Rapporti articolari conservati
Salve.
Ho 55 anni e dopo un periodo di totale inattività in febbraio ho ripreso gradualmente a frequentare la piscina una o due volte alla settimana.
Circa un mese fa ho iniziato ad avere dolori diffusi al lato destro del collo e al muscolo trapezio la cui causa è stata attribuita all’artrosi cervicale e ad alla riduzione dello spazio C6-C7.
Per tale motivo sono stata sottoposta ad un ciclo di ultrasuoni, correnti diadinamiche e ginnastica posturale, avendo contestualmente sospeso il nuoto.
I trattamenti in questione non hanno sortito alcun effetto benefico, ma anzi, ho incominciato ad avvertire dolori, specialmente notturni, alla spalla destra. Sono stata, pertanto, sottoposta ad una RMN il cui referto riporto integralmente:
“Esame effettuato mediante sequenze con tecnica SE-FSE-GE, T1-T2 pesate, secondo piani di scansione assiali, sagittali e coronali obliqui.
Rapporti articolari conservati, pur in presenza di manifestazioni di natura artrosica in sede acromion-claveare; si associa ispessimento capsulare reattivo a tale livello.
Presenza di modesta raccolta fluida endoarticolare.
A livello delle componenti la cuffia rotatoria si apprezza diffusa alterazione dell’intensità di segnale, dello spessore e parzialmente della continuità del tendine del m. sovraspinoso, di tipo enteropatico, compatibile con lesione parziale, su base degenerativo-artrosica, in Pz con sindrome da conflitto; alterata intensità di segnale anche delle inserzioni tendinee dei mm sottospinoso e sottoscapolare.
A livello del glenoide scapolare aspetto dismorfico dei cercini cartilaginei. Il tendine del capo lungo del bicipite omerale risulta regolarmente nella sede della doccia bicipitale, di spessore ed intensità di segnale nella norma, conservato nella sua continuità, con falda fluida peritendinea.
Normale rappresentazione del muscolo deltoide.
Non si osservano anomalie focali dei segmenti scheletrici in esame.”
Data l’età non giovanissima, immagino che la speranza di poter in qualche modo recuperare in modo soddisfacente l’uso della spalla sia praticamente nulla. Temo di dover essere sottoposta ad intervento chirurgico (che mi hanno detto essere dolorosissimo e con tempi di recupero post operatori molto lunghi) con l’impossibilità, per un periodo di mesi, di lavorare, guidare, scrivere, insomma, fare tutto ciò che si fa normalmente nella vita e di dover dipendere completamente dagli altri. Altra cosa, anche se apparentemente meno importante, temo di dover dire definitivamente addio anche alla mia attività ricreativa in piscina, da cui traevo benefici in termini di relax, di fiato, di tono muscolare.
Chiedo gentilmente una vostra opinione in merito e un suggerimento su come muovermi, tenendo conto che non conosco ortopedici nella mia città ma ho frequenti contatti con alcuni chirurghi del Rizzoli di Bologna che hanno in cura mio figlio.
Grazie infinite.
Ho 55 anni e dopo un periodo di totale inattività in febbraio ho ripreso gradualmente a frequentare la piscina una o due volte alla settimana.
Circa un mese fa ho iniziato ad avere dolori diffusi al lato destro del collo e al muscolo trapezio la cui causa è stata attribuita all’artrosi cervicale e ad alla riduzione dello spazio C6-C7.
Per tale motivo sono stata sottoposta ad un ciclo di ultrasuoni, correnti diadinamiche e ginnastica posturale, avendo contestualmente sospeso il nuoto.
I trattamenti in questione non hanno sortito alcun effetto benefico, ma anzi, ho incominciato ad avvertire dolori, specialmente notturni, alla spalla destra. Sono stata, pertanto, sottoposta ad una RMN il cui referto riporto integralmente:
“Esame effettuato mediante sequenze con tecnica SE-FSE-GE, T1-T2 pesate, secondo piani di scansione assiali, sagittali e coronali obliqui.
Rapporti articolari conservati, pur in presenza di manifestazioni di natura artrosica in sede acromion-claveare; si associa ispessimento capsulare reattivo a tale livello.
Presenza di modesta raccolta fluida endoarticolare.
A livello delle componenti la cuffia rotatoria si apprezza diffusa alterazione dell’intensità di segnale, dello spessore e parzialmente della continuità del tendine del m. sovraspinoso, di tipo enteropatico, compatibile con lesione parziale, su base degenerativo-artrosica, in Pz con sindrome da conflitto; alterata intensità di segnale anche delle inserzioni tendinee dei mm sottospinoso e sottoscapolare.
A livello del glenoide scapolare aspetto dismorfico dei cercini cartilaginei. Il tendine del capo lungo del bicipite omerale risulta regolarmente nella sede della doccia bicipitale, di spessore ed intensità di segnale nella norma, conservato nella sua continuità, con falda fluida peritendinea.
Normale rappresentazione del muscolo deltoide.
Non si osservano anomalie focali dei segmenti scheletrici in esame.”
