
Il risultato ha escluso lesioni gravi,c'è stata solo " una modesta lesione di Hill-Saschs senza comunque evidenti alterazioni del cercine glenoideo"(testuali parole).
Il mio dottore e una fisioterapista hanno escluso l'operazione in quanto non c'è nessuna lesione e a loro dire non ci sono gli estremi per operare.
La mia domanda è : A 20 anni è normale che una spalla esca 7 volte e che non ci siano state complicazioni a livvello articolare?Vorrei sapere cosa fare per migliorare la situazione.
Preciso che ogni faccio esercizi adatti al mio problema.
Mi è uscita la bellezza di 7 volte e alla fine mi hanno detto di fare una RMN.
Il risultato ha escluso lesioni gravi,c'è stata solo " una modesta lesione di Hill-Saschs senza comunque evidenti alterazioni del cercine glenoideo"(testuali parole).
Il mio dottore e una fisioterapista hanno escluso l'operazione in quanto non c'è nessuna lesione e a loro dire non ci sono gli estremi per operare.
La mia domanda è : A 20 anni è normale che una spalla esca 7 volte e che non ci siano state complicazioni a livvello articolare?Vorrei sapere cosa fare per migliorare la situazione.
Preciso che ogni faccio esercizi adatti al mio problema.
[#1]
La sua spalla è da operare, senza dubbio.
Innanzi tutto se ha eseguito una RMN senza mezzo di contrasto è possibile che eventuali lesioni non siano state messe in evidenza o riconosciute da chi l'ha valutata.....
In ogni caso, se non ci fossero lesioni importanti, è molto facile che nuovi episodi di lussazione le possano provocare.
Alla sua età non ha senso attendere peggioramenti, senza considerare che una spalla così instabile le proibisce qualsiasi attività sportiva che impegni l'arto superiore.
Personalmente le consiglio vivamente una stabilizzazione chirurgica, eventualmente artroscopica.
Cordiali saluti
Innanzi tutto se ha eseguito una RMN senza mezzo di contrasto è possibile che eventuali lesioni non siano state messe in evidenza o riconosciute da chi l'ha valutata.....
In ogni caso, se non ci fossero lesioni importanti, è molto facile che nuovi episodi di lussazione le possano provocare.
Alla sua età non ha senso attendere peggioramenti, senza considerare che una spalla così instabile le proibisce qualsiasi attività sportiva che impegni l'arto superiore.
Personalmente le consiglio vivamente una stabilizzazione chirurgica, eventualmente artroscopica.
Cordiali saluti
[#2]
Ex utente
L'operazione era una delle ipotesi.
Il punto è che la RMN ha dato esito negativo e quindi mi hanno sconsigliato di operare non essendoci nulla di rotto.
Parlando con un altro fisioterapista mi è stato detto che con molta probabilità il cercine glenoideo ha subito una lesione ma che in RMN non di vede.
Se mi decido di operare dove interverrebbero i dottori?
La stabilizzazione da lei citata come verrebbe effettuata?
Grazie per la cordialità e disponibilità.
Il punto è che la RMN ha dato esito negativo e quindi mi hanno sconsigliato di operare non essendoci nulla di rotto.
Parlando con un altro fisioterapista mi è stato detto che con molta probabilità il cercine glenoideo ha subito una lesione ma che in RMN non di vede.
Se mi decido di operare dove interverrebbero i dottori?
La stabilizzazione da lei citata come verrebbe effettuata?
Grazie per la cordialità e disponibilità.
[#3]
Gentile utente,
il suo caso depone senz'altro per una lussazione recidivante di spalla. La presenza di una lesione di Hill-Sachs crea i presupposti per una sub-lussazione (in quanto il "cuneo" di osso mancante che è la caratteristica peculiare della lesione si "impegna" nella glena ossea con conseguente sublussazione).
Nel Suo caso eseguirei un intervento a cielo aperto (chirurgia aperta) di tipo "risolutore", preferibilmente l'intervento di Bristow-Latarjet.
Cordiali Saluti,
Andrea Salvi
il suo caso depone senz'altro per una lussazione recidivante di spalla. La presenza di una lesione di Hill-Sachs crea i presupposti per una sub-lussazione (in quanto il "cuneo" di osso mancante che è la caratteristica peculiare della lesione si "impegna" nella glena ossea con conseguente sublussazione).
Nel Suo caso eseguirei un intervento a cielo aperto (chirurgia aperta) di tipo "risolutore", preferibilmente l'intervento di Bristow-Latarjet.
Cordiali Saluti,
Andrea Salvi
Dott. Andrea Salvi
www.ortopedicobrescia.com
https://g.co/kgs/FhgrTQ
[#4]
Non sono del tutto d'accordo con il collega.
La RMN eseguita può non rendere ben visibili lesioni a carico del cercine glenoideo o a carico dei legamenti gleno-omerali (faccio notare che, alla sua età, una lesione del cercine glenoideo è presente in circa il 70% dei casi dopo un solo episodio di lussazione) ma permette di vedere bene la lesione di Hill-Sachs: nel suo caso è modesta e ciò rende pressochè impossibile un fenomeno di 'engaging', cioè l'impegno della testa omerale nella parte anteriore della glena con conseguente lussazione (peraltro difficilmente auto-riducubile).
Nel suo caso interverrei artroscopicamente per riparare le lesioni eventualmente presenti (ribadisco l'utilità di una RMN con mezzo di contrasto per meglio valutarle) e, in caso, per 'accorciare' i legamenti (tecnicamente si parla di 'plicature'); quest'ultima procedura si utilizza anche nel caso non siano presenti lesioni.
In tal modo, il ripristino delle condizioni anatomiche normali determina la stabilità dell'articolazione.
Cordiali saluti
La RMN eseguita può non rendere ben visibili lesioni a carico del cercine glenoideo o a carico dei legamenti gleno-omerali (faccio notare che, alla sua età, una lesione del cercine glenoideo è presente in circa il 70% dei casi dopo un solo episodio di lussazione) ma permette di vedere bene la lesione di Hill-Sachs: nel suo caso è modesta e ciò rende pressochè impossibile un fenomeno di 'engaging', cioè l'impegno della testa omerale nella parte anteriore della glena con conseguente lussazione (peraltro difficilmente auto-riducubile).
Nel suo caso interverrei artroscopicamente per riparare le lesioni eventualmente presenti (ribadisco l'utilità di una RMN con mezzo di contrasto per meglio valutarle) e, in caso, per 'accorciare' i legamenti (tecnicamente si parla di 'plicature'); quest'ultima procedura si utilizza anche nel caso non siano presenti lesioni.
In tal modo, il ripristino delle condizioni anatomiche normali determina la stabilità dell'articolazione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15.4k visite dal 09/11/2006.
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