Frattura piatto tibiale frammentato e testa perone

buongiorno in giugno 2020 x incidente con lo scooter ho subito una frattura del piatto tibiale e testa perone sx
inizialmente mi è stato posizionato un fissatore esterno il 23 giugno ed il 23 settembte nuova operazione per inserimento una piastra
di supporto.
il fissatore a dire dei medici mi è stato posto per ridurre parte della fratture frammentate e la piastra del 23 settembre posta dalla parte esterna del ginocchio per supportare una parte del piatto tibiale e diminuire i tempi di ripresa.
- ad oggi con un carico del 100% zoppico, soprattutto la mattina o dopo alcuni minuti di immobilita', per spostarmi ho dolore e la sensazione che il ginocchio ceda.
sento numerosi scriccolii provenienti dal ginocchio.
- ho sempre fatto fisioterapia magnetoterapia ultrasuoni stimolazioni nervose e tanta bicicletta
muscolarmente anche se la meta' dell'altra gamba ho ripreso tono muscolare.
- la sera dopo un po' di esercizio ho molto gonfiore.
- la mia domanda è questa ho fatto una risonanza magnetica che riporta questo: esiti di frattura metafisoepifisaria tibiale coinvolgente il versante articolare sul piatto tibiale esterno, la cui superfice osteocondrale risulta irregolare ed a segnale alterato, la frattura risulta in via di consolidazione.
sottili ulcerazioni cartilaginee interessano oltre il 50% dello spessore della faccetta mediale della rotula regolari tendini e rotula, legamenti tutto regolare.
- chiedo questo con questo ginocchio (se è possibile valutare con la risonanza) secondo un parere medico ed esperienza medica è prevedibile che a tempi brevi avro' la necessita' di sottopormi a protesi?
ho recuperato velocemente anche grazie alla mia dedizione alla fisioterapia ma adesso sono demoralizzato non riesco piu' a migliorare ho 53 anni e sarei molto attivo ma questa frattura mi condiziona molto, una strada per velocizzare il recupero esiste?
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Dr. Mattia Fortina Ortopedico 76 5
Caro Sig.
purtroppo le fratture che interessano la superficie articolare sono le più difficili da trattare e spesso, nonostante sia stata raggiunta una riduzione ottimale, possono lasciare una sintomatologia dolorosa e condurre ad artrosi. Il fatto che sia coinvolto il piatto tibiale esterno è un fattore a suo favore, infatti in un ginocchio normale il carico è supportato per la maggior parte (circa 70%) da quello interno. Rimane però da valutare il grado d'instabilità residua, infatti se il piatto tibiale esterno dovesse essere troppo affossato, il ginocchio potrebbe inclinarsi verso l'interno, aumentando di fatto il carico sul piatto esterno (si dice "aumento del valgismo del ginocchio). Anche il peso del corpo influisce sull'usura del ginocchio, lei non ha indicato quanto è alto, quindi non so dirle se sia in sovrappeso. Tenga presente che sulle ginocchia si esercitano forze che arrivano ad un valore espresso in chilogrammi pari ad 8 volte il peso del corpo del soggetto. Ne deriva che perdere anche solo 10 Kg equivale a "portarsi dietro una persona in meno"!
Dunque il passo successivo potrebbe essere di eseguire una TC del ginocchio con scansioni MARS (per la riduzione degli artefatti metallici) e ricostruzione 3d da mostrare al suo Ortopedico di fiducia, che sarà in grado di consigliarla al meglio per farle ridurre il dolore e per ritardare il più possibile la protesizzazione.
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, le porgo cordiali saluti.
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Utente
Utente
grazie per la risposta in effetti si le ho dato informazioni un po' sommarie .-
peso 88 kg altezza 1.78 normalmente peso 82 kg circa ma son stato fermo 6 mesi .-
il piatto tibiale è frantumato sia la parte esterna ed interna 4 pezzi piu' o meno la tac è stata eseguita venerdi 22 gennaio aspetto il responso non so se il macchinario ha un sistema per ridurre gli artefatti , lo spero.-
mi hanno consigliato nel frattempo iniezioni di acido ialuronico , ma sinceramente non sono convinto.- preferirei una soluzione definitiva per riprendere le mie attivita' sportive e quotidiane.-
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Utente
Utente
risultato tac
esito di frattura pliriframmentaria epifisiaria tibiale in trattamento con viti metalliche e placca per esiti di intervento chirurgico di osteosintesi di frattura metaepifisiaria prossimale della tibia ,abbassamento del piatto tibiale laterale con perdita di sostanza ossea e rima di frattura ancora evidente nel piatto tibiale mediale.esito di frattura in evoluzione radiologica in sede epifisiaria prossimale del perone artefatti di indurimento del fascio per presenza di osteosintesi metallica che limita l'esame.-

sono un po' perplesso .-:) ... potete per cortesia aiutarmi a comprendere meglio .- grazie per la disponibilita'.-
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Dr. Mattia Fortina Ortopedico 76 5
Caro Sig.
in relazione al quadro descritto dalla TC si evince una situazione complessa con la presenza di più frammenti e dunque più rime di frattura, interessanti anche il versante mediale. In situazioni simili è difficile poter fornire dei tempi di guarigione precisi. Nel suo caso, considerando l'intervento di Settembre e l'entità del trauma, direi che non si possa ancora parlare di ritardo di guarigione, ma si debba dare tempo all'organismo di ripristinare il tessuto osseo. Quindi risulta anche prematuro poter parlare di protesi. Certamente le terapie che le hanno consigliato possono essere d'aiuto nel ritardare la protesizzazione.

Cordiali Saluti
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Utente
Utente
grazie dottore della disponibilita' e chiarezza