Data l’età non giovanissima, immagino che la speranza di poter in qualche modo recuperare in modo soddisfacente l’uso della spalla sia praticamente nulla. Temo di dover essere sottoposta ad intervento chirurgico (che mi hanno detto essere dolorosissimo e con tempi di recupero post operatori molto lunghi) con l’impossibilità, per un periodo di mesi, di lavorare, guidare, scrivere, insomma, fare tutto ciò che si fa normalmente nella vita e di dover dipendere completamente dagli altri. Altra cosa, anche se apparentemente meno importante, temo di dover dire definitivamente addio anche alla mia attività ricreativa in piscina, da cui traevo benefici in termini di relax, di fiato, di tono muscolare.
Chiedo gentilmente una vostra opinione in merito e un suggerimento su come muovermi, tenendo conto che non conosco ortopedici nella mia città ma ho frequenti contatti con alcuni chirurghi del Rizzoli di Bologna che hanno in cura mio figlio.
Grazie infinite.
[#1]
Gentile Utente
Lei considera la sua età come ormai una controindicazione al recupero funzionale e devo dire che sbaglia in modo grossolano perchè purtroppo queste patologie insorgono proprio nell'arco di vita di cui Lei fa parte e peraltro oggigiorno la sua età è da considerare ancora giovanile.
Per fortuna oggi esistono soluzioni chirurgiche, e non, che permettono di risolvere anche in modo definitivo questo tipo di patologie.
L'intervento di cui Lei parla oggi si esegue in artroscopia e non è seguito da tutte quelle sequele di cui Lei fa menzione.
In genere il recupero si ottiene nell'arco di 1-2 mesi.
Però io vorrei ritornare all'inizio e dirLe che sarebbe importantissimo fare una valutazione clinica della sua situazione perchè bisogna capire se effettivamente la fonte del dolore sia la patologia alla spalla o la sua cervicoartrosi.
Detto questo una volta fatta la diagnosi va risolto il problema.
Il ritorno all'attività in piscina non è da escludere completamente una volta ristabiliti gli equilibri biomeccanici della spalla.
Cordiali saluti
Lei considera la sua età come ormai una controindicazione al recupero funzionale e devo dire che sbaglia in modo grossolano perchè purtroppo queste patologie insorgono proprio nell'arco di vita di cui Lei fa parte e peraltro oggigiorno la sua età è da considerare ancora giovanile.
Per fortuna oggi esistono soluzioni chirurgiche, e non, che permettono di risolvere anche in modo definitivo questo tipo di patologie.
L'intervento di cui Lei parla oggi si esegue in artroscopia e non è seguito da tutte quelle sequele di cui Lei fa menzione.
In genere il recupero si ottiene nell'arco di 1-2 mesi.
Però io vorrei ritornare all'inizio e dirLe che sarebbe importantissimo fare una valutazione clinica della sua situazione perchè bisogna capire se effettivamente la fonte del dolore sia la patologia alla spalla o la sua cervicoartrosi.
Detto questo una volta fatta la diagnosi va risolto il problema.
Il ritorno all'attività in piscina non è da escludere completamente una volta ristabiliti gli equilibri biomeccanici della spalla.
Cordiali saluti
Antonio Mattei
[#2]
Ex utente
Grazie infinite per la risposta così tempestiva.
Da quanto mi era stato riferito da persone molto più giovani e con esperienza diretta, il recupero dopo l'artroscopia sembrava considerevolmente più lungo e immaginavo, pertanto, che alla ma età la guarigione dovesse essere più "faticosa".
Ancora grazie per la risposta nello specifico e, più in generale, per il bel servizio che rendete a noi cittadini.
Da quanto mi era stato riferito da persone molto più giovani e con esperienza diretta, il recupero dopo l'artroscopia sembrava considerevolmente più lungo e immaginavo, pertanto, che alla ma età la guarigione dovesse essere più "faticosa".
Ancora grazie per la risposta nello specifico e, più in generale, per il bel servizio che rendete a noi cittadini.
[#3]
Ex utente
Salve.
A distanza di mesi e dopo un ciclo di fisioterapia ben eseguita la mia spalla sta ricominciando a funzionare e non ha più dolori.
Anche se presumo che questa fase sia solamente un rinvio della soluzione chirurgica e non uno stato definitivo, cerco di mantenere la spalla in movimento e di evitare sforzi che possano compromettere i risultati raggiunti.
Mi è rimasta una curiosità: cosa significa "alterazione dell’intensità di segnale, dello spessore e parzialmente della continuità del tendine del m. sovraspinoso, di tipo enteropatico"? la parola "enteropatico" mi fa pensare a qualcosa che attiene l'intestino: che relazione c'è con la mia lesione parziale di un tendine della spalla?
Grazie infinite!
A distanza di mesi e dopo un ciclo di fisioterapia ben eseguita la mia spalla sta ricominciando a funzionare e non ha più dolori.
Anche se presumo che questa fase sia solamente un rinvio della soluzione chirurgica e non uno stato definitivo, cerco di mantenere la spalla in movimento e di evitare sforzi che possano compromettere i risultati raggiunti.
Mi è rimasta una curiosità: cosa significa "alterazione dell’intensità di segnale, dello spessore e parzialmente della continuità del tendine del m. sovraspinoso, di tipo enteropatico"? la parola "enteropatico" mi fa pensare a qualcosa che attiene l'intestino: che relazione c'è con la mia lesione parziale di un tendine della spalla?
Grazie infinite!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 41k visite dal 20/05/2009.
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