Nodulo duro plantare dello strato ipodermico rilevato alla palpazione dimensione 3-4 mm
Buongiorno,
sono una ragazza di 29 anni, non assumo alcun tipo di farmaco e sono normopeso, stile di vita prevalentemente sedentario.
Sono molto allarmata, scrivo per un nodulo duro plantare al piede sinistro che ho rilevato circa 2 mesi fa (dicembre) solo ed esclusivamente alla palpazione (nella zona non si hanno rigonfiamenti visibili), la pelle non mostra alcun tipo di criticità nella forma e/o nel colore.
Il nodulo non provoca alcun tipo di dolore sia a riposo sia durante il cammino, tuttavia se esercito una buona pressione in corrispondenza del nodulo mi provoca un lievissimo fastidio.
A gennaio ho effettuato la visita dal medico generale e stando alla diagnosi clinica risulta una formazione duro-elastica che scorre sui piani (per quanto la zona lo possa permettere) e molto superficiale, si ipotizza formazione cistica, da confermare con ecografia.
L'esito dell'ecografia muscolotendinea risulta il seguente: "Al III anteriore della pianta del piede nel contesto del tessuto adiposo sottocutaneo, all'altezza di un piano passante per l'articolazione metatarso falangea del I raggio, si apprezza una piccola formazione anecogena delle dimensioni di 3-4 mm circa a margini regolari e priva di vascolarizzazione alla valutazione eco color Doppler.
Tale formazione che appare in stretta adiacenza con la fascia plantare, è compatibile con piccola formazione cistica.
Non si apprezzano alterazioni dell'aponeurosi plantare sia a destra che sinistra".
A febbraio decido di fare una seconda ecografia, in una diversa struttura, il cui esito è: "L'esame ecografico dei tessuti superficiali del piede sinistro, eseguito comparativamente, in fase di riposo e dinamica, evidenzia in sede plantare assenza di formazioni occupanti spazio in particolare, con regolarità del tendine flessore delle dita.
Non sono presenti distensioni bursali o versamenti articolari.
Si consiglia eventuale controllo in fase di acuzie".
I miei dubbi sono i seguenti:
- come mai le diagnosi di imaging nei due casi sono differenti?
Può avere senso ipotizzare che nel secondo caso non si è rilevato nulla a causa dell'ecografo molto più datato (in riferimento a quello della prima diagnosi) quindi con processamento dell'immagine e conseguente risoluzione più scarse?
- stando a quello che viene affermato dalla diagnosi clinica e dalla prima ecografia, a cosa può essere dovuta una cisti che racchiude materiale liquido nel tessuto adiposo sottocute? e di che tipo di cisti si tratta?
purtroppo leggendo la letteratura non riesco a trovare qualcosa di compatibile con la mia formazione (ad esempio, se fosse una cisti sebacea si troverebbe negli strati più superficiali della cute, se cisti epitelioide provocherebbe anche una manifestazione di arrossamento cutaneo, lipoma non sarebbe anecogeno, etc... ) e non voglio pensare al peggio.
Ad oggi, alla palpazione la formazione nodulare è rimasta invaiata.
Grazie per l'attenzione cari dottori.
sono una ragazza di 29 anni, non assumo alcun tipo di farmaco e sono normopeso, stile di vita prevalentemente sedentario.
Sono molto allarmata, scrivo per un nodulo duro plantare al piede sinistro che ho rilevato circa 2 mesi fa (dicembre) solo ed esclusivamente alla palpazione (nella zona non si hanno rigonfiamenti visibili), la pelle non mostra alcun tipo di criticità nella forma e/o nel colore.
Il nodulo non provoca alcun tipo di dolore sia a riposo sia durante il cammino, tuttavia se esercito una buona pressione in corrispondenza del nodulo mi provoca un lievissimo fastidio.
A gennaio ho effettuato la visita dal medico generale e stando alla diagnosi clinica risulta una formazione duro-elastica che scorre sui piani (per quanto la zona lo possa permettere) e molto superficiale, si ipotizza formazione cistica, da confermare con ecografia.
L'esito dell'ecografia muscolotendinea risulta il seguente: "Al III anteriore della pianta del piede nel contesto del tessuto adiposo sottocutaneo, all'altezza di un piano passante per l'articolazione metatarso falangea del I raggio, si apprezza una piccola formazione anecogena delle dimensioni di 3-4 mm circa a margini regolari e priva di vascolarizzazione alla valutazione eco color Doppler.
Tale formazione che appare in stretta adiacenza con la fascia plantare, è compatibile con piccola formazione cistica.
Non si apprezzano alterazioni dell'aponeurosi plantare sia a destra che sinistra".
A febbraio decido di fare una seconda ecografia, in una diversa struttura, il cui esito è: "L'esame ecografico dei tessuti superficiali del piede sinistro, eseguito comparativamente, in fase di riposo e dinamica, evidenzia in sede plantare assenza di formazioni occupanti spazio in particolare, con regolarità del tendine flessore delle dita.
Non sono presenti distensioni bursali o versamenti articolari.
Si consiglia eventuale controllo in fase di acuzie".
I miei dubbi sono i seguenti:
- come mai le diagnosi di imaging nei due casi sono differenti?
Può avere senso ipotizzare che nel secondo caso non si è rilevato nulla a causa dell'ecografo molto più datato (in riferimento a quello della prima diagnosi) quindi con processamento dell'immagine e conseguente risoluzione più scarse?
- stando a quello che viene affermato dalla diagnosi clinica e dalla prima ecografia, a cosa può essere dovuta una cisti che racchiude materiale liquido nel tessuto adiposo sottocute? e di che tipo di cisti si tratta?
purtroppo leggendo la letteratura non riesco a trovare qualcosa di compatibile con la mia formazione (ad esempio, se fosse una cisti sebacea si troverebbe negli strati più superficiali della cute, se cisti epitelioide provocherebbe anche una manifestazione di arrossamento cutaneo, lipoma non sarebbe anecogeno, etc... ) e non voglio pensare al peggio.
Ad oggi, alla palpazione la formazione nodulare è rimasta invaiata.
Grazie per l'attenzione cari dottori.
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Sembra essere un inizio di fibromatosi plantare. Allarmarsi non serve, eviti stress ripetuti e scarpe molto rigide. La formazione può ingrandirsi nel tempo fino ad occupare buona parte della fascia, ma più spesso da noduli rilevati che aumentano lentamente nel tempo.
Dr. Roberto Bevoni
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 21/02/2021.
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