Mostra segni di gonartrosi con osteofitosi marginale tricompartimentale
Alla cortese att.ne MEDICITALIA
Da un mese mia madre soffre di dolori al ginocchio sx (da 3/4 anni ha gli stessi problemi a quello dx facendo fisioterapia e magnetoterapia).
L’esame RM del ginocchio sx (come da referto) mostra segni di gonartrosi con osteofitosi marginale tricompartimentale. È presente quadro di meniscosi a carico del corno posteriore al passaggio tra corno posteriore e tratto intermedio del menisco mediale senza immagini RM riferibili e rime di frattura.
Si osserva riduzione dello spessore e alterato segnale a carico delle cartilagini di rivestimento dei capi scheletrici femoro-tibiali in sede mediale cui si associa focale area di sofferenza dell’osso subcondrale a carico del condilo femorale omolaterale.
Nelle condizioni di esecuzione dell’esame la rotula appare sostanzialmente in asse con segni di condropatia femoro-patellare maggiormente evidenti in sede paramediana interna ove si osserva focale area di sofferenza dell’osso subcondrale a carico della regione trocleare.
Le hanno ordinato 5 iniezioni endoarticolari al ginocchio sx di 2,5 ml di ARTZ sodio ialuronato per lenire il dolore.
Mi preme sapere se la situazione di deambulazione può migliorare evitando la protesi?
GRAZIE per la Vs. disponibilità.
Da un mese mia madre soffre di dolori al ginocchio sx (da 3/4 anni ha gli stessi problemi a quello dx facendo fisioterapia e magnetoterapia).
L’esame RM del ginocchio sx (come da referto) mostra segni di gonartrosi con osteofitosi marginale tricompartimentale. È presente quadro di meniscosi a carico del corno posteriore al passaggio tra corno posteriore e tratto intermedio del menisco mediale senza immagini RM riferibili e rime di frattura.
Si osserva riduzione dello spessore e alterato segnale a carico delle cartilagini di rivestimento dei capi scheletrici femoro-tibiali in sede mediale cui si associa focale area di sofferenza dell’osso subcondrale a carico del condilo femorale omolaterale.
Nelle condizioni di esecuzione dell’esame la rotula appare sostanzialmente in asse con segni di condropatia femoro-patellare maggiormente evidenti in sede paramediana interna ove si osserva focale area di sofferenza dell’osso subcondrale a carico della regione trocleare.
Le hanno ordinato 5 iniezioni endoarticolari al ginocchio sx di 2,5 ml di ARTZ sodio ialuronato per lenire il dolore.
Mi preme sapere se la situazione di deambulazione può migliorare evitando la protesi?
GRAZIE per la Vs. disponibilità.
[#1]
Gentile utente,
La malattia artrosica è evolutiva, perciò peggiora di giorno in giorno. Poichè la cartilagine (che viene perduta gradualmente nell'artrosi) è organizzata in colonne che ricordano vagamente un arco con la relativa chiave di volta, è facilmente comprensibile che, rimossa la chiave di volta, i mattoni che compongono l'arco cadono con velocità variabile, ma inesorabilmente. La cartilagine, inoltre, non ripara spontaneamente. Ne deriva che, quando Sua madre cammina, la carenza sempre maggiore di cartilagine "scopre" l'osso sottostante (sub-cartilagineo) nel quale si trovano le fibre nervose responsabili del dolore durante il cammino. Inoltre, mancando la cartilagine stessa, mancano i meccanismi con cui il liquido sinoviale, a funzione nutritizia e lubrificante, possa riassorbirsi e rigenerarsi.
La terapia fornita dal Collega ortopedico (acido ialuronico) è ottima, in quanto si tratta del lubrificante perduto, che viene fornito perciò dall'esterno in articolazione. Si tratta tuttavia di un trattamento che non può sostituire, nel medio/lungo termine, la protesi articolare.
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
La malattia artrosica è evolutiva, perciò peggiora di giorno in giorno. Poichè la cartilagine (che viene perduta gradualmente nell'artrosi) è organizzata in colonne che ricordano vagamente un arco con la relativa chiave di volta, è facilmente comprensibile che, rimossa la chiave di volta, i mattoni che compongono l'arco cadono con velocità variabile, ma inesorabilmente. La cartilagine, inoltre, non ripara spontaneamente. Ne deriva che, quando Sua madre cammina, la carenza sempre maggiore di cartilagine "scopre" l'osso sottostante (sub-cartilagineo) nel quale si trovano le fibre nervose responsabili del dolore durante il cammino. Inoltre, mancando la cartilagine stessa, mancano i meccanismi con cui il liquido sinoviale, a funzione nutritizia e lubrificante, possa riassorbirsi e rigenerarsi.
La terapia fornita dal Collega ortopedico (acido ialuronico) è ottima, in quanto si tratta del lubrificante perduto, che viene fornito perciò dall'esterno in articolazione. Si tratta tuttavia di un trattamento che non può sostituire, nel medio/lungo termine, la protesi articolare.
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
Dott. Andrea Salvi
www.ortopedicobrescia.com
https://g.co/kgs/FhgrTQ
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