Spiegazione più semplice della risonanza della colonna lombo sacrale

Salve sono un ragazzo di 23 anni e ho eseguito una RM della colonna lombo sacrale.

Vorrei sapere a parole semplici la diagnostica.

L'esame è stato eseguito con tomogrammi sagittali in T1 e T2 anche con tecnica STIR e assiali in T2.

Si rilevano aspetti degenerativi discali a livello L4-L5 e L5-S1.

A livello L5-S1 si evidenzia piccola ernia discale mediana-paramediana sinistra che impronta lo spazio epidurale anteriore e contatta la tasca radicolare emergente omolaterale.

A livello L4-L5 si osserva protrusione discale mediana con modesta impronta sul sacco durale.
Regolare l'ampiezza del canale vertebrale.
Non sono presenti alterazioni di segnale di significato patologico a carico dei segmenti scheletrici esaminati.
Nella norma il cono midollare e le radici della cauda.
Atteggiamento verticalizzato del rachide lombare.

Ringrazio in anticipo.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Caro ragazzi vediamo insieme di "tradurre" quel referto.


1 - Si rilevano aspetti degenerativi discali a livello L4-L5 e L5-S1.
Premessa: "degenerativo" è un termine anatomopatologico che in radiologia non significa nulla vista la vastità di aspetti che comprende. In linea di massima esprime la perdità di integrità anatomica, funzionale e biochimica del disco.

2- Traduzione = la degenerazione di un disco vertebrale si manifesta con aspetti geometrici, morfologici e strutturali.
Geometrici: quello più semplice e comune è la riduzione dell'altezza del disco. --->Detto in altro modo si riduce lo spazio compreso tra una vertebra e l'altra in quanto il primo segno della "degenerazione discale" è la perdita di acqua e, quindi, la perdita di volume.
Morfologici: il disco tende a schiacciarsi e ad allargarsi (aumentano i suoi diametri interni sul piano orizzontale. La cosa che molti non sanno è che il disco molto spesso sporge in avanti o addirittura in casi eccezionali "ernia" in avanti, ma non se ne accorge alcun paziente per due ottime ragioni:
A. la porzione anteriore del "anulus fibrosus", una sorta di cercine di tessuto fibroso compatto che circonda la porzione più interna del disco, più morbida e gelatinosa, NON è innervata dal nervo proprio del disco (il ramo ricorrente del nervo spinale o nervo del seno del Luscka). Ogni nervo spinale, prima di dividersi nelle due branche, dà origine ad un primo ramo collaterale: il nervo ricorrente o di Luschka o senovertebrale, che rientra nel canale vertebrale per portare innervazione sensitiva al "anulus fibrosus" nella porzione posteriore e postero-laterale, al legamento longitudinale posteriore, alle meningi, alla porzione periferica del disco intervertebrale e al periostio della vertebra. Trasporta inoltre anche un piccolo contingente di fibre post-gangliari provenienti dal ramo comunicante grigio corrispondente per l’innervazione dei vasi sanguigni presenti nel canale vertebrale.
B. il canale vertebrale è posteriore e, quindi, un'eventuale ernia anteriore non incontrerà mai una radice spinale!

Detto in altri termini: il disco si deforma nel tempo nei 3 piani dello spazio, ma quello che conta dal punto di vista clinico sono le sue deformazioni posteriori che possono portarlo nel canale vertebrale a contatto con il midollo (nel tratto da C1 a L1 o L2) o con la cauda (da L1 o L2 in giù).
Se, invece, sporge nei recessi del canale, nei forami di coniugazione da cui escono le radici o sporge all'uscita dei canali suddetti può comprimere le radici spinali (da C1/C2 fino a L5/S1).
A livello L5-S1 si evidenzia piccola ernia discale mediana-paramediana sinistra che impronta lo spazio epidurale anteriore e contatta la tasca radicolare emergente omolaterale.

3- "A livello L4-L5 si osserva protrusione discale mediana con modesta impronta sul sacco durale."
Traduzione = appunto quanto dicevo sopra. Il disco, degenerando nel tempo, tende a sporgere posteriormente, quindi "protrude" dal bordo del piatto del corpo vertebrale dove è appoggiato. Dato che dietro al disco c'è il canale vertebrale che, a livello L5/S1, contiene il sacco durale con le radici della cauda equina, e, essendo che le radici sono avvolte in una membrana costituita dalle meningi a forma di sacco, ecco che la protrusione, cioè la sporgenza del disco, aumenta il contatto (già preesistente da prima in condizioni di normalità !) con la parte anteriore del sacco durale (= "impronta lo spazio epidurale anteriore". Condizione quella di per sè NON causa di disturbi in quanto, in anatomia NORMALE, il contatto tra dura (sacco durale) e disco/ legamento longitudinale posteriore è già previsto come rapporto normale di contiguità.
Solo se la sporgenza dovesse aumentare molto nel tempo e comprimere la cauda equina all'interno del canale o qualcuna delle radici emergenti contigue, allora possono comparire dolori e deficit sensitivo-motori che, mi sembra di capire, lei non ha.

4 - ..."e contatta la tasca radicolare emergente omolaterale"
Traduzione: Il disco sporge posteriormente, ma, per fortuna, nostra Madre Natura, ha previsto questa eventualità, ed ha aggiunto un potentissimo legamento (il legamento longitudinale posteriore) che scorre, nel canale vertebrale, posteriormente ai corpi vertebrali e al disco. Il disco spinge posteriormente, ma, incontrando l'ostacolo del legamento longitudinale posteriore, NON riesce ad avanzare ed allora cerca una via di minore resistenza ai lati del legamento. Per questa ragione, moltissime ernie si sviluppano in senso postero-laterale e non posteriore puro. Peccato, però che in sede postero laterale, contigue al disco, scorrano le radici spinali che proprio in quella sede possono essere compresse e, se compresse da protrusioni o ernie discali, provocare sciatalgie, cruralgie o brachialgie.

5. Regolare l'ampiezza del canale vertebrale.
Non sono presenti alterazioni di segnale di significato patologico a carico dei segmenti scheletrici esaminati.
Nella norma il cono midollare e le radici della cauda.
Atteggiamento verticalizzato del rachide lombare.

Traduzione: nulla da segnalare.

Cordiali saluti.
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante