Oste necrosi femore a seguito di frattura

Buongiorno dott.
ri, richiedo un nuovo consulto in ortopedia a seguito di complicanze.

In data 2 dicembre 2018 a seguito di un politrauma della strada ho riportato tra gli altri esiti frattura scomposta sotto capitata trattata con 3 viti, poi rimosse a maggio 20.

Dopo la rimozione delle viti, non ho più avuto un recupero funzionale, e a ottobre 2020 a seguito di rx si e diagnosticato una oste necrosi limitata della testa del femore, con appiattimento.

Ora la situazione sta degenerando di giorno di giorno, tala da far uso massivo di antinfiammatori per poter eseguire un minimo di movimenti essenziali, ma ogni giorno che passa è sempre più doloroso anche alzarsi dalla sedia.

L'arto ha avuto anche un accorciamento di circa 0, 5 cm, che mi causa una leggera zoppia.

A causa di una gonartrosi bilaterale grave alle ginocchia, ormai non mi è piu possibile neanche effettuare lo sport che mi è rimasto, cioè il ciclismo.

L'ortopedico che mi ha in cura non vuole sentire di protesi, in quanto a 36 anni è troppo presto per lui impiantare delle protesi sia anca che ginocchio.

Ormai perdo forza di giorno in giorno, e i movimenti sono molto limitati.

Secondo voi, quale dovrebbe essere il limite per prendere in considerazione la protesi dell'anca?
considerando che, comunque dovrò pianificare anche un intervento alle ginocchia?

Nel mio caso, non sarebbe plausibile cominciare a pensare a una protesi anca, per poi andare a ritardare il piu possibile l'intervento alle ginocchia?

vi ringrazio in anticipo
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

mi piange il cuore a leggere queste cose!
Incredibile come, nel 2020, esistano ancora specialisti che dicono in maniera assolutistica "a 32 anni è tropo presto per una protesi d'anca".

Non ha senso.

È SEMPRE troppo presto per una protesi d'anca quando non c'è l'indicazione. Ma se c'è l'indicazione, il momento giusto può essere a 36 anni, e a volte purtroppo anche prima. Per fortuna oggigiorno esistono soluzioni adatte a persone giovani, che possono consentire di ripristinare del tutto la funzionalità con grande soddisfazione!

Naturalmente la raccomandazione è quella di rivolgersi ad un centro d'eccellenza per la chirurgia dell'anca, che possa offrirLe una soluzione adatta alla Sua giovane età e soprattutto possa "non aver paura" di oeprarLa se necessario, e restituirLe il sorriso!

Poiché la mia passione è sempre stata la chirurgia protesica nel paziente giovane e attivo, Le segnalo un mio articolo che potrà essere di Suo interesse, oltre al mio canale sulla mini invasività in chirurgia protesica articolare.

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

https://www.medicitalia.it/salute/ortopedia/238-protesi-anca-mininvasiva.html

Cordiali saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
Utente
Utente
Dott.re grazie mille, ho letto con attenzione i suoi articoli.
Vorrei sentire il suo parare anche sul rientro all'attività sportiva in caso di protesi, e quindi il ciclismo nel mio caso, e se questa può essere dannosa per l'articolazione sostituita (parlo di circa 200/300 km a settimana).

Attualmente questo sport mi consente di tenere delle ginocchia asciutte nonostante la grave gonartrosi ma con l'anca ormai dopo pochi km in sella sento un fastidio che poi diventa dolore a fine allenamento ,con limitazioni dell'arto come se fosse un peso.

dove potrei trovare una lista di centri su cui rivolgermi?
Grazie Mille
[#3]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

per ovvi motivi deontologici e legali non posso fare pubblicità a questo o quel professionista.
Sono certo che con una breve ricerca troverà quello di cui ha bisogno.

Su Medicitalia c'è un elenco di professionisti piuttosto folto, Le suggerirei di iniziare da qui.

Se vuole confrontarsi con altri pazienti, ci sono gruppi Facebook, come ad esempio "alla ricerca dell'anca perduta"

Cordiali saluti