Tempi di recupero edema intraspongioso della midollare sottocorticale dell'osso capitato

Spett.
li Dottori
Sono un ragazzo di 24 anni, vi espongo il mio problema il 9 settembre 2020 ho avuto una caduta che mi ha portato problemi al polso e alla mano.

Dopo 2 settimane ho fatto una radiografia e non é uscito nulla, ma poiché il dolore persisteva è c'era anche molto gonfiore ho fatto prima una visita ortopedica e mi hanno prescritto una RM e l'esito é il seguente "Conservati i rapporti articolari, areole cistiche all'osso capitato, semilunare e uncinato,
sfumato edema intraspongioso della midollare sottocorticale dell'osso capitato da verosimili esiti post-traumatici, Film fluido intracarpale ed a carico dell'articolazione trapezio-metacarpale, segnale disomogeneo della fibrocartilagine triangolare, tenosinovite degli flessori,
Non si apprezzano alterazioni morfostrutturali del tipo "a focolaio" a carico delle strutture esaminate.

L'ortopedico mi ha prescritto prima 20 sedute di laser e di ultrasuoni ma non ho avuto risultati evidenti, dopodiché mi ha prescritto 20 giorni di magnetoterapia che sono ancora in corso e posso dire che il dolore e il gonfiore é ancora presente tra il polso mano (es.
non posso fare un piegamento a terra) non posso né muovere la mano né tutta all'indietro né tutta in avanti.

La mia domanda é devo continuare con la magnetoterapia?

Quali saranno i tempi di recupero?
(sono trascorsi più di 3mesi)
Vi ringrazio in anticipo
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Dr. Renato Rambaldi Ortopedico 65 6
Per un ragazzo di 24 anni 3 mesi di trattamento senza risultato sono davvero tanti in assenza di una frattura. Proprio perchè sono trascorsi "inutilmente" 3 mesi abbandonerei la Fisioterapia strumentale (laser, tecar, US ... magnetoterapia). Negli ultimi tempi il trattamento elettivo dell'edema intraspongioso sembra essere il clodronato 200 mg intramuscolo una volta al giorno per 7 giorni poi 1 fiala la settimana per 2 mesi (può rivolgersi al suo medico per il nome commerciale del clodronato). Ciò che bisognerebbe escludere è una algodistrofia riflessa, rara ma temibile complicanza dei traumi degli arti. Chi può fare questa diagnosi? Un ortopedico, sulla scorta della sintomatologia e dei rilievi obiettivi. Esclusa l'algodistrofia riflessa bisogna solo aver pazienza. Stabilire dei tempi di recupero e di risoluzione del dolore è difficile, soprattutto nel suo caso in cui dopo 3 mesi la sintomatologia persiste. Conclusione: visita ortopedica per escludere l'algodistrofia poi trattamento farmacologico con clodronato.

Dr. renato rambaldi
Specialista in Ortopedia-Traumatologia
Consulente Tecnico del Tribunale di Milano